Nell’ambito dell’iniziativa “30 Libri in 30 Giorni”, organizzata da BCsicilia, si terrà venerdì 26 marzo 2021 alle ore 17,30 la presentazione del volume, curato da Luigi Biondo e Antonino Filippi “Trapani, la città e il territorio. Dalla Preistoria alla tarda antichità”. Dopo l’introduzione di Alfonso Lo Cascio, Presidente regionale di BCsicilia, e la presentazione di Ignazio Sottile, Presidente BCsicilia, Sede di Castellammare del Golfo, sono previsti gli interventi di Massimo Cultraro, Archeologo CNR e Roberto Sammartano, Docente di Storia Greca presso l’Università di Palermo. Saranno presenti i Curatori.
L’incontro si terrà sulla Piattaforma Google Meet. Link per partecipare all’incontro: https://meet.google.com/dic-hfzr-owk
Per informazioni: Email: segreteria@bcsicilia.it – Tel. 346.8241076 Fb: BCsicilia – Tw: BCsicilia.
I contributi raccolti nel volume tracciano un lungo percorso storico e archeologico nella Sicilia nord-occidentale che partendo dal lontano Paleolitico giunge fino alla Tarda antichità, attraverso vicende che coinvolsero popolazioni di tradizioni culturali assai diverse: Elimi, Fenici, Greci, Romani, Ebrei, Bizantini e Arabi.
Dalla seconda metà del XIX secolo i primi pionieri della preistoria siciliana,da Heinrich Schliemann a Raymond Vaufrey, intrapresero le loro ricerche nel territorio trapanese. In seguito, qui furono trovate fra le più antiche testimonianze della presenza dell’uomo in Sicilia: ciottoli scheggiati che raccontano una storia lunga centinaia di migliaia di anni; ma anche monumenti di pietra, legati a culti solari, il cui studio sta aprendo la strada a nuove e intriganti conoscenze sulla tarda preistoria siciliana. Il territorio trapanese è stato anche la culla degli Elimi, fondatori di importanti centri, come Erice e Segesta, ma anche luogo di primo approdo dei Fenici in Sicilia, sull’isola di Mozia.
Nelle acque antistanti il porto di Trapani si decisero le sorti del Mediterraneo dopo due epici scontri navali fra Cartaginesi e Romani:nel 249 e nel 241 a.C. I Romani, usciti vincitori dalla guerra, rafforzarono un più antico sistema di strade che consentiva il collegamento fra il vasto e fertile territorio e i due importanti approdi di Lilibeo e Drepanum. Dell’antica Lilibeo, oggi Marsala, l’archeologia ha messo in luce cospicue testimonianze dell’impianto urbano; mentre più incerte, ma comunque rilevanti, sono i dati su Drepanum, l’attuale Trapani, con la presenza di marmi provenienti da diversi luoghi del Mediterraneo. Entrambi i centri, così come le vicine Erice e Mozia, conservano significative testimonianze dellacultura ebraica, con materiali oggi conservati nei musei del territorio. Infine, si sottolinea che grazie agli approfonditi ed inediti studi che in questa sede vengono presentati, le vicende storiche e archeologiche di una cittàe del suo territorio non costituiscono solamente una microstoria locale, ma assolvono ad elementi fondamentali per ricostruire una storia che travalica la Sicilia e abbraccia l’intero bacino del Mediterraneo.
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