E' morta a Palermo Letizia Battaglia, 85 anni, storica fotoreporter, che per anni ha lavorato per il quotidiano "L'Ora" raccontando con i suoi scatti la guerra di mafia.
La camera ardente di Letizia Battaglia, nell'atrio di Palazzo delle Aquile, rimarrà aperta al pubblico per tutta la notte. Domani mattina, alle ore 11, l'ultimo saluto alla fotografa ed ex assessore comunale. Ricordiamo che l'ingresso del pubblico sarà disciplinato secondo le direttive in materia sanitaria legate al Covid-19.
La carriera
Inizia a fotografare nel 1969, a 34 anni, collaborando con il giornale palermitano L'Ora. Letizia si trova ad essere l’unica donna tra colleghi uomini. Nel 1970 si trasferisce a Milano dove incomincia a fotografare collaborando con varie testate. Nel 1974 ritorna a Palermo e crea, con Franco Zecchin, l'agenzia "Informazione fotografica", frequentata da Josef Koudelka e Ferdinando Scianna. Nel 1974 si trova a documentare l'inizio degli anni di piombo della sua città, scattando foto dei delitti di mafia per informare l'opinione pubblica e scuotere le coscienze. Comprende di trovarsi nel mezzo di una guerra civile. Il suo archivio racconta l’egemonia del clan dei Corleonesi. Sono suoi gli scatti all'hotel Zagarella che ritraggono gli esattori mafiosi Salvo insieme a Giulio Andreotti e che furono acquisiti agli atti per il processo. Il 6 gennaio 1980 è la prima fotoreporter a giungere sul luogo in cui viene assassinato Piersanti Mattarella. Nello stesso anno un suo scatto della “bambina con il pallone“nel quartiere palermitano della Cala fa il giro del mondo.
Sergio Mattarella, futuro Presidente della Repubblica, mentre sorregge il cadavere del fratello Piersanti, appena assassinato (fotografia di Letizia Battaglia).
Diviene una fotografa di fama internazionale, ma non è solo "la fotografa della mafia". Le sue foto, spesso in un vivido e nitido bianco e nero, si prefiggono di raccontare soprattutto Palermo nella sua miseria e nel suo splendore, i suoi morti di mafia ma anche le sue tradizioni, gli sguardi dei bambini e delle donne (Letizia Battaglia predilige i soggetti femminili), i quartieri, le strade, le feste e i lutti, la vita quotidiana e i volti del potere di una città dalle mille contraddizioni. Durante la mostra della fotografa nella piazza di Palermo, dove mette in mostra i suoi scatti sui padroni della Sicilia, nessuno osa avvicinars.
Negli anni '80 crea il "laboratorio d'If", dove si formano fotografi e fotoreporter palermitani. Tra essi: la figlia Shobha, Mike Palazzotto e Salvo Fundarotto.
L'omicidio del giudice Cesare Terranova, una delle fotografie di Letizia Battaglia divenute simboliche della lotta antimafia.
Letizia Battaglia è stata la prima donna europea a ricevere nel 1985, ex aequo con l'americana Donna Ferrato, il Premio Eugene Smith, a New York, riconoscimento internazionale istituito per ricordare il fotografo di Life. Un altro premio, il Mother Johnson Achievement for Life, le è stato tributato nel 1999.
Ha esposto in Italia, nei Paesi dell'Est Europa, Francia (Centre Pompidou, Parigi), Gran Bretagna, America, Brasile, Svizzera, Canada. Il suo impegno sociale e la sua passione per gli ideali di libertà e giustizia sono descritti nella monografia delle edizioni Motta Passione, giustizia e libertà (lo stesso titolo di una sua mostra).
Dopo l’assassinio del giudice Falcone, il 23 maggio 1992, Letizia Battaglia si allontana dal mondo della fotografia, ormai stanca di avere a che fare con la violenza[senza fonte].
Dal 2000 al 2003 dirige la rivista bimestrale realizzata da donne Mezzocielo, nata da una sua idea nel 1991.
Battaglia si trasferisce nel 2003 a Parigi, delusa per il cambiamento del clima sociale e per il senso di emarginazione da cui si sentiva circondata, ma dopo 2 anni ritorna a Palermo[8]. È solo nel 2011 che torna a esporre le sue opere in città, grazie a un'iniziativa del Palermo Pride.
Nel 2008 appare in un cameo nel film di Wim Wenders Palermo Shooting.
Nel 2017 inaugura a Palermo all'interno dei Cantieri Culturali della Zisa il Centro Internazionale di Fotografia da lei diretto, metà museo, metà scuola di fotografia e galleria.
Nel 2019 inaugura a Venezia presso la Casa dei Tre Oci una grande mostra monografica retrospettiva di tutta la sua carriera.
È deceduta il 13 aprile 2022, a 87 anni, malata da tempo.
L'impegno politico
Nel 1979 è cofondatrice del Centro di Documentazione "Giuseppe Impastato". Si è occupata anche di politica a cavallo tra la fine degli anni '80 e i primi anni '90. È stata consigliera comunale con i Verdi, assessore comunale a Palermo con la giunta Orlando. Terminato l’incarico, lavora come consulente esterna per il carcere. Nel 1991 è eletta deputata all'Assemblea regionale siciliana con La Rete, nell'XI Legislatura. In questa legislatura è la vice presidente della Commissione Cultura. Nel 2012 si candida per Sel alle comunali, ma non viene eletta.
Vita privata
Letizia Battaglia aveva tre figlie avute dal suo primo matrimonio: Cinzia, Shobha e Patrizia Stagnitta.
Premi e riconoscimenti
Letizia Battaglia è stata la prima donna europea a ricevere nel 1985, ex aequo con l'americana Donna Ferrato, il Premio Eugene Smith, a New York, riconoscimento internazionale istituito per ricordare il fotografo di Life;
Un altro premio, il Mother Johnson Achievement for Life, le è stato tributato nel 1999.
Nei media
Nel 2005 ha partecipato al film-documentario In un altro paese, diretto dal regista Marco Turco, in cui ha raccontato la sua esperienza come fotografa nella Palermo insanguinata dagli omicidi di mafia. L'anno seguente, in occasione del Festival Sguardi altrove, Milano, è stato proiettato il film-documentario per la Tv svizzera di Daniela Zanzotto Battaglia - una donna contro la mafia, a lei dedicato. Nel 2014 è stato proiettato su Sky Arte HD il documentario Letizia Battaglia - Amoreamaro per la regia di Francesco Raganato. Compare nel documentario di Franco Maresco La mafia non è più quella di una volta, presentato alla 76ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia. Nel 2019 il regista inglese Kim Longinotto realizza il documentario Shooting the mafia, che racconta la vita e la carriera di Letizia Battaglia.
Fonte: Wikipedia
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