"Sull'eventuale utilizzo di armi nucleari in Ucraina dalla Russia non è stata avanzata alcuna minaccia". A chiarirlo è l'ambasciatore russo in Italia, Sergei Razov, uscendo dal tribunale di Roma a piazzale Clodio, secondo il quale però "ogni nostra dichiarazione viene letta come minacciosa, anche se tacciamo".
E per quanto riguarda l'invio di armi da parte dell'Italia, "la cosa che ci preoccupa è che gli armamenti italiani saranno usati per uccidere cittadini russi. E voglio ricordare che la decisione è stata presa quando è iniziata la prima tappa delle trattative: i fucili vengono distribuiti non solo tra i militari, ma anche tra i cittadini e non si capisce come e quando saranno usati. Con l'Italia costruiti ponti, ora tutto rivoltato".
"L'operazione speciale militare finirà quando saranno raggiunti gli obiettivi fissati dal presidente della Federazione russa. Prima è, meglio è", ha detto l’ambasciatore Sergey Razov. "Sono in corso trattative tra la delegazione russa e la delegazione ucraina, puntiamo ad un esito positivo".
Fonte: TGCOM24
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