A difendere Mariupol fino alla fine c'è anche un centinaio di donne combattenti. Sono rimaste tra le fila di chi non ha abbandonato la città, sotto l'assedio russo. Lo riferisce la giornalista Tetyana Danylenko.
Tra loro anche il sergente maggiore Olena Kushnir, medico della Guardia nazionale, morta negli ultimi scontri. L'ufficiale era riuscita nei giorni scorsi a evacuare il figlioletto. Nei primi giorni di guerra aveva perso il marito e a marzo aveva girato un video in cui testimoniava il martirio della città e chiedeva aiuto all'Occidente: "Non compatitemi, sono un medico, una combattente, sono ucraina, faccio il mio dovere".
Fonte: TGCOM24
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