E' morto William Hurt, grande attore vincitore dell'Oscar nel 1986 per 'Il bacio della donna ragno' è morto ieri, a 71 anni, per cause naturali. Lo annunciato il figlio.
Formatosi presso la scuola di Michael Howard di New York, si è fatto conoscere al primo film (Stati di allucinazione (1980) di Ken Russell) ed è diventato in breve tempo uno degli attori più interessanti degli anni ottanta, capace di porre la propria espressione pensosa e di grande appeal al servizio di una notevole duttilità. Particolarmente a suo agio diretto da Lawrence Kasdan (Brivido caldo (1981), Il grande freddo (1983), Figli di un dio minore (1986), Turista per caso (1988), Ti amerò... fino ad ammazzarti (1990); ha ottenuto un Oscar per Il bacio della donna ragno (1985) di Héctor Babenco, in cui interpretava il ruolo di un omosessuale incarcerato.
Successivamente ha confermato le notevoli qualità interpretative, in particolare in Uno scomodo testimone (1981) di Peter Yates, Gorky Park (1983) di Michael Apted, Dentro la notizia di James L. Brooks (1987), Fino alla fine del mondo (1991) di Wim Wenders, La peste di Luis Puenzo (1992), Mister Wonderful (1993) di Anthony Minghella, Un padre in prestito (1994) di Chris Menges e Il verdetto della paura di Heywood Gould (1994). Nel 1995 Hurt ha offerto un'altra valida interpretazione in Smoke di Wayne Wang, film che ha vinto l'Orso d'argento al Festival di Berlino e che spinse i recensori dell'epoca a definirlo un divo timido e seducente[1]. Nel 1996 è stato protagonista di Jane Eyre di Franco Zeffirelli, mentre nel 1997 ha interpretato Michael di Nora Ephron e Prove d'accusa di Erin Dignam.
Tra le successive interpretazioni sono da menzionare Lost in Space - Perduti nello spazio (1998) di Stephen Hopkins, Do Not Disturb - Non disturbare (1999) di Dick Maas, A.I. - Intelligenza artificiale (2001) di Steven Spielberg, The Village (2004) di M. Night Shyamalan, A History of Violence (2005) di David Cronenberg, Mr. Brooks (2007) di Bruce A. Evans, Into the Wild - Nelle terre selvagge (2007) di Sean Penn, L'incredibile Hulk (2008) di Louis Leterrier, Robin Hood (2010) di Ridley Scott, The Host (2013) di Andrew Niccol, La scomparsa di Eleanor Rigby (2013) di Ned Benson, Storia d'inverno (2014) di Akiva Goldsman, Captain America: Civil War (2016) di Anthony e Joe Russo, Avengers: Infinity War (2018) di Anthony e Joe Russo e un cameo nel sequel uscito un anno dopo, Era mio figlio (The Last Full Measure), (2020) di Todd Robinson, Black Widow, (2021) di Cate Shortland.
Nel maggio 2018 fu annunciato che Hurt aveva un cancro terminale alla prostata ormai metastatizzato alle ossa. È morto la mattina del 13 marzo 2022, una settimana prima di compiere 72 anni, nella sua casa di Portland, in Oregon.[2][3]
Era figlio di genitori divorziati, Alfred McChord Hurt e Claire Isabel McGill, che morì nel 1971. Nello stesso anno Hurt sposò l'attrice Mary Beth Hurt, da cui divorziò nel 1982, un anno dopo aver instaurato una relazione con la sceneggiatrice Sandra Jennings, con la quale ebbe un figlio, Devon; la loro relazione finì nel 1984. In seguito instaurò una relazione con la sua partner Marlee Matlin sul set di Figli di un dio minore, ma la loro relazione terminò l'anno dopo, a causa degli abusi fisici di lui e dei suoi problemi di droga. Dal 1989 al 1993 fu sposato con Heidi Henderson, che gli diede due figli: Samuel (1989) e Willie (1991). Nel 1994 ebbe un'altra figlia, Jeannie, dall'attrice Sandrine Bonnaire, conosciuta due anni prima sul set de La peste; la loro relazione terminò nel 1997.
Fonte: Wikipedia
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