Consiglio straordinario dell’energia alla prova del 'price cap' sul gas. Oggi a Bruxelles ministri europei dell’energia si riuniscono con l’obiettivo di concordare sulle ultime proposte avanzate dalla Commissione europea per affrontare l’aumento dei prezzi. Ma molti Paesi, tra cui Italia, Spagna e Francia, hanno più o meno esplicitamente bocciato la mossa dell'esecutivo von der Leyen.
I Paesi Ue "critici" nei confronti della proposta, che sono "quindici", hanno deciso di trattare su tutto il pacchetto sul tavolo del Consiglio Energia come un "unico blocco", spiega il ministro dell'Ambiente e della Sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin, a margine del Consiglio. "Abbiamo appena terminato una riunione - dice - tra i Paesi critici verso la proposta della Commissione. C’è la condivisione di non aderire alla proposta della presentata alla Commissione Europea e di valutare complessivamente sia la proposta della Commissione sul price cap sia gli altri termini del dell’accordo, che possono riguardare gli altri temi la solidarietà, la trasparenza, ma tutto in un unico blocco. "Quindi su questo terremo la posizione e vedremo durante il Consiglio di stamattina".
I Paesi critici "sono 15", precisa Pichetto. La strategia è quindi "trattare l’intero pacchetto", spiega, pertanto "su alcuni temi può esserci benissimo accordo", ma "la questione è che noi vogliamo trattare tutto complessivamente". Quindi, in pratica, in assenza del tetto al prezzo, non passerà neanche il provvedimento sulla solidarietà in materia di gas, cui tiene molto la Germania; su questo fece leva Mario Draghi nel Consiglio Europeo di ottobre per costringere Berlino a cedere e a inserire il price cap nelle conclusioni.
LA PROPOSTA
Il tetto 'partorito' dalla Commissione von der Leyen è talmente alto che non sarebbe scattato neppure nello scorso agosto, quando i prezzi del metano schizzarono ben oltre i 300 euro al megawattora per una manciata di sedute. La più esplicita è stata la ministra spagnola Teresa Ribera, che senza mezzi termini ha definito la proposta della Commissione una "presa in giro", avvertendo che diversi Paesi intendono bloccare, in mancanza di un provvedimento serio sui prezzi, altre proposte avanzate dalla Commissione, probabile riferimento ai provvedimenti in materia di solidarietà.
Fonte: Adnkronos
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