Vladimir Putin è stato trascinato alla guerra dalle pressioni interne e il suo obiettivo era “sostituire il governo di Zelensky con un governo di persone perbene“. Infatti, “non ho capito perché le truppe russe si sono espanse in giro per l’Ucraina, mentre secondo me dovevano soltanto fermarsi intorno a Kiev“. Così Silvio Berlusconi a Porta a Porta difende il suo amico Putin: il leader di Forza Italia, il partito che per tutta la campagna elettorale si è posto come garante nel centrodestra dell’atlantismo e dell’europeismo dell’Italia, a tre giorni dal voto definisce implicitamente il presidente ucraino Volodymyr Zelensky una persona non perbene, usando toni molto più vicino a Mosca che a Kiev. E di fatto giustifica le azioni del capo del Cremlino, sostenendo anche che avrebbe dovuto continuare nell’assedio della capitale Kiev.
“Putin è caduto in una situazione difficile e drammatica”. Il presidente russo “ha fatto la guerra in Ucraina per le pressioni del partito comunista”, era la surreale teoria esposta tre settimane fa alla presentazione dei candidati di Forza Italia in Veneto. Adesso la ricostruzione di Berlusconi è ancora più sui generis: Putin “è caduto” in questa situazione perché “si è trattata di una missione delle due repubbliche filorusse del Donbass che sono andate a Mosca e hanno parlato con tutti, con giornali, tv e ministri del partito”.
Per il leader di Forza Italia, quindi, il capo del Cremlino non poteva fare altro che intervenire in difesa del Donbass. Che poi è in breve quanto ha sempre sostenuto lo stesso Putin. Berlusconi afferma: “Sono andati da lui in delegazione dicendo ‘Zelensky ha aumentato gli attacchi delle sue forze contro di noi ed i nostri confini, siamo arrivati a 16mila morti, difendici perché se non lo fai tu non sappiamo dove potremo arrivare'”. Quindi, prosegue Berlusconi, “Putin è stato spinto dalla popolazione russa, dal suo partito e dai suoi ministri ad inventarsi questa operazione speciale“. Una ricostruzione fantasiosa, a dir poco, rispetto ai resoconti sul potere assoluto di cui Putin dimostra ogni giorno di godere, in generale una giustificazione del caro amico lontano che ha deciso di lanciare l’attacco all’Ucraina.
“Per cui – prosegue il racconto di Berlusconi a Porta a Porta – le truppe russe dovevano entrare, in una settimana raggiungere Kiev, sostituire con un governo di persone perbene il governo di Zelensky ed in una settimana tornare indietro. Invece hanno trovato una resistenza imprevista che poi è stata foraggiate con armi di tutti i tipi dall’Occidente”. Qui il leader di Forza Italia sfocia anche nell’analisi militare e aggiunge: “Non ho capito perché le truppe russe si sono espanse in giro per l’Ucraina, mentre secondo me dovevano soltanto fermarsi intorno a Kiev“. Ad oggi “la guerra dura da più di 200 giorni, la situazione è diventata molto difficile, io mi sento male quando sento parlare dei morti perché ho sempre ritenuto la guerra la follie delle follie”, conclude Berlusconi.
Fonte: Il Fatto Quotidiano
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