Un appello a "protestare" contro la mobilitazione parziale, ordinata dal presidente Vladimir Putin, è stato rivolto ai russi in un videomessaggio dal presidente ucraino, Volodymyr Zelensky. "Cinquantacinquemila soldati russi sono morti in questi sei mesi di guerra. Decine di migliaia sono feriti e mutilati. Ne volete di più? No? Allora protestate. Reagite", ha detto Zelensky, sottolineando che le uniche opzioni che i soldati russi hanno per sopravvivere sono "scappare o arrendersi".
LE PROTESTE
Notizie di proteste contro la mobilitazione dei riservisti, per andare a combattere in Ucraina, arrivano dalla repubblica russa del Daghestan nella regione del Caucaso. Sul sito del Guardian si vedono due video, uno mostra una colonna di auto che blocca per protesta una superstrada a Babaiurt, l'altro un acceso scambio fra un gruppo di uomini e una funzionaria dell'ufficio di reclutamento. La donna dichiara che bisogna combattere per difendere il futuro, ma un uomo ribatte: "Non abbiamo nemmeno un presente, di che futuro parli?".
Un giornalista del Guardian ha intanto sentito una residente di un villaggio di 450 abitanti in Buriazia. La donna ha detto che in venti hanno ricevuto l'ordine di mobilitazione, fra cui diversi cinquantenni. Diversi commentatori, in Russia e all'estero, hanno previsto che la mobilitazione toccherà soprattutto le zone più remote e povere del Paese. La Buriazia è una delle repubbliche russe che finora ha lamentato più caduti nella guerra in Ucraina.
IL DIVIETO DI LASCIARE LA REGIONE
Le autorità della repubblica russa del Tatarstan hanno vietato a tutti i riservisti di lasciare la regione. Lo scrive Moscow Times. L'ordine è stato diffuso all'indomani del decreto di mobilitazione dei riservisti da mandare in guerra in Ucraina, annunciato ieri dal presidente russo Vladimir Putin.
Le autorità del Tatarstan hanno anche imposto a tutti i datori di lavoro di assicurarsi che i riservisti fra i loro dipendenti si presentino agli uffici di collocamento. Chi non lo farà sarà multato. Tutti i dipendenti riservisti della Kazanorgsintez, una delle maggiori industrie chimiche russe, hanno ricevuto stamattina la convocazione dell'ufficio di arruolamento.
"Penso che il Tatarstan sceglierà la via più semplice e mobiliterà soprattutto dipendenti delle imprese di Stato, oltre ad abitanti di villaggi e piccole città dove la gente non ha diritti, dipende dal governo e non sa dove nascondersi", commenta il giornalista tataro Ruslan Aysin.
Fonte: Adnkronos
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