Si trattò di quattro giorni. Dal 16 al 19 luglio lo stadio della Favorita ospitò un festival musicale di livello mondiale, il Palermo Pop 70, del produttore italoamericano Joe Napoli. Sul palco si esibirono stelle di prima grandezza del calibro di Duke Ellington con i leggendari solisti dell'orchestra, Aretha Franklin, la sbalorditiva Kenny Clarke/Francy Boland Big Band, i clarinettisti Albert Nicholas (storico protagonista del jazz di New Orleans) e Tony Scott (virtuoso assoluto dello strumento in chiave be-bop ed accompagnatore musicale di Billie Holiday), l'avanguardista Phil Woods and his European Rythm Machine. Ma, oltre al jazz ed alla Soul Music, ugualmente ben rappresentati furono tutti gli altri generi musicali con interpreti di altissimo livello come Brian Auger, The Ekseption, Elza Soares, Johnny Hallyday solo per citarne i principali. Folta anche la presenza di jazzisti italiani tra i quali l'indimenticabile Enzo Randisi vibrafonista di caratura europea. Da non dimenticare, infine, la presenza di Rosa Balistreri, di Tony Cucchiara e Nelly Fioramonti, di una giovanissima Giuni Russo, di Carmen Villani, dei Ricchi & Poveri e Little Tony.
Si usciva dai cascami del '68, "l'immaginazione al potere" faceva ancòra sognare un mondo più pulito lontano dalle derive autoritarie dei colonnelli greci ma piuttosto proiettato verso quei, oggi mitici, raduni giovanili che si svolsero sul finire dei '60 a Woodstock e all'isola di Wight. Sembrò che il mondo dovesse voltare pagina. In questo contesto storico il festival palermitano sembrò segnare una svolta anche per la nostra città martoriata da mafia e clientelismi di ogni genere. Lo stadio della Favorita accolse circa ottantamila persone in quei quattro giorni di luglio e, si badi bene, una massa eterogenea di persone che si estendeva a nuclei familiari i più vari. I reperti fotografici, qualche video e recentemente anche un libro di Sergio Buonadonna, testimoniano l'entusiasmo irrefrenabile che si ebbe anche per le vie della città. Nel corso del festival si segnalarono due spiacevoli incidenti di percorso che comunque non ne pregiudicarono il successo. Il 17 luglio il cantastorie Franco Trincale venne arrestato per aver cantato un testo di protesta contro la guerra che gli USA avevano ingaggiato con i vietnamiti intitolato, non a caso, "Nixon boia". Il giorno dopo toccò al cantante inglese Arthur Brown per atti osceni in luogo pubblico.
Credemmo tutti in una nuova Palermo. Non immaginavamo la sorte che sarebbe toccata negli anni a venire a quegli uomini e donne che si batterono per il cambiamento.
I loro nomi li custodiamo nel nostro cuore.
Fonte Immagine: Wikipedia
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