In Italia si sta affermando sempre più, negli ultimi anni, un atteggiamento sempre meno propenso al rispetto della dignità umana. Si riscontrano azioni di divisione classista anche nei confronti dei bambini indigenti, i quali sono esclusi, addirittura, dall’utilizzo delle mense, si rifiuta l’accoglienza ad alcune persone, al di là del rischio connesso alla sicurezza. Eccessi di moralismo, eccessi di punizionismo, eccessi di esclusione balzano subito all’occhio osservando il panorama sociale della nostra nazione. Nasce spontanea una domanda: “E, per caso, l’inizio di una nuova forma di oscurantismo?"
Occorre contrastare i vari fenomeni di regresso morale che creano pregiudizi relativamente alla dignità di alcune persone, rinnegando il loro valore. E’ un impegno non rimandabile se si vuole salvaguardare la nostra società da una nuova ondata di barbarie, che, nel corso dei secoli, ha generato guerre, genocidi, morte e razzismo spietato. E l’alba di un nuovo giorno. E’, difatti, crollato un sistema economico fondato sul potere di pochi, generando enorme povertà e migrazione incontrollata. Cosa fare, dunque?
Ripartire certo, ma non mediante l’esclusione o la discriminazione, bensì ricostruendo la nuova polis, la nuova nazione, i nuovi continenti, alla luce della constatazione che se la crisi è dilagata a livello mondiale è stato perché si è dimenticato, nel corso dei secoli, il valore dell’essere umano e la sua centralità in ogni processo.
Ripartire ponendo al centro l’essere umano diventa motivo di crescita, di riedificazione di una società a misura d’uomo, che farà rifiorire l’economia perché essa ha un’anima che pulsa nel cuore dell’uomo. E’questa la verità storica con la quale occorre confrontarsi.
Da tale verità occorre ripartire.
Difatti, se l’essere umano è posto al centro, al centro non potrà che esservi la vera democrazia, fiorente sarà l’economia e vi sarà spazio per tutti. Noi che ci occupiamo di comunicazione non possiamo essere ciechi e sordi di fronte alle nuove istanze che la crisi economica mondiale ha generato.
La crisi economica mondiale, nonché il continuo degrado, sia materiale, sia morale, da essa derivante, interpella la coscienza di ognuno di noi e ci chiede di non dimenticare il valore fondamentale dell’amore, della fratellanza, dell’uguaglianza, della solidarietà, dell’accoglienza, che dovrà permeare ogni dimensione: sociale, politica, economica ed etica.
Amare il prossimo e aiutare chi ha bisogno è la via di uscita dalla crisi economica e dalla crisi dei valori.
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