Riusciremo a distinguere l'influenza stagionale dai sintomi della Covid-19? Secondo una ricerca condotta da Assosalute, "il timore più diffuso tra gli italiani è proprio quello di non essere in grado di saperle distinguere prontamente (33% degli intervistati). Seguono il timore di non poter ricevere cure adeguate (14,7%), soprattutto tra gli over 65, e la paura di un nuovo isolamento (14%), soprattutto tra i più giovani".
L'atteggiamento degli italiani in caso di sintomi influenzali è cambiato rispetto allo scorso anno. Come rivelato dalla ricerca Assosalute, infatti, "se nel 2019 il 55% degli intervistati dichiarava che il primo comportamento, in caso di febbre, sarebbe stato rimanere a casa, riposare e assumere farmaci da banco, oggi lo conferma soltanto il 37,1%. Aumentano coloro che si rivolgeranno subito al parere del medico di base: il 34,5% rispetto al 12,3% del 2019".
Sempre dall'indagine Assosalute emerge che sono "stabili rispetto all'anno scorso le figure di riferimento in caso di febbre: il 53% degli italiani continuerà a rivolgersi al medico di base, seguito dal 28,4% che invece si affiderà alla propria esperienza, curandosi con gli usuali farmaci di automedicazione, soluzione più diffusa a cui farà ricorso, se necessario, il 60,6% degli italiani; cala invece il numero di coloro che si rivolgeranno al farmacista: sono il 14,6% degli intervistati, rispetto al 23,2% del 2019".
"Distinguere la normale influenza da Covid-19 non è così semplice - ha spiegato Fabrizio Pregliasco, virologo dell'università degli Studi di Milano e direttore sanitario dell'Irccs Istituto ortopedico Galeazzi del capoluogo lombardo - Nonostante i due virus siano diversi, i sintomi che caratterizzano l'influenza stagionale e Covid-19 sono molto simili. L'unico modo certo per fare una diagnosi differenziale è quindi quello di eseguire il tampone. E' bene ricordare che l'influenza con cui abbiamo a che fare tutti gli anni presenta sempre le medesime caratteristiche: insorgenza brusca di febbre oltre i 38 gradi, presenza di almeno un sintomo sistemico (dolori muscolari/articolari) e di un sintomo respiratorio (tosse, naso che cola, congestione/secrezione nasale, mal di gola). La momentanea perdita (anosmia) o diminuzione dell'olfatto (iposmia), la perdita (ageusia) o alterazione del gusto (disgeusia), sono invece tipici e non legati all'influenza stagionale. Attenzione anche ai bambini: se assistiamo al verificarsi di un unico sintomo respiratorio, è verosimile che siamo di fronte a malanni di stagione; se invece se ne verifica più di uno contemporaneamente, è bene fare ulteriori accertamenti".
In caso di febbre, quindi, che fare? "Al principio sempre valido di automedicazione responsabile - ha raccomandato Pregliasco - si aggiunge quest'anno il comportamento responsabile. Rimanere in casa se si manifestano i sintomi e isolarsi dagli altri, non andare al Pronto soccorso né presso gli studi medici, ma chiamare al telefono il medico di famiglia, la guardia medica o i numeri verdi regionali o di pubblica utilità 1500. Rimangono validi i classici consigli come evitare gli sbalzi di temperatura, prediligere un'alimentazione corretta e cercare di non affaticare troppo il sistema immunitario, mantenendo ad esempio una sana flora intestinale con l'aiuto dei probiotici".
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