L'ecografia della tiroide è l'esame diagnostico di riferimento per lo studio morfologico di questa ghiandola. Come tutte le tecniche ecografiche, si basa sulla differente capacità dei tessuti di riflettere gli ultrasuoni emessi da una sonda elettrica; lo stesso apparecchio è in grado di registrare l'intensità delle onde riflesse, convertendole in segnali elettrici e ricostruendo in tempo reale l'aspetto anatomico della tiroide (grazie ad un apposito programma informatico).
L'ecografia tiroidea è un esame indolore, rapido (dura circa 10 minuti), sicuro e del tutto indipendente da radiazioni ionizzanti o sostanze radioattive. Gli ultrasuoni, dotati di un'altissima frequenza e non udibili all'orecchio umano, vengono emessi da una speciale sonda fatta scorrere lungo la regione anteriore del collo, preventivamente cosparso di una piccola quantità di gel e posizionato in iperestensione (il paziente si trova sdraiato su un lettino, a pancia in su e con lo sguardo rivolto all'indietro). Il loro comportamento dipende quindi dalle caratteristiche del mezzo attraversato e dalla frequenza con cui vengono generati.
Prima dell'esame non è richiesta alcuna preparazione particolare; sarà semplicemente necessario rimuovere eventuali gioielli portati al collo. L'indagine è assolutamente priva di rischi e senza alcuna controindicazione.
L'accuratezza diagnostica dell'ecografia tiroidea dipende essenzialmente dall'apparecchio utilizzato, dall'abilità dell'operatore e da limiti tecnici paziente-correlati. Più in particolare l'ecografia della tiroide si rivela particolarmente utile nel definire il volume della ghiandola (gozzo), la presenza di processi infiammatori (tiroidite), l'eventuale presenza di noduli e le loro particolari caratteristiche. Associando la tecnica doppler all'ecografia è anche possibile studiare la vascolarizzazione della tiroide o di un singolo nodulo, traendone importanti informazioni circa la funzionalità e l'attività metabolica. Gli aspetti funzionali della ghiandola possono essere indagati in maniera più approfondita attraverso un ulteriore esame diagnostico, chiamato scintigrafia tiroidea, mentre per cercare conferme al sospetto di malignità è necessario valutare il campione cellulare aspirato sotto guida ecografica.
Terminata l'ecografia della tiroide, il gel viene rimosso ed il paziente può riprendere tranquillamente le proprie attività.
Prof. Fortunato Arena
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