Si parla già di dimensionamento delle istituzioni scolastiche. Si è già svolto in questi giorni il primo incontro informativo tra l’amministrazione e le organizzazioni sindacali. La Flc Cgil, contraria ai tagli delle scuole, che vanno sotto il nome edulcorato di “riorganizzazione della rete scolastica”, esprime la sua preoccupazione rispetto alle manovre in corso e chiede che siano praticate scelte di natura “didattica” e non “politica”.
“Apprendiamo che la Sicilia, per raggiungere il target imposto a livello ministeriale, al netto dei tagli fatti l’anno scorso, delle scuole temporaneamente salvate e di alcuni ricorsi al Tar, dovrà accorpare un numero di istituzioni scolastiche compreso tra 18 e 23”, dichiara il segretario della Flc Cgil Palermo Fabio Cirino, che riafferma la posizione del sindacato della Scuola della Cgil, fermamente contraria ai tagli ai danni delle istituzioni scolastiche locali decise a livello nazionale sulla base di “freddi numeri e senza alcun confronto”.
“Per quanto riguarda la provincia di Palermo – aggiunge Cirino - l’amministrazione ha illustrato alle organizzazioni sindacali le proposte avanzate da alcune istituzioni scolastiche, che variano da posizioni di rifiuto totale ad ogni idea di accorpamento, alla richiesta pertanto di mantenimento dello status quo, fino a proposte di accorpamento e/o inglobamento di questa o quella scuola”.
“La Flc Cgil – aggiunge Cirino - si rifiuta, come l’anno scorso, di avanzare proposte poiché eravamo, siamo e saremo contro operazioni di tagli. Ricordiamo che abbiamo l’anno scorso impugnato i provvedimenti nazionali nel merito, purtroppo senza esito positivo. Ci rifiutiamo di scegliere e proporre quale scuola accorpare e quale salvare, ben sapendo che, come sempre, perfino le proposte del consiglio scolastico provinciale e dell’Usr Sicilia e dell’Uat di Palermo, spesso vengono superate da superiori decisioni dell’organo politico, che ne ha facoltà”.
I tavoli sul dimensionamento sono in corso e nelle scuole cresce l’agitazione: “Siamo a conoscenza di riunioni convocate tra enti preposti e alcuni dirigenti scolastici, ed è già partita la ridda di notizie su questa o quella scuola da accorpare, sulle direzioni didattiche da accorpare, sugli istituti di secondo grado da mantenere o viceversa e sulle direzioni didattiche da trasformare in Istituti Comprensivi sacrificando, invece, altre istituzioni scolastiche”.
“Noi – prosegue Cirino - preferiamo sottrarci al fantadimensionamento. Attendiamo i tavoli ufficiali convocati in plenaria e non per parti separate, vigileremo sulle proposte e sulle scelte che verranno prese, analizzando attentamente le motivazioni esistenti, che si spera siano principalmente di natura esclusivamente didattica e non politica”.
Proprio ieri la sentenza della Corte Costituzionale sul dimensionamento della regione Sardegna ha ribadito la competenza legislativa statale esclusiva sulle norme generali dell’istruzione. Alle regioni spetta la definizione del tipo e dell’ubicazione delle istituzioni scolastiche e l’istituzione di nuovi plessi o l’aggregazione a quelli esistenti, tenendo anche conto delle peculiari esigenze di ciascun territorio. “Una prerogativa, quella statale, che non deve essere spazzata via, a nostro avviso, dall’autonomia differenziata”.
Fonte: Cgil Palermo
Fonte Immagine: Depositphotos
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