Il giorno dopo il Santo Natale si festeggia Santo Stefano: in molti però non sanno perché si celebra questa giornata. Chi era Stefano, quest'uomo divenuto Santo? E perchè viene ricordato proprio il 26 Dicembre? Andiamo indietro nel tempo e nella storia...
La storia di Santo Stefano
Del grande e veneratissimo martire s. Stefano, si ignora la provenienza, si suppone che fosse greco, in quel tempo Gerusalemme era un crocevia di tante popolazioni, con lingue, costumi e religioni diverse; il nome Stefano in greco ha il significato di “coronato”.
Si è pensato anche che fosse un ebreo educato nella cultura ellenistica; certamente fu uno dei primi giudei a diventare cristiani e che prese a seguire gli Apostoli e visto la sua cultura, saggezza e fede genuina, divenne anche il primo dei diaconi di Gerusalemme.
Il giovane Stefano apparteneva alla prima comunità cristiana, che applicò integralmente la "carità fraterna", infatti i suoi appartenenti mettevano i loro beni in comune con gli altri, e ad ognuno veniva distribuito equamente quanto bastava per il sostentamento giornaliero. Quando la comunità crebbe, gli apostoli affidarono il servizi di assistenza giornaliera a sette ministri della carità detti diaconi. Tra questi spiccava il giovane Stefano che, oltre ad occuparsi dell'amministrazione dei beni comuni, si prodigava nell'annuncio della buona novella tanto da indurre i giudei a catturarlo e portarlo nel Sinedrio, dove venne giudicato e condannato alla lapidazione. Fu trascinato fuori dalla città e lapidato, durante l'esecuzione Stefano primo Martire, pronunciò le stessa parole di Gesù sulla croce: "Signore, non imputar loro questo peccato".
Nel 415 furono ritrovate le sue relique, e più tardi una parte di queste fu portata nell'isola di Minorca, dove gli abitanti cristiani per l'entusiasmo e la devozione per il primo Martire trucidarono gli ebrei emigrati sull'isola. La festa del primo Martire fu celebrata sempre il giorno dopo il Natale, tra i "comites Christi" coloro i quali erano stati più vicini alla manifestazione di Cristo perchè per primi ne resero testimonianza. Saulo, testimone della sua lapidazione, ne raccoglierà l'eredità spirituale diventando Apostolo della gente.
La devozione verso S. Stefano primo Martire è già molto viva fin dal ritrovamento delle sue reliquie e giunge molto sentita fino ai nostri giorni.
Molti miracoli avvennero con il solo toccarle, addirittura con la polvere della sua tomba; poi la maggior parte delle reliquie furono razziate dai crociati nel XIII secolo, cosicché ne arrivarono effettivamente parecchie in Europa, sebbene non si sia riusciti a identificarle dai tanti falsi proliferati nel tempo, a Venezia, Costantinopoli, Napoli, Besançon, Ancona, Ravenna, ma soprattutto a Roma, dove si pensi, nel XVIII secolo si veneravano il cranio nella Basilica di S. Paolo fuori le Mura, un braccio a S. Ivo alla Sapienza, un secondo braccio a S. Luigi dei Francesi, un terzo braccio a Santa Cecilia; inoltre quasi un corpo intero nella basilica di S. Loernzo fuori le Mura.
La proliferazione delle reliquie, testimonia il grande culto tributato in tutta la cristianità al protomartire santo Stefano, già veneratissimo prima ancora del ritrovamento delle reliquie nel 415.
Chiese, basiliche e cappelle in suo onore sorsero dappertutto, solo a Roma se ne contavano una trentina, delle quali la più celebre è quella di S. Stefano Rotondo al Celio, costruita nel V secolo da papa Simplicio.
Ancora oggi in Italia vi sono ben 14 Comuni che portano il suo nome; nell’arte è stato sempre raffigurato indossando la ‘dalmatica’ la veste liturgica dei diaconi; suo attributo sono le pietre della lapidazione, per questo è invocato contro il mal di pietra, cioè i calcoli ed è il patrono dei tagliapietre e muratori.
Il giorno di S. Stefano è festeggiato pure in Austria, Germania, Irlanda, Danimarca, Catalogna, Croazia e Romania.
Quindi il giorno festivo non è causato dalla ricorrenza del Santo, pur esponente importante dei Santi della Chiesa, ma esiste allo scopo di allungare le feste di Natale, come ad esempio il lunedì dell’Angelo, ossia la Pasquetta, che è stata stabilita per lo stesso motivo.
Entrambe le date non sono feste di precetto, ma sono state stabilite dallo Stato, per rendere più solenni e fruibili le feste di Natale e Pasqua.
Santo Stefano era ebreo di nascita, venerato come santo dalla Chiesa cattolica e dalla Chiesa ortodossa, è il protomartire cristiano cioè il primo ad aver dato la vita per testimoniare la propria fede in Cristo e per la diffusione del Vangelo.
Il 26 dicembre si festeggia come il Natale in casa in famiglia, con i classici pranzi “di Natale”, caratteristici e diversi in ogni regione; alcuni comuni organizzano dei concerti con canti propri del Natale, manifestazioni per bambini, e pranzi della solidarietà.
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