Ricorre oggi la festività dell’Immacolata Concezione. Il culto dell'Immacolata Concezione è un dogma cattolico, proclamato da papa Pio IX l'8 dicembre 1854 con la bolla Ineffabilis Deus, che sancisce come la Vergine Maria sia stata preservata immune dal peccato originale fin dal primo istante del suo concepimento.
La Chiesa cattolica celebra la solennità dell'Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria l'8 dicembre. Nella devozione cattolica l'Immacolata è collegata con le apparizioni di Lourdes (1858). Già celebrata dal sec. XI, questa solennità si inserisce nel contesto dell’Avvento-Natale, un periodo liturgico considerato un tempo particolarmente adatto per il culto della Madre del Signore.
Particolare devozione ha il popolo palermitano per la Vergine Maria, che nella Madre Divina ha riservato un posto privilegiato. La pietà popolare si manifesta onorando le sue immagini e le sue statue.
I festeggiamenti in onore della Vergine iniziano a Palermo già la sera prima e la città tutta vive un grande fermento. Si apre per i palermitani il periodo delle festività natalizie. E’ tempo di preparare l’albero di Natale e dare il via alle classiche riunioni tra amici. Ci si riunisce nelle case di amici e parenti, si mangia, si gioca a carte, a tombola e altro, poi magari si scende a fare un giro in città. Sacro e profano, dunque, ma d'altronde quale migliore modo di festeggiare se non “giocando”?!
I palermitani apprezzano particolarmente questa festa, con la quale danno il via a tutti i festeggiamenti del periodo natalizio. Ovviamente importantissimo è il menù della festività. Due piatti della tradizione sicula sono d’obbligo in serate come questa.
LO SFINCIONE. "U Sfinciuni" è un tipico piatto palermitano, caratteristico del periodo natalizio; un equivalente siciliano della Pizza Napoletana. Pietanza povera per la nostra cucina, nasce dalla necessità di non presentare, per le feste, il solito Pane, ma qualcosa di diverso. A Palermo i semplici elementi base vengono arricchiti con della salsa di pomodoro ed altri ingredienti come acciuga e caciocavallo che danno loro un sapore diverso.
IL BUCCELLATO. E' il primo dolce che appare sulla tavola di natale. Nel palermitano è rappresentato da una grossa ciambella o dei tozzetti di pasta frolla ricoperti di glassa bianca di zucchero o velato o lasciati al naturale (grezze) spalmati di miele, con confettini multicolori e da ciliegie e fichi sciroppati o con pistacchi di Bronte. Un dolce che non può assolutamente mancare sulla tavola dei palermitani in queste occasioni.
LO “SCACCIO”. Il cosiddetto "scaccio", ossia mandorle, noci, castagne, calia, semenza, pistacchi e quant´altro madre natura possa offrire, è un altro degli immancabili cibi della tradizione palermitana.
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