Il quartiere Resuttana/San Lorenzo
Foto antica della Piazza di San Lorenzo - Via dei Quartieri .Percorrendo tutta la strada si giunge a Piazza Niscemi dove è ubicata la famosa:" Villa Niscemi".
Sorge nella parte nord-ovest della città di Palermo, nato dall’unione di due borgate omonime. Il periodo di maggiore splendore del quartiere si ebbe intorno al XVIII secolo, quando divenne quartiere residenziale di diverse famiglie nobili, grazie alla sua posizione favorevole e ai suoi innumerevoli parchi. Ben presto furono costruite ville e giardini che abbellirono la zona, facendola diventare una delle più belle di tutta Palermo, meta ambita di moltissimi turisti.
Nel corso del Settecento, un antico baglio divenne proprietà dei principi Valguarnera di Niscemi, antica e nobilissima famiglia siciliana, risalente a Pietro d'Aragona che, attraverso diverse ristrutturazioni, è divenuta l’attuale Villa Niscemi, residenza del sindaco.
Alla fine del Settecento il re Ferdinando III di Borbone e la moglie Carolina si trasferiscono a Palermo, ricevono in donazione una vasta area di boschi e giardini e creano il Parco della Favorita, dove ben presto sorgerà la Palazzina Cinese.
Nel 1850 Joseph Whitaker acquistò, come casena per la villeggiatura, dai Marchesi di Mazzarino, una proprietà ai margini del parco della Favorita, ribattezzata "Villa Sofia" che nel 1953 è stata donata alla Croce Rossa per divenire l’attuale ed omonimo ospedale.
Ricco di negozi ed attività commerciali, oggi Piazza San Lorenzo è un importante crocevia che permette di raggiungere facilmente le zone più importanti della città.
Villa Niscemi
Dove si trova:
Piazza Niscemi
Periodo storico:
A partire dal XVI sec.
Orari di visita:
dom. e festivi 9.00-13.00, altri giorni previo accordo
Ha un parco interno (visitabile sempre dalle ore 9.00 al tramonto)
Info: 091.7404828
Le origini della villa risalgono al XVI secolo, e sono da individuare in una robusta torre agraria, di base quadrata, messa evidentemente a controllo e difesa di una importante tenuta agricola e collegata con altre torri vicine, in particolare con quella del monte Pellegrino, fra le più importanti dell'agro di Palermo. Intorno a questa torre si estese poi un ampio baglio, caratterizzato, come molti altri siciliani, dall'ampio cortile quadrato.
Nel corso del Settecento, il baglio venne in proprietà, attraverso una donazione, dei principi Valguarnera di Niscemi, antica e nobilissima famiglia siciliana, risalente a Pietro d'Aragona; esso fu profondamente trasformato, assumendo la forma di una vera e propria villa di campagna, destinata sia alla villeggiatura dei proprietari, sia alla sovrintendenza della vasta tenuta che ancora la circondava.
La villa fu però smembrata quando, nel 1799, il re Ferdinando di Borbone, in fuga da Napoli con la moglia, ricevette per donazione 400 ettari di terreno dal principe di Niscemi, insieme ad altri nobili suoi vicini, quali il marchese Vannucci, il principe Malvagna, il duchino di Pietratagliata e il marchese Ajroldi, con l’intento di trasformare il terreno in un vasto parco che costituisse riserva di caccia per il sovrano e oasi di pace per la consorte.
La villa ha poi subito ulteriori modifiche alla fine dell’ottocento, per assecondare i gusti del principe Corrado e della principessa Maria Favara, che diedero un’impronta più romantica ed ariosa alla costruzione. I due principi, personaggi assai di spicco per la vita mondana dell’epoca, ispirarono a Giuseppe Tomasi di Lampedusa i personaggi di Tancredi ed Angelica ne “Il gattopardo”.
Nel 1987 la villa è stata acquistata dal comune per farne residenza di rappresentanza del sindaco. Il parco antistante è visitabile tutti i giorni, dalle 9 fino al tramonto.
La Palazzina Cinese ed il Parco della Favorita
Dove si trova:
Piano dei Colli, alle falde di Monte Pellegrino
Periodo storico:
Fine del 1700
Nel 1798 il re Ferdinando III di Borbone e la moglie Carolina, per sfuggire ai moti insurrezionali di Napoli, decisero di trasferirsi a Palermo, dove furono accolti dalla nobiltà. Amante della caccia il re era intenzionato a coltivare il suo passatempo preferito e per tale ragione decise di acquistare un terreno di circa 400 ettari su un dosso che delimitava la Piana dei Colli e che si estendeva fino alle pendici di Monte Pellegrino. Fece costruire così un magnifico parco che diventò il Parco Reale della Favorita. Ben presto il re si accorse che in questo parco si trovava una piccola costruzione in legno dalle forme bizzarre, molto orientaleggianti, che attirò la sua curiosità a tal punto che incaricò l’architetto Venanzio Marvuglia di restaurarla senza mutarne lo stile. L’architetto fu molto abile a mescolare lo stile neoclassico dell’epoca con quello orientale della piccola palazzina. Quello che ne venne fuori è l’attuale Palazzina Cinese, che per diversi anni fu la dimora del re. All’interno vi sono la stanza del re e la stanza da pranzo dotata di un macchinoso congegno che permette il trasferimento delle vivande direttamente dalla cucina. Al piano seminterrato troviamo la sala da ballo ed al secondo piano l’appartamento della regina. Un vero capolavoro è la Sala da Gioco, che presenta pareti dipinte con gruppi di cinesi riccamente vestiti che conversano; lo sfondo è un limpido cielo mediterraneo.Anche il giardino antistante la costruzione fu modificato e realizzato secondo il gusto dell’epoca, con stretti vialetti delimitati da siepi quasi a formare un labirinto, ai lati di un grande viale di accesso.Attualmente il Parco della Favorita è considerato il "polmone verde della citta" e, grazie alla sua distesa di alberi, è il luogo ideale per chi vuole correre all'aria aperta senza respirare lo smog di città.
Villa Sofia
Dove si trova:
Piazzetta Salerno, 1
Periodo storico:
Metà 1800
Attualmente è la sede dell'omonimo presidio ospedaliero
Nel corso del Settecento e dell'Ottocento intere famiglie inglesi si trasferirono, per affari, nell'isola. Fra di esse, la famiglia Whitaker, il cui capostipite Benjamin Ingham, giunse a Palermo dallo Yorkshire nel 1806, all'età di 22 anni.
Grande imprenditore, inizialmente operò nel campo del vino a Marsala, estese poi il suo commercio anche all'olio, agli agrumi, ai velluti, alle sete... Per essere coadiuvato da persone di fiducia, richiamò dall'Inghilterra, come suoi collaboratori, i nipoti, i figli di una sorella, prima William e poi Joseph Whitaker, che si dimostrò subito un perfetto dirigente. Quest'ultimo fu il fondatore della dinastia che avrebbe ereditato il frutto delle iniziative dello zio Benjamin Ingham. Joseph sposò nel 1837 Sophia Sanderson, figlia di William commerciante in Messina. Dal piano nobile si sale al piano cadetti mediante una scala in marmo con ringhiere in ferro battuto.Dal piano cadetti, tramite scale precarie e percorsi di fortuna, si può accedere alla torre e alla terrazza di copertura della torre stessa, da cui si gode uno splendido panorama. Attualmente, al complesso ospedaliero, non appartiene più una vasta zona del parco, occupata da un complesso residenziale. In altre zone sono stati costruiti gli altri padiglioni ospedalieri. Il 16 Agosto 1838 Sophia diede alla luce il primo dei suoi dodici figli: Benjamin Ingham Whitaker. Mentre venivano al mondo altri bambini, ad intervalli più o meno annuali, Joseph si impietosì della moglie costretta a vivere nella soffocante Palermo; così nel 1850 acquistò, come casena per la villeggiatura, dai Marchesi di Mazzarino, una proprietà ai margini del parco della Favorita, ribattezzata "Villa Sofia". Joseph Whitaker Senior, spinto anche dalla moglie, si dedicò ad attività filantripoche e di beneficenza. Numerose sono le testimonianze in città dei Whitaker, essi infatti diedero un notevole contributo all'ammodernamento della città di Palermo; in particolar modo, durante la Belle Epoque, fu la città meridionale in cui si venne maggiormente affermando, nell'edilizia, come nelle arti un nuovo stile "Liberty". Alla sua morte, l'attività industriale e commerciale passò ai tre figli maschi che avevano deciso di rimanere a vivere in Sicilia. Joseph detto Pip, sposato con Tina Scalia, si stabilì a Villa Malfitano, in Via Dante, attuale sede della fondazione Whitaker. Joshua, detto Joss, sposato con Euphrosyne Manuel, si stabilì a Villa Whitaker in Via Cavour, attuale sede della Prefettura. Robert detto Bob, sposò Maude Bennet il I marzo 1886, e si stabilì a "Villa Sofia". E' in occasione di questo nuovo insediamento che la Villa viene ristrutturata, le viene aggiunta la torre, mentre il parco viene arricchito da padiglioni e serre. La ristrutturazione dell'edificio è affidata a Beaumont Gardner, cognato della signora Maude. Nel parco vengono aggiunti dei graziosi ed eleganti padiglioni con varie funzioni: due sono adibiti a portineria, uno ad officina e, la terza, diviene la "Cavallerizza". Troviamo ancora oggi un edificio porticato adiacente ad una vasca d'acqua, un gazebo in ferro, pavimento in majolica, un padiglione metà in muratura e metà in ferro, a guisa di un giardino d'inverno, che ripropone il gioco delle vasche e dei percorsi d'acqua della Zisa. Bob, che era un valente botanico ed appassionato cultore e collezionista di piante, seguì in modo particolare i lavori di sistemazione del parco. Fece costruire alcune serre per la coltivazione di varie specie botaniche, dedicandosi in particolar modo, secondo la moda del tempo, alle orchidee e alla piantumazione di una serie di piante esotiche, quali: la sophora japonica var. pendula, la auricaria bidwilly, la washingtonia filifera. Maude e Robert ebbero quattro figli, due morirono in tenerissima età, mentre Aileen e Beatrice, detta Boots, hanno vissuto i fasti e poi la decadenza di Villa Sofia.Il 19 marzo 1923 muore Bob whitaker e nel 1929 Maude. Negli anni successivi iniziò il declino di Villa Sofia; Boots, fallito il primo matrimonio, sposa un americano e lascia Palermo; Aileen si rovinò economicamente sicchè Villa Sofia fu teoricamente in vendita.Esistono ancora discendenti di Aileen: le più giovani pronipoti vivono a Ginevra. Nel 1940, allo scoppio della guerra, i Whitaker di passaporto inglese, ebbero confiscati tutti i beni. Rimase loro solo Villa Malfitano perchè venne rapidamente intestata a Tina, moglie di Joseph. Nel 1953 Villa Sofia è divenuta proprietà della Croce Rossa Italiana, che l'ha destinata ad Ospedale. L'interno della Villa è stato completamente stravolto dal succedersi delle varie funzioni ospedaliere. Unico ambiente visibile al piano terra è quello destinato a biblioteca, in cui si ritrovano ancora le librerie d'epoca. Al piano nobile il solo salone principale è stato mantenuto nel suo arredamento originario: parquet a disegni geometrici, copertura piana in stucchi bianco e oro, stoffe alle pareti, camino decorato con ceramiche finissime dipinte a mano. Il Salone ha delle grandi aperture sulla terrazza dove una lapide testimonia l'ospitalità offerta dai Whitaker al Re Edoardo VII e alla Regina Vittoria, il 24 Aprile 1907. All'interno della Villa, troviamo di notevole pregio la scala principale in legno con una vetrata firmata da Ernesto Basile e bei soffitti a cassettone.
Teatro di Verdura
Dove si trova:
Viale del Fante, 70/b (nel parco di Villa Castelnuovo)
Il Teatro di Verdura in origine faceva parte del Parco del principe di Castelnuovo, un vasto complesso (69.604 mq) situato nella Piana dei Colli. Gaetano Cottone e Morso ne divenne proprietario nella seconda meta del secolo XVIII, vi fece costruire la villa e suddivise il parco in: frassineto, agrumeto, oliveto, pistacchieto, vivaio (pipiniera) e viridarium (giardino ornamentale) L'area era attraversata da tre grandi viali di cipressi. Oltre alla villa, nel viridarium vennero costruiti due padiglioni: uno destinato a Foresteria (filoxenia) e l'altro ad abitazione dei proprietari. Gaetano Cottone commise al Marabitti la creazione della statua dell'Armonia, che nel 1777 fu collocata al centro del viridarium. Alla morte del padre (1800), Carlo Cottone ottenne il permesso da parte del governo borbonico di fondare privatamente un Istituto agrario che doveva istruire i giovani all'agricoltura e, al tempo stesso, ricercare, attraverso la sperimentazione, nuove tecniche per migliorare la produzione. Nel 1819 si inizia la costruzione del Ginnasio progettato da A. Gentile. Nel 1829, morto Carlo, Ruggero Settimo, Principe di Fitalia, viene designato come unico erede testamentario Questi continua ad operare le trasformazioni rispettando gli intenti del predecessore. Nel 1847 si inaugura l'Istituto Agrario che subito inizia le attività didattiche. Il parco rimane suddiviso in due aree: una riservata all'Istituto ed una al viridarium o Teatro di Verdura Nella seconda metà dell'Ottocento il parco subisce trasformazioni che ne alterano la fisionomia originale. Vengono soppressi i due viali trasversali con doppi filari di cipressi, scompare il frassineto, trasformato il pistacchieto e mutate le geometrie delle aiuole (parterres). Nel 1955 il parco diviene proprietà Dell'Opera Pia Castelnuovo. L'E.A. Teatro Massimo prende in affitto l'area del Teatro di Verdura e ripristina in parte i parterres che erano stati tolti per la creazione di una pista da ballo di un kursaal. Allo stato attuale il Teatro mantiene sostanzialmente la struttura originale ed ha conservato e curato la flora già esistente.
Al Teatro si accede dal Viale del Fante, attraverso un cancello fiancheggiato da due piloni in pietra, bassi, quadrati e sormontati da due canopi con teste di sfinge. Di fronte al cancello è situato uno dei due padiglioni il cui ingresso è preceduto da un pronao costituito da frontone e timpano sorretti da due telamoni con testa di satiri Alla base del timpano una lapide marmorea reca l'iscrizione "Cotoniae nuper nunc aedes Septimiae coniunctionis mnemosunon" (Fino a poco tempo fa casa dei Cottone oggi è di Settimo, monumento a ricordo di solidale amicizia". L'epigrafe testimonia E! saldo vincolo di amicizia tra Ruggero Settimo e i Cottone. Fondato sulla condivisione di ideali politici e sociali. All'interno si trovano vani di piccole dimensioni; uno è di particolare interesse per la pianta circolare e per la decorazione del soffitto, delle pareti e per il pavimento. Il padiglione adibito a foresteria ha un grande vano con un camino in marmo. Ambedue i padiglioni si affacciano sul grande parterre separato dall'area appartenente all'Istituto Agrario da una recinzione abbellita da chorisie, da siepi di duranta plumeri e di hibìscus e da filari di cipressi.
Tra le aiuole è situata la fontana di forma ottagonale con la statua dell'Armonia adorna di capelvenere e di ninfee. Altre due vasche, una di forma dodecagonale con papiri , l'altra, più grande, ellittica con papiri e ninfee arricchiscono il giardino. Una transenna di legno alta sei metri e sulla quale si arrampicano per tutta l'altezza splendide ipomee, divide; il parterre dalia gradinata e dalla platea. L'antico viridario di forma trapezoidale oggi è occupato dal palcoscenico e m parte dalla platea. I viali laterali che costeggiano il palcoscenico sono delimitati da filari di cipressi che convergono verso la parete di fondo affrescata con un dipinto rappresentante un "paesaggio boschereccio", i cipressi che si susseguono fitti costituiscono delle vere e proprie "quinte" (purtroppo un incendio avvenuto nei 1976 ha distrutto 7 dei 20 cipressi centrali che sono stati tuttavia sostituiti con altri esemplari di cupressus. Il "boccascena" è costituto da due piloni in legno e cartapesta con sostegno metallico disegnati da Gino Morie! e che " riproducono i pilastri in pietra di tufo che segnavano gli ingressi alle ville dell'agro palermitano".
Fonte: redazione palermomania.it
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