Tra feste mondane, cene informali tra amiche e serate trasgressive, la ricorrenza dell’8 marzo è anche occasione per un viaggio speciale, quello nella Storia e nelle storie private delle donne che hanno creduto e lottato per il cambiamento e in difesa dei propri diritti.
In occasione della Festa Internazionale della donna vi portiamo nei luoghi simbolo dell’emancipazione femminile attraverso le tappe fondamentali che l’hanno resa possibile.
Dalle suffragette inglesi e dal loro slogan Votes for Woman!, alla prima donna nello spazio fino ad arrivare a Golda Meir, Primo Ministro israeliano donna. Un percorso nelle battaglie pubbliche e private delle sue protagoniste e nei luoghi a cui le loro vite si sono intrecciate, per non dimenticare.
La Révolution parla francese
Nello stato della Liberté, Égalité e Fraternité, la rivoluzione popolare contro il despotismo della Monarchia aveva portato ad un’iniziale emancipazione femminile grazie alla temporanea concessione del diritto al voto per le donne e grazie alla celebre dichiarazione dei diritti della donna e della cittadina pubblicata nel 1791 dalla bella e brillante drammaturga francese Olympe de Gouges. Nei suoi scritti pieni di energia e coraggio de Gouges denunciava a tal punto i soprusi contro la schiavitù, diritti negati alle donne e alle classi sociali inferiori, che le sue lettere le costarono cara la vita. Il 3 novembre 1793 Olympe de Gouges fu condotta alla ghigliottina ed uccisa a Place de la Revolution, all’epoca era un luogo di passaggio di cortei e manifestazioni, divenuta col tempo Place de la Concorde, una delle più importanti piazze della città nonché la più grande presente nella capitale francese, dove si trova l’imponente Obelisco egizio di Luxor.
Votes for woman!
Nella Londra industrializzata di fine Ottocento il movimento dell’emancipazione femminile inizia ad ampliarsi e ad affermarsi rispondendo alla mentalità conservatrice dell’Inghilterra con la voce rivoluzionaria delle donne. E’ il 1872 quando diviene ufficialmente movimento nazionale delle suffragette volto a chiedere la parità dei diritti e soprattutto il diritto di voto al grido di votes for woman!. Donne come Emmeline Pankhurst attuarono radicali azioni dimostrative incatenandosi, organizzando cortei che attraversavano le vie più frequentate della città, drastici scioperi della fame e bruciando cassette postali fino a quando nel 1928 tutte le donne ottennero finalmente il diritto al voto. I cancelli di Buckingham Palace ricorrono nell’immaginario del tempo come simbolo delle azioni e restano stampati in alcune delle immagini-simbolo del movimento, come il celebre scatto dell’arresto della Pankhurst dopo una protesta. Nel Museum of London sono tutt’ora conservate foto delle manifestazioni e delle donne nei cortei.
La San Lorenzo di Maria Montessori
Mentre a Londra si combatte per il diritto al voto a suon di slogan e manifestazioni radicali, nella penisola italica le donne tentano con ogni mezzo di poter frequentare l’università e di svolgere lavori riservati solo agli uomini. Nei primi anni del Novecento emerge la figura di Maria Montessori, pedagogista, filosofa, scienziata e una delle prime donne a laurearsi in medicina (1896) dopo l’unificazione d’Italia. E’ l’allora quartiere popolare di San Lorenzo a Roma ad ospitare la sua prima Casa dei bambini in cui applica un metodo di insegnamento destinato a cambiare la didattica nelle scuole. Sebbene oggi il quartiere sia piuttosto un luogo di ritrovo per studenti universitari e vivace laboratorio della controcultura alternativa a Roma, in via dei Marsi 58 si può ancora lasciarsi trasportare dal fascino di una donna che portò avanti la propria rivoluzione in maniera tenace, fiduciosa nella Storia e nella possibilità di cambiarla.
Tra leggenda e realtà: la New York operaia
Secondo una storia non ancora accertata la giornata internazionale della donna è un omaggio ad un tragico episodio avvenuto a New York l’8 marzo 1908, in cui 129 operaie dell’industria tessile Cotton persero la vita in un incendio a seguito del loro sciopero per le pessime condizioni di lavoro. Il cuore della vita operaia legata alle fabbriche e all’industria tessile nella New York di inizio secolo è oggi il vibrante Garment District di Manhattan. L’eredità della tradizione manifatturiera ha dato vita al distretto con la più alta concentrazione di boutique alla moda, showroom e atelier dei maggior stilisti internazionali. Tra i simboli del quartiere c’è The Fashion Walk of Fame, il marciapiedi dedicato alle star della moda americana.
Valentina, una russa nello spazio
L’unica donna che potrebbe tranquillamente affermare di aver toccato il cielo con un dito è la cosmonauta russa Valentina Tereshkova che, a soli 26 anni, divenne la prima donna a viaggiare nello spazio. La sua avventura nello spazio inizia dal cosmodromo di Baikonur, la più vecchia base di lancio del mondo situata a est del lago d’Aral, a bordo della Vostok 6 per un viaggio di ben 70 ore nello spazio. La vita delle Tereshkova è legata alla sua piccola città natale Jaroslavl' attraversata dalla storica ferrovia Transiberiana. La città è solo una delle oltre 90 tappe della celebre tratta settentrionale del treno Rossija che collega Mosca a Vladivostock attraversando quasi tutta l’Eurasia e aggiudicandosi il titolo di ferrovia più lunga del mondo. Il percorso lungo la Transiberiana attraversa ben 7 fusi orari dando l’idea di un viaggio senza tempo.
Indira Gandhi, the Ironlady of India
Gli anni Sessanta sono anni di grandi traguardi e vittorie per le donne delle nazioni asiatiche. Fra queste emerge la figura di Indira Gandhi, una politica indiana conosciuta anche come the Ironlady of India, che il 19 gennaio 1966 fu nominata Primo Ministro dell’India divenendo un importante simbolo delle donne indiane e del Terzo Mondo. Indira governò con mano ferma la democrazia più grande del mondo e a lei furono riconosciuti numerosi meriti anche e soprattutto per il tentativo di portare pace fra popoli diversi. Per riscoprire la bellezza di questa grande donna è possibile visitare la sua residenza a Delhi, il luogo in cui fu assassinata dalle sue guardie del corpo Sikh e dove oggi si trova il Memorial Museum a lei dedicato. Il museo, visitato ogni giorno da numerosi turisti sia stranieri che nazionali, conserva i suoi oggetti personali tra cui abiti, fotografie della famiglia, dei suoi incontri politici ed espone le mostre del figlio Rajiv Gandhi.
Fonte: tiscali
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