La prima volta nel 1996 e dopo 21 anni ancora una volta Palermo diventa un centro di attenzione per l’eccezionale evento che vede protagonista Sua Santità il XIV Dalai Lama, Tenzin Gyatso, leader spirituale del Tibet, Premio Nobel per la Pace e icona globale che continua ad affascinare trasversalmente milioni di persone in tutto il mondo, oggi ospite presso il Teatro Massimo per la Conferenza “Educazione alla Gioia”
Il titolo della Conferenza nasce dalla sua opera "Il Libro della Gioia. Dialogo tra due Nobel per la Pace". Il libro tratta per l’appunto il dialogo tra il Dalai Lama e l'Arcivescovo africano Desmond Tutu, raccolto da Douglas Abrams.
Dando il “Benvenuto al palermitano Dalai Lama", il nostro Sindaco ha tenuto a precisare che già 21 fa con la sua prima visita a Palermo in cui furono trattati i temi della Comunicazione inter culturale e dei Diritti Umani, nella nostra città abbiamo gettato il seme di questa Compassione che ha continuato a crescere. Aggiunge - “Con l'approvazione della Carta di Palermo noi vogliamo porre un argine al genocidio dei migranti che hanno il diritto di scegliere dove vivere e dove morire. La compassione nei loro confronti è una condizione essenziale per rendere credibile la compassione verso il proprio vicino di casa.
Secondo il Dalai lama non bisogna discriminare i migranti. "Sono l'oggetto della nostra compassione - dice - bisogna accoglierli. Sono i nostri fratelli e nostre sorelle che stanno affrontando un periodo di grande difficoltà. Vanno accolti va offerto loro un rifugio temporaneo. In modo da poter tornare poi nei loro luoghi comuni usando ci sarà pace. Le nazioni che ospitano devono offrire subito istruzione ai bambini, addestramento al lavoro per gli adulti. Proprio per dare loro gli strumenti per ricominciare nei loro luoghi".
"La Sicilia da ventuno anni fa a oggi è cambiata - dice il Dalai lama - ho visto persone pronte ad accogliere i migranti, compassionevoli. Questa è una cosa ottima. La politica ha un suo ruolo in questo, la politica compassionevole è giusta, il resto è sporco e porta all’inganno".
Il sindaco regala al Dalai Lama la Carta di Palermo per testimoniare la Compassione della città.
Mentre offre questo dono, arriva la notizia che al porto di Palermo arrivano 500 migranti.
"La Carta di Palermo per esempio - dice il Dalai Lama - è un segno importante. Non penso che tanti anni fa questo sarebbe stato possibile.".
Poi il sindaco Leoluca Orlando ha invitato Sua Santità a firmare il libro d'onore di Palermo e gli ha consegnato una medaglia della città; a Sua Santità conferite anche le cittadinanze onorarie dei comuni di Ventimiglia di Sicilia e Isola delle Femmine
Il tema della Compassione è stato quindi il “fil rouge” dell’odierna Conferenza del Dalai Lama.
"Ci sono vari livelli di pace nella nostra vita - dice il Dalai lama - bisogna sviluppare la compassione che è già dentro l'individuo. Una compassione spinta dall'intelligenza. Così la compassione va oltre i confini di chi è vicino a noi. Una compassione genuina per l'individuo stesso al di là del suo comportamento verso di noi. Questo può avvenire solo tramite il sistema di educazione e di istruzione. Solo così nasce la vera compassione ed empatia. Dice ancora - Il mio impegno principale è la promozione dei valori umani: credenti non credenti non importa". Il mio secondo impegno è "promuovere l'armonia fra le religioni". Poi, rivolgendosi al sindaco Leoluca Orlando e ai giornalisti sottolinea che anche loro hanno questa responsabilità raccomandandosi di dire la verità, in modo da istruire la gente nel modo giusto.
Sua Santità sostiene - "La felicità è qualcosa che viene sviluppata da dentro, attraverso i nostri pensieri. Io da tempo promuovo di inserire nell'odierno sistema istruzione di sviluppare amore e compassione basati sull'esperienza comune. Paura e sfiducia provocano grandi problemi. - ha aggiunto -. Chi si rivolge a noi con rabbia provoca malessere nell'altra. Rabbia e paura a livello fisico fanno male, lo dicono anche i dottori. Noi dovremmo inserire questi valori. Siamo tutti nati da una madre, grazie all'affetto siamo cresciuti e proprio quello, l'affetto di una madre è il seme della Compassione".
Al termine della conferenza il Dalai Lama ha lasciato la città alla volta della Toscana. Non prima di aver ricevuto alcuni doni-simbolo: un Ficus religiosa, l'albero sacro per eccellenza per i Buddisti, Giainisti e Induisti. L'albero, che non cresce nei nostri climi, è stato coltivato all'Università di Palermo: in occasione della vita di Sua Santità, l'albero sarà interrato all'Orto Botanico di Palermo, divenendo così un forte segno per l'accoglienza e la convivenza di popoli differenti.
Sempre al termine dell'incontro, al Dalai Lama presentati l'Olio della Pace che altro non è se non un olio purissimo tratto da 381 cultivar diverse; il Pane della Pace, impastato dai giovani migranti accolti alla Missione Speranza e Carità; una Corona di Rosario in ametista e l'acqua benedetta del santuario di Santa Rosalia.
Mi sono recata a questo appuntamento con una timorosa soggezione reverenziale verso un personaggio di tale importanza e con mia grande sorpresa mi sono trovata davanti un “bambino” di 82 anni che, con una leggerezza dell’Anima, tipica di chi ha un cuore fanciullo, e la grande Saggezza, tipica di chi ha forti esperienze di Vita, ha affrontato gli argomenti della Pace, della Gioia, dei Diritti Umani uguali per tutti senza distinzione di Razza, Cultura, Politica o Religione, con l’intensa carica carismatica che lo caratterizza intercalando battute simpatiche (dirette anche al nostro Sindaco) ed espressioni rivolte al pubblico che hanno intenerito il cuore di tutti i presenti. L’Emozione di questo incontro difficilmente potrò dimenticarla.
Agata De Luca
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