Dice che era un bell'uomo
e veniva, veniva dal mare...
parlava un'altra lingua...
però sapeva amare;
e quel giorno lui prese mia madre
sopra un bel prato..
l'ora più dolce
prima di essere ammazzato.
Così lei restò sola nella stanza,
la stanza sul porto,
con l'unico vestito
ogni giorno più corto,
e benché non sapesse il nome
e neppure il paese
m'aspetto' come un dono d'amore
fino dal primo mese.
Compiva sedici anni quel giorno
la mia mamma,
le strofe di taverna
le cantò a ninna nanna!
e stringendomi al petto che sapeva
sapeva di mare
giocava a far la donna
col bimbo da fasciare.
E forse fu per gioco,
o forse per amore
che mi volle chiamare
come nostro signore.
Della sua breve vita, il ricordo,
il ricordo più grosso
e' tutto in questo nome
che io mi porto addosso.
E ancora adesso che gioco a carte
e bevo vino
per la gente del porto
mi chiamo Gesù bambino.
E ancora adesso che gioco a carte
e bevo vino
per la gente del porto
mi chiamo Gesù bambino.
Lucio Dalla
© Palermomania.it - Il portale di Palermo a 360°
Lascia un tuo commento
Questo articolo ha ricevuto
Ultim'ora by Adnkronos
Coppa Davis, Berrettini batte Kokkinakis: Italia-Australia 1-0, ora Sinner
Pubblicata il 23-11-2024 alle ore 16:05
M5S, contestatori irrompono a Nova: "Dimissioni, siete come il Pd"
Pubblicata il 23-11-2024 alle ore 15:46
Non Una di Meno, corteo a Roma: "In piazza perché il patriarcato esiste e continua ad ucciderci"
Pubblicata il 23-11-2024 alle ore 14:56
Pino Daniele, la sua voce torna nell'inedito 'Again'
Pubblicata il 23-11-2024 alle ore 14:36
Sostenibilità, Sindaco Fermignano: "Da Cresco Award riconoscimento a nostra Agenda 2030"
Pubblicata il 23-11-2024 alle ore 14:29
Approfondimenti
Opinioni a confronto
Articoli più letti