Tumori, il Sud al primo posto per scarso ricorso agli esami di screening

di Fortunato Arena

| Pubblicata il: 02/07/2014 - 17:55:52

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Il tumore della mammella ad oggi conta circa 400.00 casi in Italia con un’incidenza di circa 45.000 casi nuovi. Pensate che nell’anno 2013 ha contato oltre 11.000 decessi. Non solo, ma si è registrata un’incidenza sempre crescente anche su donne al di sotto dei 45 anni.

Il dato cresce sempre più particolarmente al Nord, mentre al Sud si registra uno scarso ricorso allo screening di routine, come la mammografia e l’ecografia. Sicuramente la crisi economica sta giocando un ruolo negativo sulla salute dei cittadini che sempre meno si prendono cura del proprio corpo, mettendo a rischio la vita stessa. Eppure, secondo i dati del Ministero alla Sanità grazie alla prevenzione è stato possibile ridurre del 35% la mortalità per cancro alla mammella per quelle donne che ogni due anni si sono sottoposte ad esame mammografico. Ed è grazie alla diagnosi precoce e ai trattamenti necessari che negli ultimi trent’anni nel nostro Paese sono vive 9 donne su 10.

Anche il tumore alla prostata, oggi in Italia regista significativi miglioramenti. Circa 323.000 sono gli uomini con diagnosi di tumore alla prostata che sopravvivranno e il 50% dei 35.000 nuovi casi sono classificati a basso rischio (dato emerso nel corso del XXIV congresso nazionale della Società italiana di urologia oncologica (SIUrO). Per il 2015 sono previsti circa 35.000 nuovi casi di cancro alla prostata, con una diminuzione rispetto alle stime degli anni precedenti e tutto ciò grazie al perfezionamento dei metodi preventivi e delle diagnosi precoci. Infatti, diminuisce il tasso di mortalità causato dal carcinoma prostatico. Secondo le ultime stime, infatti, in Italia nel 2015 saranno 323.000 le persone con diagnosi di tumore alla prostata che sopravvivranno e il 50% dei 35.000 nuovi casi sono classificati a basso rischio. Per questi ultimi, quindi, si potrà così parlare di “sorveglianza attiva” e, forse ben presto, non sarà più necessario sottoporre tali pazienti a operazioni chirurgiche.

Prof. Fortunato Arena

http://www.arenaradiologia.com/