Dopo le primarie e il primo turno, il 20 e il 21 maggio a Palermo si svolgerà il ballottaggio per l’elezione a sindaco della città, che trova nella disputa due vincitori di alto profilo, seppur diversi. Da una parte, infatti, il giovane Fabrizio Ferrandelli, forse una brillante promessa della politica. Bello, simpatico, gioviale e preparato. Tutti aspetti sicuramente importanti e favorevoli. Piace ai giovani, e anche ai meno giovani. Dall’altra, Leoluca Orlando, uno slogan accattivante e tanta popolarità, esperienza e cultura. Leoluca Orlando è stato sindaco di Palermo per ben tre volte, lasciando un ricordo non negativo. Una candidatura a sorpresa dopo la sconfitta di Rita Borsellino, che ha stupito realmente tutti, almeno in prima istanza. In questi giorni la campagna elettorale si è fatta viva di incontri e dibattiti, e ciascuno ha sfoderato le proprie migliori armi. I programmi della campagna elettorale sono sempre in continuo aggiornamento, sembrano seguire gli umori… anzi i malumori del Paese, in particolar modo dei cittadini palermitani.
Palermo, come ben noto, è in ginocchio, non ha più tempo da perdere nelle chiacchiere del politichese. Non può più attendere. E nemmeno illudersi. È finito il tempo delle illusioni e perfino degli ideali. I sogni … e gli ideali sono e resteranno sempre tali, alcuni nascosti nei cassetti della memoria, altri nei tortuosi meandri del cuore: forse è per questo che li hanno così chiamati. Vivono in tutti, anche se con un indefinito carattere che li differenzia. Ed ecco perché, pure a fronte di due bell’aspettative, dall’indole decisamente diversa, ma significativamente allettanti, la scelta si profila difficile, salvo per gli addetti ai lavori e per gli accaniti appartenenti agli schieramenti politici. Ed è su questo punto che intendo focalizzare l’attenzione del lettore e dei Candidati a sindaco. In questi giorni ho assistito a veri e propri deliri di parole - mi si conceda - da parte del “populismo” più accanito, per un candidato in particolare. E non mi è piaciuto per niente. Non so chi li abbia istruiti, o se sono spontanei. In ogni caso, sono rimasta sinceramente impressionata e decisamente scioccata da tali atteggiamenti, che addirittura avrebbero innescato in me una certa riluttanza per il candidato in questione. Non mi piace, e non mi è mai piaciuta la mancanza di dialogo, la violenza, seppur verbale, gratuita. Non mi piace la cattiveria accompagnata dalla più eccelsa ignoranza; non mi piacciono le prese di posizione irragionevoli. E la mancanza di apertura mentale. Quando incontro questo genere di persone, o personaggi, mi tiro sempre indietro, preferisco essere illuminata perdente che avere a che fare con simili persone. E quindi, il risultato finale è che i non addetti alla politica, sembrano e sono i veri disorientati nella scelta: incapaci di immediata e pronta decisione. La miglior oratoria è stata deturpata da simili proseliti, e da un proselitismo a dir poco agghiacciante. Questa è la peggior politica a cui abbia mai assistito e il peggior modo di promuovere ideali, ammesso che di questi si stia trattando. Chi non ha necessità preminenti, guarda alla città con preoccupazione (non personale), e con sano altruismo. Guarda al bene comune, valore superiore. Occorre credere in una rinascita collettiva – che entrambi promettono – culturale, sociale, economica, di valori e anche di stile ed educazione. Se continuiamo così non so dove arriveremo. Palermo è una meravigliosa città, non deturpatela più, nemmeno con l’ignoranza e con l’utilizzo di gratuita violenza verbale. Servono seri ragionamenti, sani e costruttivi. Chi sceglierò? Non lo so ancora, ma spero di chiarirmi presto, attraverso la riflessione. E se così non fosse, forse anch’io potrei delegare, anche se malvolentieri, altri nella scelta del miglior Candidato. E questo denota una certa confusione e forse sana preoccupazione di non commettere ancora e ancora errori. Sarebbe una catastrofe! Un' importante nota: non sono la sola a non aver ancora capito.
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