E anche il ministro dello sviluppo economico, Corrado Passera, emblema dei poteri forti, è iscritto nel registro degli indagati per violazioni di carattere fiscale. L'inchiesta è aperta da oltre sei mesi, ma al riguardo non c’è molto clamore, forse per il curriculum altisonante del Ministro o per il suo incarico in questo difficile e drammatico Governo?
Nato a Como nel 1954, si è laureato in Economia aziendale alla Bocconi nel 1977 e, nel 1980, ha conseguito un master in Business Administration alla Wharton School di Philadelphia (USA). Nel 2001 ha ricevuto la Laurea Honoris Causa in International Business dalla MIB School of Management di Trieste e, nel 2004, la Laurea Honoris Causa in Ingegneria Gestionale dal Politecnico di Bari. Dopo un’esperienza quinquennale presso la McKinsey, ha ricoperto la carica di Direttore Generale del gruppo CIR, poi di Arnoldo Mondadori Editore e, a seguire, del Gruppo Editoriale L'Espresso. Tra il 1992 e il 1996, è stato co-amministratore delegato del Gruppo Olivetti. Nel 1996 diventa amministratore delegato e direttore generale del Banco Ambrosiano Veneto. Nel 1998, su nomina del Governo Prodi, è nominato amministratore delegato delle Poste Italiane. Lasciato tale incarico nel 2002, viene chiamato a ricoprire la carica di amministratore delegato di Banca Intesa di cui avvierà il processo di integrazione con Sanpaolo IMI, dando vita a Intesa Sanpaolo. Il 27 dicembre 2005 ha ricevuto l’onorificenza di Grande Ufficiale dell'Ordine al merito della Repubblica Italiana e successivamente, nel giugno del 2006, quella di Cavaliere del lavoro. Dal 16 novembre 2011 è ministro dello Sviluppo Economico e delle Infrastrutture e dei Trasporti.
Ed è realmente paradossale la vicenda che riguarda Passera, proprio lui che si era scagliato contro l’evasione fiscale, è indagato per frode fiscale. Il lavoro è svolto dalla Guardia di Finanza di Milano nel merito di documenti acquisiti nella sede di Intesa Sanpaolo. Il nome di Passera compare nelle carte giudiziarie perché nel 2006 era amministratore delegato di Banca Intesa. Intanto i magistrati hanno chiesto e ottenuto una proroga delle indagini per esaminare una serie di questioni. E gli accertamenti riguardano inoltre diversi altri soggetti. L'attuale ministro dello Sviluppo economico sarebbe stato chiamato in causa come "firmatario" del bilancio della controllante Intesa. Da qui le ipotesi di "dichiarazione infedele" contenute nel decreto del 2000 sui reati tributari. Pare che nei prossimi giorni lo staff legale di Passera prenderà contatto con i magistrati biellesi.
Ma è corretto che un ministro indagato per frode fiscale non si dimetta dal suo incarico?
Se lo chiede anche Italia dei Valori, attraverso il capogruppo alla Camera Antonio Borghesi, che pretende e chiede al ministro Passera convincenti chiarimenti circa la sua posizione, in modo tale che possa essere ragionevolmente esclusa una qualsiasi responsabilità diretta nella vicenda. In caso contrario, le sue dimissioni saranno inevitabili. Ma, escludendo “i soliti noti”, nessuno ha chiesto le dimissioni al Ministro sia per ragioni di carattere istituzionale ma, soprattutto, per non disturbare le manovre del Governo Monti.
D'altro canto ambienti vicini al Ministro lo descrivono come “assolutamente sereno” rispetto all'indagine, come tutti gli altri indagati, del resto ... E ormai non ci stupisce neanche più: è il solito inflazionato ritornello! E così finisce tutto nel dimenticatoio, o quasi. Ora ci sono altri e più seri problemi da affrontare, e l’estate incombe tra il caldo torrido e i programmi per le (loro!) vacanze. E intanto l’Italia è in preda al più nefasto delirio economico. E i giornali? Ovviamente si allineano alle volontà superiori, dedicando poca rilevanza alla grave faccenda. E noi? Prenderemo la nostra dose di “pillole di serenità”, ne abbiamo tanto bisogno nella calura delle nostre case. E che “Qualcuno” ci aiuti!
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