Dalla Sena in poi è il viaggio tra i ricordi di ieri di una gioventù che cresce e sperimenta la vita: passaggio obbligato in un’epoca che ha caratterizzato gli anni più espressivi della storia, anni che hanno accolto, seppur nella loro viva semplicità, l'apertura ad un’era ben più evoluta e moderna.
Ma il fanciullino che ha abitato le strade della Sena e di Milazzo è identico a quello di tanti altri giovani di milioni di strade e di quartieri del mondo e di qualsiasi generazione: sono i ragazzi che con le loro scorribande sono approdati al mondo degli adulti, del lavoro, delle relazioni sentimentali e della socialità nel suo insieme.
Santino Smedili, nel viaggio dei ricordi di ieri, si propone in modo leggero e a capitoli ben distinti. É un racconto che si dipana fra le memorie di tanti amici che hanno segnato la sua vita; essenzialmente autobiografico, ma non significativamente celebrativo, assolutamente sincero e intriso di quella voglia di giocare che sembra non essersi mai estinta, nonostante l’età e i sussulti della vita. Anzi, una vera e propria rievocazione e un inno agli amici di gioventù, una ricerca capillare ben documentata di corredo fotografico, icona di quegli anni trascorsi insieme. Alcuni di essi ancora presenti, altri partiti per lidi sconosciuti … ma ancora vivi spiritualmente. É un intreccio di gioco e sentimenti intensi e variopinti. I colori sono quelli delle strade che attraversavano la Sena, la piazza degli incontri con gli amici che sedevano al Bar Romagnolo, che andavano a ballare alla Grotta di Polifemo, le bravate nelle strade con le case che profumavano ancora di famiglia e dove c’era un padre in attesa del rientro dei figli, un padre che comprendeva le scorrerie ma che rimproverava i ritardi notturni come saggio educativo, senza se e senza ma. Oggigiorno una visione del genere é anacronistica e improponibile, eppure ha prodotto una generazione di giovani adulti sani e fieri del loro ruolo nella vita. La bellezza del racconto di Smedili sta proprio nell’aver esposto il racconto con un linguaggio semplice e senza troppa malinconia evidenziando, al contrario, la goliardia che ha caratterizzato quegli anni e lasciando trasparire ancora il vivo desiderio di giocare con i mezzi - semplici - che hanno differenziato e caratterizzato gli anni sessanta e settanta, per nulla tecnologici ma decisamente più ingegnosi. Un’epoca in cui i vecchi sostavano davanti alle abitazioni, vecchi per i giovani della Sena, anziani per tutti gli altri, alla ricerca di un saluto o delle carezze di un bambino; e dove le case più ricche e i bar, in possesso di un televisore, divenivano punti d’incontro e aggregazione per le numerose famiglie e gli amici per la visione di un unico programma televisivo. Questo e tanto altro é narrato, con viva passione e ricchezza di sentimenti, nel viaggio di Smedili fra i ricordi della Sena di ieri.
É un romanzo che esalta il fanciullino che si annida in noi, che non solo ha palpiti, come credeva Cebes Tebano che primo in sé lo scoperse, ma lagrime ancora e tripudi suoi. E anche quando noi cresciamo, egli resta piccolo, vi tiene fissa la sua antica dimora, il suo sereno ed eterno entusiasmo. Non è mai grave l'età che impedisce di udire la vocina del bimbo interiore, unica consolazione e pura poesia che permette di partecipare alla vita senza smettere mai di amarla.
Marina De Luca
Lombardo Edizioni
http://www.tipografialombardo.it/
Cod. ISBN: 978-88-99150-04-4
€ 10,00
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