Qualche mese fa, in tempi non ancora sospetti per la Lega Nord, l’europarlamentare Mario Borghezio, ideologo della Lega, ha lanciato un messaggio forte e chiaro : "Vendiamo la Sicilia agli Usa. Mafia e camorra sono troppo radicate, fossi in Monti cederei le regioni del Sud a uno Stato estero o a qualche miliardario. Non c'è speranza, sono zone improduttive. L'Italia così alleggerirebbe il debito". Oggigiorno questi toni ci appiano perfino gratificanti. La Lega Nord com’è noto è da sempre ostile al Sud, e non mi fa neanche impressione questa proposta, almeno per quanto mi riguarda e, per la considerazione che ho della Stessa e, dei suoi illuminati, colti e lungimiranti rappresentanti. E questo da sempre, ancor prima dei noti fatti che l’hanno tristemente messa alla ribalta: c’è sempre giustizia infine! Tuttavia, la proposta mi ha fatto riflettere. Ma ci pensate? Agli americani, o magari a un ricchissimo sceicco. Forse è il sogno di tutti noi Siciliani poterci staccare da un'Italia che ci ha sempre considerati "mendicanti e assistiti” e che, invece, ha sempre utilizzato la nostra bellissima Regione quale serbatoio di voti, quale isola dove continuare a drenare risorse e vendere tutto ciò che al Nord si produce a costi inferiori ai nostri a causa delle vicinanze dei mercati Europei. I nostri Governatori, infine, hanno confermato con i loro comportamenti presunti e non, la nostra triste nomea: oltre alla nota incapacità di governare una regione che ha solo splendori da utilizzare e scoprire. La Sicilia retta dagli americani o dagli sceicchi arabi, o da chiunque la sappia valorizzare, sarebbe un portento per tutto il Mediterraneo. Una Regione posta in una zona strategica, circondata dal mare, con i suoi stupendi luoghi, con quel panorama mozzafiato e le eccellenti produzioni locali, gestita dagli Americani diverrebbe una Miami, una Florida, ricca di lidi balneari, di Alberghi, di strutture ricettive, di parchi e di svariate possibili oasi di benessere a tutto tondo. Invece, sembra essere condannata a rimanere esclusa e a restare così per sempre: abbandonata da tutti e terra di predatori e di conquista.
In questi giorni si sta discutendo del ricambio al comando della Regione Sicilia. Claudio Fava si è candidato a governatore regionale della Sicilia e senza la mediazione dei partiti. E già sono iniziati i dissensi politici. Maledetta politica! La rovina della Nazione e delle sue Regioni. Non si riesce ad andare oltre tutti quei tecnicismi delle poltrone che, se fossero utili e propizi sarebbero perfino auspicabili, ma allo stato delle cose sono soltanto deleteri. Claudio Fava o altri candidati dovrebbero prendere spunto da questa terribile provocazione, da questo insulto ad una regione che definirei fantastica, stupenda, meraviglia delle meraviglie, e farne tesoro. Per ricominciare la produttività, iniziando da una svolta culturale e per finire a quella ancor più importante che investe la sua economia globale. Abbiamo tante risorse da sfruttare: marittime e agricole, tanto per citarne un paio. Non abbiamo bisogno di nulla, soltanto di uomini seri, preparati, incorruttibili e leali, che amino sinceramente questa “dannata” terra e la sappiano amministrare… La Sicilia è naturalmente accogliente, possiede tesori nascosti, ha menti eccelse ed è popolata da persone perbene, sane e operose. E sono certa che i Superpartes ci sono, e sono fra di noi. Allora lasciamo che sia uno di questi ad occupare la prossima poltrona. Liberiamoci dai vecchi stereotipi. Oggi siamo finalmente pronti al cambiamento. Avventuriamoci nel fascino di una rivoluzione culturale, sociale, economica e politica: la società è pronta, lo è, finalmente! La Sicilia è un’isola rigogliosa, luminosa, meravigliosa, fantastica… Qui c’è il mare, il sole! L’isola che non c’è, c’è, e ci abitiamo noi, i fortunati siculi del profondo meridione. Non vedo l’ora di scoprirla e di viverla.
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