Con un caro amico, tempo fa, abbiamo parlato di libri e letture della gioventù. E fra i ricordi abbiamo menzionato I Beati Paoli. Ecco che allora alcuni cassettini della memoria si sono aperti, riportandomi indietro nel tempo, ai racconti ascoltati nell'infanzia dalla amorevole bocca di mio nonno materno, quando si restava a cenare a casa dei nonni, e la Tv dei tempi era la lettura e il successivo commento di capitoli di libri, e fra questi I Beati Paoli e le storie degli incappucciati detenevano il posto d'onore. E una rinnovata curiosità di conoscenza mi ha infine indotta alla rilettura o, per meglio dire, alla lettura del romanzo.
La storia si svolge in Sicilia a cavallo tra il 1600 ed il 1700. La vera protagonista del romanzo è la setta dei Beati Paoli, misterioso e leggendario gruppo che operò a Palermo in una Sicilia divisa tra le diverse dominazioni ed in cui l'arroganza e la prepotenza di alcuni settori nobili e ricchi nei confronti del popolo rappresentava una costante di ingiustizia sociale e civile. E questo avveniva in ogni campo. C'era una giustizia che tutto perdonava ad una nobiltà troppo potente e fiera, e di contro si accaniva verso la povera gente che, non solo subiva, ma non aveva nulla per potersi difendere. E in questo contesto nacque la setta segreta dei Beati Paoli. La setta operava in assoluta segretezza, e aveva il compito di riparare ai torti della giustizia. Essa, grazie al coraggio degli uomini incappucciati, affrontava immensi pericoli. Molteplici sono i protagonisti che si muovono, odiano, amano, tramano vendette e sognano amori impossibilli, e le cui vicende animano queste più di 800 pagine del romanzo. Potrei raccontarvi tante storie; ma la mia attenzione e i miei sentimenti sono stati catturati, in particolar modo, dalla storia di una donna e del suo sentimento d'amore, fino a commuovermi. Donna Gabriella, questo il suo nome, era una giovane e bellissima donna, forte e fiera, e di rara bellezza. Attraeva ed appassionava gli uomini che la corteggiavano. Ma lei, anche se lusingata, rimaneva indifferente, ed il suo cuore non cedeva mai a sussulti amorosi. A soli 20 anni, era andata in sposa a Don Raimondo, duca della Motta, un uomo più grande di lei di 25 anni, che aveva già avuto un precedente matrimonio e una figlia. Questo matrimonio è vissuto nella reciproca indifferenza e rassegnazione, e senza figli. Poi, un bel giorno, arriva improvvisamente un giovane misterioso: bello, forte e coraggioso! Difendeva i più deboli e combatteva le ingiustizie. Il suo nome è Blasco da Castiglione. Fra i due nasce subito l’amore. Ma Blasco, per rispetto del marito, decide di rinunciare a questo amore con grande dispetto di Gabriella che, sentendosi rifiutata nel suo amore e nella sua passione, comincia a nutrire per Blasco molteplici contrastanti sentimenti. Nascerà anche l’odio e il desiderio di vendetta nei confronti dell’amato. Questi contrastanti e violenti sentimenti si accrescono ancora di più quando Gabriella si accorge che Blasco si è innamorato di un’altra donna. Lei è Violante, figlia della prima moglie di don Raimondo, suo marito. Gabriella fa di tutto per impedire il loro amore e, in un impeto di violenza, tenta perfino di accoltellare la figliastra. Molte vicende si susseguono. Blasco decide di cambiare aria e parte per la Spagna. Tornerà dopo 5 anni. Ritroverà Gabriella vedova e triste che, dopo la morte del marito ha condotto una vita austera, per molti attribuita al rispetto per il defunto marito. Ma in realtà, Gabriella soffriva per la partenza dell’uomo amato, e per l’impossibilità di amare qualcun altro, imprigionata dal forte sentimento e dalla passione. Per questo, quando lo vede spuntare, gli si getta tra le braccia. Blasco rimane commosso dall’amore di questa donna così tanto bella, devota e innamorata, che finisce per cedere. Gabriella lo ama alla follia. Ma Blasco ama Gabriella? Questo lui non lo sa. Prova per lei affetto ed una infinita riconoscenza per quel suo modo di donarsi e di amarlo. Ma nel suo cuore c’è ancora Violante. Tuttavia si sacrifica, per la sua felicità. Gabriella però sente che l’uomo che ama non la ricambia. La gelosia le rode l’anima, e sarebbe pronta ad uccidere entrambi se li scoprisse insieme. Fa di tutto per riaccendere la passione ormai sopita in lui, ma con scarsi risultati. Tenta allora di dimostrargli che lo ama sopra ogni cosa e finisce addirittura per salvare la sua rivale. Un giorno, infatti, uccide un uomo che stava per violentare Violante, e lo fa solo perché sa che questa cosa renderebbe felice Blasco. Ma il suo sacrificio non ha l’effetto sperato. Blasco resta legato a lei solo per riconoscenza. Sia Blasco che Violante si amano e non riescono a porre fine alla loro passione. A questo punto Gabriella ritiene giusto sacrificarsi. E per dare dimostrazione ai due amanti della sua rinuncia si avvelena davanti ai loro occhi, ricongiungendoli. Ma al di là di quest'appassionante storia d'amore, il romanzo merita di essere letto per i molteplici retroscena e molte altre intriganti storie.
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