La solitudine non è mai con voi; è sempre senza di voi, e soltanto possibile con un estraneo attorno: luogo o persona che sia, che del tutto vi ignorino, che del tutto voi ignoriate, così che la vostra volontà e il vostro sentimento restino sospesi e smarriti in un'incertezza angosciosa e, cessando ogni affermazione di voi, cessi l'intimità stessa della vostra coscienza. La vera solitudine è in un luogo che vive per sé e che per voi non ha traccia né voce, e dove dunque l'estraneo siete voi ".
Luigi Pirandello (Uno, nessuno e centomila)
Oggigiorno la parola tolleranza è quella più abusata. Uso questo termine di proposito perché investe totalmente questa nuova civiltà di esperti a tutto tondo. Dunque esperti di sociologia, psicologia, infanzia ed età evolutiva, religioni, politica nazionale e internazionale, immigrazione, sanità, commercio, e soprattutto profondi conoscitori di anime. Anche il buonismo dilaga e si spreca. Tutti prodighi – a convenienza - verso il proprio prossimo, ma a me pare invece più verosimilmente verso se stessi, forse perchè si è sempre più proiettati verso una società egocentrista. Risultato? La violenza è sempre più dilagante, ad esempio fra i giovani scolari in mancanza di un sano rigore vige il bullismo, che proprio in questi giorni ha mietuto nuove vittime. E i femminicidi? Quante vittime in questi ultimi anni? E ancora, in aumento la corruzione e i reati contro lo Stato, l'intolleranza razziale, l'omofobia, etc. Alla luce di ciò sembra di assistere all’esatto contrario del predicato, insomma ad un regresso sociale intriso di utopistici ideali, e ad un paese che è diventato un vero e proprio far west e men che meno un inno di civiltà globalizzata. Ed è chiaro che, in questo stato di caos vigente, è ancora più facile vivere il proprio egocentrismo senza osservanza di regole, e soprattutto a discapito delle “vecchie identità” e della moralità della nostra Nazione.
Per fortuna esistono ancora i dissidenti e i resistenti, magari come la sottoscritta, che tentano di replicare, di obiettare, di far capire… certi di una superiore esperienza, e forti di un apprezzabile status che dovrebbe implicare una seppur blanda audience, ma siamo sistematicamente messi a tacere e aggrediti dai liberi buoni pensatori e dai tuttologi del pensiero globalizzato che, con epiteti poco gratificanti, paralizzano le nascenti espressioni di ideali contrari. Ho notato, inoltre, in questi ultimi giorni, che chi tenta di difendere la sacra famiglia e soprattutto i bambini, pur comprendendo le ragioni delle unioni civili dei gay, è immediatamente gambizzato e tacciato di omofobia ed egoismo. Omofobia? Egoismo? Ma di che cosa? Non si può avere un pensiero diverso? Egoismo, ad esempio, a me sembra il voler imporre ad ogni costo una volontà che presenta ancora, perfino per gli studiosi del campo, enormi lacune. E lo stesso dicasi per il grave problema dell’immigrazione, dove i dilettanti della politica sguazzano con relazioni di pace e globalità, praticamente inesistenti perfino nei pensieri degli stessi migranti, ripetendo a memoria la medesima trama che consiste nel dire molto e nel non fare. Infatti che cosa sta facendo di veramente importante e risolutivo il nostro governo a questo proposito? Nulla. Assolutamente nulla. Ecco ad esempio una delle tante ragioni per cui questi politici italiani sono inadeguati al compito che la nuova società globalizzata imporrebbe loro.
Allo stato dei fatti, percepisco tutto molto negativo e nutro non poche preoccupazioni per il nostro futuro, manca una leadership politica adeguata sul piano del confronto della qualità delle leggi proposte e approvate. Tutto quello per cui ho vissuto fino ad oggi: la famiglia, i miei valori, i miei ideali, il mio perbenismo, e perfino il mio perdono… sono continuamente e duramente messi in discussione da un mix desolante di miseria sociale e povertà di ideali, e dalle innumerevoli maschere di conformismo protestatario che hanno il carattere esclusivo di una mera ribellione, ma totalmente scevri di alcuna ratio, fede e morale. Ed è per questa assenza di forza sociale, in questa politica del ventunesimo secolo caratterizzata dall’orientamento dell’opinione pubblica, che i contrari, resteremo, seppur smarriti, fedeli alle nostre più che legittime opinioni (e non certo per mancanza di apertura mentale o ignoranza), e vivremo la nostra solitudine, in un luogo che vive per sé e che per voi non ha traccia né voce, ma sempre coerenti ai valori che hanno ispirato la nostra esistenza.
Marina De Luca
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