É l’Italia per antonomasia. I liberi pensatori, oggigiorno, non sono ammessi. Ed è proprio qui che risiede l'inganno. Gli interlocutori sono sempre e soltanto personaggi espressione dei partiti o che si riconoscono in questo sistema partitocratico. Nessuno spazio, nessuna menzione alla oltre metà degli italiani che alle ultime elezioni per i sindaci, tanto per citarne una, non hanno votato. Nessun diritto di parola, nessuna richiesta di opinione. Guai ad invitare un euroscettico, un astensionista motivato, un direttore o giornalista delle centinaia di testate libere esistenti in rete. Per gli antesignani del partito unico della partitocrazia si deve parlare soltanto di Napolitano, Berlusconi, Letta, Renzi, Grillo, Monti e della loro corte dei miracoli. Gente che blatera mattina e sera mentre si sprofonda sempre più nella melma del sistema. É dunque finita e sepolta l’epoca dei filosofi dal pensiero fluttuante, degli indecisi per convinzione. Nessuno si sta occupando di questa porzione di esseri umani ben pensanti che alle ultime elezioni non hanno votato per scelta, perché non si sono sentiti rappresentati da nessuno di questi due poli. O desta o sinistra! Come dire o ti mangi questa minestra o non c’è altro. E secondo me non è così, non può essere solo così! La storia di questi giorni dovrebbe essere l’esperienza negativa di un punto di non ritorno. Abbiamo avuto una sinistra incapace di portare avanti il progetto politico e questo grazie all’ultima manovra di Bersani che ha ridato vita, luce ed energia all’onnipotente Berlusconi che ora sta tenendo sotto minaccia un’intera Nazione. Giuristi, politologi e partiti stanno studiando alla mercé del grande problema che pare tenga le fila e le trame di tutti. É pazzesco! Condanna o meno, non importa: o si mantiene il Cavaliere o crolla tutto il sistema. E per assecondare il gioco si stanno sfoderando tutte le armi, perfino quelle più basse e volgari. Stanno riesumando tutte le donnine della storia della politica, di destra e di sinistra. Che squallore! Intanto si discute sull’Imu diventato il punto focale, l’arma del ricatto. Confusione e anche imbarazzo a cedere di fronte a tutti. Una Nazione che guarda, la Magistratura che considera... Sarebbe come dire che la ormai patetica sinistra ha ceduto al dio fortezza e potenza che nel frattempo ha ricominciato la sua escalation, fra i cieli e i mari d'Italia, verso il Trono della grande vittoria. (Faccio parte della schiera dei non votanti indignati, che pensano a ben altre soluzioni che scomoderebbero noti sederi dalle comode poltrone). E intanto? É il caos! Un’Europa che ricatta, gli immigrati che arrivano a flotte, forti di avere due donne al Governo che comandano gli italiani al di là delle leggi vigenti. Quando si dovrebbe andare a sbattere i pugni sul tavolo europeo e costringere tutti a partecipare per avere un flusso controllato e portare gli auti nelle loro case. Difficile, utopia? No, e perché! Tutto è utopia fin quando non si inizia. Sono per la conservazione delle radici. Andare a votare? Non so se garantirebbe la soluzione: di certo Grillo non avrebbe più, a mio modesto avviso, il significativo risultato delle scorse elezioni. Ma quali alternative? Il Presidente della Repubblica avrebbe la forza di dare la grazia e chiudere la partita. Il motivo potrebbe essere attributo ai caratteri d’urgenza e di gravità in cui versa l’Italia. E non è escluso che Napolitano non lo faccia. E poi? Sarebbe bello dare la parola e le poltrone ai liberi pensatori, non servi di Partito. Le soluzioni ci sarebbero, basterebbe cominciare dall’interno dei Palazzi d’oro. Come libera pensatrice mi sono contraddetta, fra i pensieri della destra e della sinistra. Ma come libera pensatrice posso farlo: non ho divisa di partito.
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