Oggi è proprio questa la sensazione che pervade tutti. Un silenzio terribile, che ci tormenta dopo giorni convulsi per svariati motivi. La tragedia nel mare di Lampedusa ha scosso profondamente le coscienze di tutti, e ha investito anche il mondo politico. Il Ministro dell’Interno, Angelino Alfano, ha annunciato che presto sarà sull’isola. A fare che? Le solite parate? Le solite scene da funerale e domani è un altro giorno? Basta così, caro Ministro, di morti ce ne sono stati anche troppi per continuare con le sceneggiate, perfino il nostro bel mare è a lutto e piange lacrime di sale. E non abbiamo più bisogno di fiori. Non sarebbe meglio che andasse a sbattere i pugni sui tavoli dell’Ue, una volta e per tutte? Ma siamo una Nazione o una ruota di scorta? Siamo parte dell’Ue solo quando si tratta di obbedire alle politiche economiche e finanziarie che hanno portato il Paese alla rovina? Il governo nazionale invece di fare riunioni inutili si deve immediatamente attivare. Si rechi in Europa e imponga una nuova legislazione sull’immigrazione a partire dal diritto d’asilo europeo, dalla sospensione del Regolamento Dublino, e avvii senza più indugi politiche di cooperazione efficaci con i Paesi di provenienza dei migranti. Inoltre, urge una valida ed adeguata accoglienza dei rifugiati richiedenti asilo in Italia con la condivisione degli oneri a livello internazionale. Bisogna soccorrere i naufraghi del mare, e bloccare i trafficanti di morte che sfruttano la speranza dei poveri. La Sicilia e isole comprese non dovrà mai più essere l’unico porto di sbarco e di arrivo per questi poveri extracomunitari che ormai, invece “dell’isola felice”, trovano la morte.
Il Paese delle polemiche si è già attivato, ora vorremmo vedere anche fatti concreti. Siamo stanchi di avere rappresentanti che sanno solo trasferire e rimandare le responsabilità delle azioni a favore del nulla.
Sulle accuse pesanti che ha lanciato il vicepresidente del Gruppo Lega Nord a Montecitorio, Gianluca Pini, nei confronti della presidente della Camera Laura Boldrini e della ministra Kyenge: ''La responsabilità morale della strage che sta avvenendo nelle acque di Lampedusa è tutta della coppia Boldrini-Kyenge, dice Pini. “La loro scuola di pensiero ipocrita, che preferisce politiche buoniste alle azioni di supporto nei paesi del terzo mondo, ha portato a risultati drammatici come questi. Continuando a diffondere senza filtri messaggi di accoglienza si otterrà la sola conseguenza di mietere più vittime di una guerra. Tanto la Boldrini quanto la Kyenge hanno sulla coscienza tutti i clandestini morti in questi ultimi mesi'' ; mi sento di dire che, purtroppo, c’è un fondo di verità. Questa faciloneria dell’accoglienza, questa apertura di ideali senza controllo, ha fatto sì che certa gente di malaffare si sia sentita incoraggiata nell’organizzazione dei trasferimenti, giocando con la vita dei più sfortunati, dei profughi… portandoli alla morte con questi spettacoli da brivido. Tanto in Italia non paga nessuno.
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