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Italia bollente, scontri nelle piazze. Elezioni anticipate?

di Marina De Luca

| Pubblicata il: 17/11/2012 - 20:02:20

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Forse, ormai tutto è possibile. Queste considerazioni dopo un solo anno del governo Monti erano anche prevedibili. Era stato consegnato un Paese in coma, oggi è moribondo, in maniera quasi irreversibile. Hanno stressato il Popolo sovrano con manovre ingiuste e richieste di sacrifici esagerati, a fronte degli abnormi privilegi della Casta. Il debito pubblico rimane tuttavia irrangiungibile e insanabile, la disoccupazione aumenta di giorno in giorno con la crisi, e le aziende chiudono i battenti con il conseguente aumento di perdita di posti di lavoro: non si intravede alcuna via d'uscita. Anzi tutto sembra essere sddirittura peggiorato rispetto alla situazione di partenza. Intanto, nel Palazzo, cercano di nascondere l’imminente lutto, ma la preoccupazione è forte, si respira solo tensione. Lo stesso Presidente della repubblica Napolitano è scoraggiato di fronte ai conti e alla realtà finalmente svelata. Siamo già sulle piste di Grecia e Spagna? Sembra proprio di sì. Il popolo è preoccupato, non crede più, sente il peso di questa tragica situazione. Le nostre piazze stanno già esplodendo, condizione largamente ipotizzabile: la rabbia ha infine superato la muta rassegnazione. In queste ore pesanti e problematiche operai, insegnanti e studenti sono nelle piazze per protestare a toni esagitati contro la gestione soffocante del governo Monti. Non credo si debba ignorare, nè sottovalutare la grave situazione. Già si sono verificati scontri violenti tra polizia e ragazzi per le provocazioni di incappucciati infiltrati, in quella che molti hanno descritto come una bellissima manifestazione rovinata. A Torino un agente è stato gravemente ferito, e a Roma, alcuni poliziotti, hanno infierito su studenti inermi, isolati dalle cariche. E la tensione, stando così le cose, continuerà a salire tra i difensori delle folle e quelli della polizia. Con grave apprensione ci chiediamo cosa dovrà ancora accadere affinché i nostri governanti si rendano effettivamente conto della drammaticità dei fatti e riprendano in mano la situazione con efficaci interventi. E ancora: altri avrebbero saputo far meglio e più giustamente di Monti e dei tecnici di governo, anch’essi non sullo stesso piano per presentabilità, trasparenza ed efficacia? Sono domande corrette e legittime, che richiedono urgente attenzione e non più discorsi politici né tantomeno di corsa alle poltrone. Il Paese è scoppiato e tra le possibilità ci sono anche le elezioni anticipate, (election day) che stanno generando ancor più confusione e smarrimento, che potrebbe sfociare anche nella caduta del governo Monti e dei suoi tecnici. Nonostante ciò, fino a questo momento, non si ha contezza di nessuna presa di posizione che ci annunci quale possa essere la corretta strada da percorrere, la svolta decisiva, quella tanto giusta quanto importante da farci rinunciare alle insurrezioni nelle piazze e ai sentimenti di brutale esasperazione. Alla luce di quanto realizzato fino a questo momento estrometterei i predecessori, che pure si candidano alla nuova tornata elettorale, esattamente gli stessi che ci hanno condotto su questa strada impercorribile e senza ritorno. Ma allora chi rimane? Solo Grillo e il M5S che prima non c’era. Ma di questi si teme l’inesperienza. Ma se l’irreparabile è davvero giunto, siamo alla vigilia del collasso finale, alla fine, e allora probabilmente ci sarà il corriamo al voto anticipato. Ma sarà l’ancora di salvezza? La scialuppa di salvataggio che ci condurrà alla sicura riva? Forse no. Altrimenti l'avrebbero già fatto con determinazione e certezza. Prendiamone, tristemente, atto: c'è un Paese alla deriva, materiale e morale. Fate presto dunque, evitate le inutili ciance, riunitevi con urgenza e decidete: cerchiamo di evitare il già annunciato ineluttabile.