Il 9 dicembre si è celebrato in tutto il mondo la giornata internazionale contro la corruzione. Alcuni utili dati. Secondo l’ultimo report dell’organizzazione Trasparency International l’Italia è al 69° posto nella classifica della percezione della corruzione, tra gli ultimi in Europa. Al vertice della classifica mondiale i paesi del Nord Europa (Danimarca, Finlandia, Svezia e Norvegia) e la Nuova Zelanda.
L'evento mondiale è un'importante occasione per accrescere nella coscienza collettiva il rifiuto di ogni forma di illegalità e richiamare l'attenzione di tutti i cittadini sugli effetti negativi della corruzione. E proprio in Italia, la nazione che necessita di un severo scossone, al 69° posto nella classifica della percezione della corruzione, tra gli ultimi in Europa… che il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha rilasciato alcune forti dichiarazioni : "La corruzione è un furto di democrazia. Crea sfiducia, inquina le istituzioni, altera ogni principio di equità, penalizza il sistema economico, allontana gli investitori e impedisce la valorizzazione dei talenti". Ma ha concluso con un anelito di speranza dichiarando che la corruzione è un cancro che si può sconfiggere.
Belle parole, signor Presidente, ancor più apprezzate per la Sua indiscussa integrità morale ed intellettuale, ma mi chiedo: con quale mezzo sarà possibile attuare questa chemioterapia? Come possiamo cioè annientare questo cancro che si chiama corruzione? Non è più il tempo dell’indifferenza, non vorrei che diventasse il vero cancro questa sorta di assuefazione sociale al malaffare e al malgoverno. Da troppo tempo ormai nulla è più limpido e la parola fiducia è un eufemismo se riferito alle lobbie del potere politico e quello amministrativo nella totalità. Forse solo la Sua autorevolezza potrebbe far intendere al Parlamento e, soprattutto, al presidente del consiglio, Matteo Renzi, che è indispensabile un intervento legislativo che faccia andare subito in galera – e senza remissione di causa - chi commette la corruzione, togliendo alla magistratura la facoltà di "non procedere", che si traduce in pratica (e lo vediamo quotidianamente) in un premio ai corrotti. Finché non ci sarà la certezza della pena ai corrotti, finendola con questa favola del garantismo, (?) le Sue parole, signor Presidente, resteranno solo patetiche utopie. Forse la sola sensibilizzazione non basta, non basta perché a questa segue sempre un esempio negativo che fa sembrare stupido chi non la pratica… perché, insisto, la corruzione si batte soltanto con la certezza e la severità delle pene, con il sequestro dei beni e con l'esclusione dai servizi pubblici dei corrotti. E, soprattutto, con l’esclusione dal nostro Parlamento e a qualsiasi carica politica dei corrotti. Il nostro Parlamento è con mortificazione personale, e ritengo anche nazionale, una delle istituzioni pubbliche a più alto tasso corruttivo del mondo. A tal proposito vorrei ricordare anche le nostre responsabilità quando eleggiamo i nostri rappresentanti, quando abbiamo permesso il voto di scambio magari per un diritto come quello che si chiama LAVORO, perché un popolo che elegge corrotti, impostori, ladri, traditori, non è vittima, è altresì complice. Ritornando alla radice della corruzione, riporto fedelmente le parole di Eugenio Scalfari, perché centrano perfettamente nella loro analisi critica il vero problema della corruzione. “La corruzione italiana è un fenomeno che deriva direttamente dall’estraneità dello Stato rispetto al popolo, dall’esistenza d’una classe dirigente barricata a difesa dei suoi privilegi, dall’appropriazione delle risorse pubbliche da parte dei potenti di turno, dal proliferare delle corporazioni con proprie deontologie, propri statuti, propri privilegi; dalla criminalità organizzata e governata da leggi e codici propri”.
É ora di dire basta, signor Presidente. Sconfiggiamo davvero questo maledetto cancro, il popolo è sempre più smarrito, confuso, incredulo e pretende risposte concrete. Ogni giorno siamo tartassati da notizie che male odorano di corruzione, e adesso perfino il sistema bancario sta creando nuovi morti. Sono morti sulla coscienza di tutti gli italiani, ma molto di più sono sulle vostre coscienze. Perciò, signor Presidente, poiché io credo in Lei, dia colore alle parole, ma faccia che siano colori a tinte forti. Basta con le leggi garantiste e ad personam, basta con le decisioni a porte chiuse. Trasparenza e condanne severe contro i farabutti, che ci rubano la tanto invocata democrazia e perfino la preziosa salute.
Chiudo la mia riflessione e la mia esortazione avvalorandola con le parole dell’indimenticabile presidente della repubblica Sandro Pertini nel discorso di fine anno del 1979. “La corruzione è una nemica della Repubblica. E i corrotti devono essere colpiti senza nessuna attenuante, senza nessuna pietà. E dare la solidarietà, per ragioni di amicizia o di partito, significa diventare complici di questi corrotti”.
Marina De Luca
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