In questo teatro di miserie umane anche chi si adopera per fare del bene, possibilmente scuotendo alcuni meccanismi inceppati, si trova denunciato e passibile di multa. Mi riferisco all’Associazione dei commercianti di “Viale Strasburgo”, a Palermo, costituita dagli esercenti commerciali più rappresentativi dell’omonimo viale che in un comunicato stampa a varie agenzie, ha reso nota l’iniziativa di un servizio di pulizia del Viale nei fine-settimana ad opera di operatori ecologici privati. Il progetto, in fase sperimentale, ha preso il via sabato 10 Marzo. Il Presidente dell’Associazione avv. Leonardo Canto ha spiegato che il progetto risponde all’esigenza espressa dalla maggioranza dei commercianti, che da tempo e con passione si adoperano per realizzare iniziative di riqualificazione dell’asse viario.
Gli operatori ecologici saranno riconoscibili tutti i sabati e le domeniche per un’apposita uniforme che riporta lo slogan dell’iniziativa “Viale Strasburgo pulita” e saranno muniti di scope, palette e bidoni. L’iniziativa, che non ha intenti polemici ma bensì civici, ha altresì lo scopo di educare i cittadini a mantenere pulito il proprio quartiere. Orbene: vi sembrano iniziative sgradevoli, offensive, o addirittura passibili di multe, sanzioni? A me no, anzi! Ma è scoppiata la polemica, e ora rischiano la multa. L'Amia, l'azienda che dovrebbe occuparsi della pulizia della città, non ci sta e invoca sanzioni da parte dei vigili e minaccia multe, perché è solo a loro che spetta la pulizia delle strade. Ebbene, che le pulissero allora! Ed ancora: "Se un negoziante vuole pulire lo spazio privato antistante il proprio esercizio commerciale - precisa il direttore dell'azienda, Nicola Gervasi - può farlo. Solo all'Amia, però, compete lo spazzamento della strada pubblica". E il comandante della polizia municipale, Serafino Di Peri ha aggiunto che solitamente è multato solo chi sporca, ma se un privato pulisce la strada con acqua e detersivi, allora il regolamento del Comune impone una contravvenzione. Tuttavia le minacce di contravvenzioni non spaventano i negozianti, che hanno deciso di proseguire la loro iniziativa. E il presidente dell’Associazione avv. Leonardo Canto ha così replicato: "Se ci multano contesteremo i verbali. La nostra iniziativa nasce allo scopo di migliorare la vivibilità del quartiere".
Che aggiungere? Ormai ho perso la speranza, la speranza di capire. Spesso, veramente spesso, l’incredulità degli umani, abitanti dell’altro fronte, viene espressa anche con certa forza. Telegiornali, giornali cartacei e online non fanno altro che dare comunicazioni incredibili di politica e ingiustizia sociale, alle quali sembriamo esserci assuefatti, rassegnati. In realtà non è vero, le coscienze sono turbate e si ribellano. E questo ne è un esempio. E quando ascolto le persone o osservo semplicemente le loro manifestazioni, mi sembrano uniformi alle mie: spesso di incredulità e, soprattutto, impotenza. Impotenza reale nell’operare, nel come porre fine a questi scempi umani e sociali. Le nostre leggi vietano le rivolte, ci vietano perfino – che peccato - di fare propaganda volta alle sommosse popolari, escludendo Facebook, dove non si capisce come, nonostante i "controllori invisibili", possano nascere pagine criminali, che turbano le coscienze e istigano al male più profondo. Ma questo è un capitolo che meriterebbe ben altro approfondimento e un articolo ad hoc. E torniamo al dunque. Sarebbe semplice anche attraverso l’uso dei vari network sostenere di non pagare più le abnormi tasse del nulla, ribellarsi e cercare di mandare a casa l’inoperosità senza ritegno. E mettere finalmente fine ai molti perché irrisolti. Ci condannerebbero subito come sovversivi. Noi si, saremmo condannati. Mentre chi delinque spudoratamente, chi ruba nelle nostre tasche, chi non lavora o realizza gravissimi reati, quasi sempre se la cava con poco, pochissimo se non addirittura nulla. Ed è per questo che la storia continua, ciclica come la vita, uno muore ed altri nascono come funghi. Anche il panorama politico di questi giorni, per l’elezione a sindaco di questa difficilissima città - Palermo, lascia spazio a molteplici riflessioni e la gente non è stupida, solo stanca, ma capisce ed è indignata (clientelismi a parte). E le parole più giuste e più significative quasi sempre mancano: nei libri, nei testi giuridici, e nelle leggi. E ci lasciano, invece, tristissime incomprensibili parole e infinite pagine bianche, che lasciano cadere il “Mito” e “l’Amore” per la Giustizia.
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