Un aforisma che si accosta perfettamente alle parole di Papa Bergoglio, il nostro moderno "San Francesco", che, nel corso di un incontro in piazza San Pietro con i movimenti cattolici, ha esplicitato attraverso la morale di un insegnamento. Ha ricordato un “midrash” ebraico sul cantiere della torre di Babele, dove "se cadeva un mattone era un dramma, di contro se cadeva un operaio non succede niente". E ha aggiunto che questo è ciò che accade oggigiorno. "Se calano gli investimenti nelle banche questo è considerata una tragedia, ma se la gente muore di fame non succede niente". Mi piace soffermarmi su quest'insegnamento per esprimere un pensiero che da un po', come tanti immagino, avverto con forte preoccupazione. Le parole di papa Francesco ci obbligano a fermarci, almeno noi che siamo dall'altra parte della barricata, ma della stessa sofferenza. Per il Papa la Chiesa - povera - deve essere testimonianza della negazione di questa mentalità. Possiamo senz'altro aggiungere che stiamo attraversando la più severa crisi dell'uomo e dei suoi valori, che lo porterà a distruggere se stesso, sia nella vita pubblica e politica che in quella privata se non ridimensionerà i suoi bisogni e i suoi vizi. Dove non c'è etica tutto è possibile, tutto si può fare. E non è assolutamente così! La morale e l'etica sono da sempre le regole che hanno mosso il mondo e l'uomo. Occorrerà tornare indietro, servirà riscoprire il valore delle piccole cose, dei piccoli/grandi gesti per riorganizzare la società, la politica, i mestieri e perfino le ambizioni. Spesso la povertà non si trova nelle tasche delle persone, ma nelle loro anime. Si, perché è qui che si gioca la vera partita dell'umanità. Ci sono ancora grandi menti in grado di operare il miracolo atteso? E se si, come intervenire subito? Troppi suicidi per affanni di lavoro, omicidi disperati, crimini efferati fra padri e figli all'interno di famiglie cosiddette sane. Ma come si è potuti arrivare a tanto? La cronaca ogni giorno ci sconvolge e ci impressiona, ancora di più quando leggiamo che i crimini erano assolutamente inattesi e perpetrati da persone ritenute sane di mente, miti e con una vita apparentemente normale … Salvo scoprire successivamente che erano rovinati dal gioco, dall’alcool e da tante altre piaghe sociali, dove lo Stato perfino ci guadagna! É terribile! Ma sono punte di iceberg o disperazione o c'è dell'altro? O forse il Paese sta peggio di quanto in realtà ci sembra e ci fanno capire? I nostri politici si dovrebbero vergognare e interrogare, la situazione è ormai allo stremo. Danno un esempio devastante con i loro sproporzionati introiti, i loro superlussi, e la loro vita dissennata ... a fronte di stipendi da fame per chi ancora ha la fortuna di conservare un pur misero guadagno. Urgono interventi tecnici importanti per sanare una società oramai disperata e alla deriva. Disperata e alla deriva! Orbene, sono ragioni che si intersecano quando manca la morale, è ormai una guerra aperta contro il Paese e contro se stessi. Ho potuto constatare che si rinuncia perfino ai sentimenti per i soldi, per un viaggio, per una griffe, per un bel niente! Si, perché alla fine non resterà niente! Di contro l'uomo sarà sempre più umiliato, si troverà esposto nelle belle vetrine … ma senza dignità alcuna. E presto il suo prestigio sarà calpestato dalla sua boria, dalla sua stolta superiorità. Occorre, sin da subito, ripeto, scegliere la strada della ragione e della morale, ridimensionando i bisogni dell'effimero; per riscoprire quelli dettati dai sentimenti più elevati e più puri. I nostri giovani, i nostri figli, cosa stanno imparando? Si deve rinunciare per ritrovare un dialogo sano, educato e prodigo verso il prossimo. Ricostruire la società partendo dalla famiglia, primordiale nucleo. Amare prima la famiglia e poi l'umanità di un amore generoso e onesto. Si, onesto! E' un termine ancora presente nel vocabolario. Qualcuno se la riderà, ma ringrazio papa Francesco per questa scossa alla morale, per questo momento di riflessione e di dolore. Per questa chiara denuncia e richiamo alla crisi dei valori. Siamo voci isolate voci fuori dal "coro dell'inutile"... ma, coerenti e alleati ad una salda linea di pensiero e di azioni, dobbiamo insistere e sperare di salvarci.
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