Ho appreso due notizie politiche terrifiche. La prima riguarda il nostro Governatore Raffaele Lombardo, la seconda l'ex sindaco di Palermo Diego Cammarata.
Raffaele Lombardo è anche accusato di associazione mafiosa. Lo ha reso noto il procuratore aggiunto Carmelo Zuccaro facendo riferimento ad alcune recenti dichiarazioni del pentito Maurizio Di Gati. Dichiarazioni che avrebbero fatto emergere che i candidati appoggiati dal clan potevano usufruire di una richiesta di voto che “non era selettiva ma conosciuta in tutto il rione”. Ed è alla luce di ciò che la Procura della Repubblica di Catania ha chiesto al Tribunale monocratico di contestare a lui e a suo fratello Angelo l'aggravante di aver favorito l'associazione mafiosa nel processo in cui i due sono imputati per reato elettorale. Adesso quindi cambierà tutto e il procedimento in corso per i fratelli Lombardo, con il rischio di dover ricominciare. Intanto il presidente della Regione che era presente in aula, ha confermato la sua intenzione di rassegnare le dimissioni il prossimo 28 luglio. Le sue dichiarazioni: "Il grande rammarico è che io non ho ancora un processo nè un rinvio a giudizio, e che bisogna ricominciare daccapo. La Procura di Catania è composta da persone di straordinario valore, qualità e competenza ma le accuse dei pentiti sono sotto gli occhi di tutti, sono ridicole" ha affermato.
La seconda, davvero incredibile, riguarda l’ex sindaco di Palermo Diego Cammarata. Riporto fedelmente l’intero articolo, segnalatomi da una mia cara amica, letto sul Giornale di Sicilia. "Può un ex sindaco commissariato per aver portato al dissesto finanziario la sua città essere chiamato come consulente al Senato per un disegno di legge sui tagli di spesa negli enti locali?". Se lo chiede il vicepresidente dei senatori dell'Italia dei Valori e segretario regionale del partito in Sicilia, Fabio Giambrone, che chiede "al presidente del Senato Schifani di revocare immediatamente l'incarico all'ex sindaco di Palermo Cammarata se non vuole che mezza Italia gli rida dietro e l'altra mezza si indigni ulteriormente". "L'incarico - conclude De Luca - è stato affidato alla persona meno capace di interpretare questo ruolo, al quale è stato concesso anche un rimborso forfettario di 1000 euro al mese. Un insulto a tutti gli italiani". Sulla vicenda interviene il senatore del PdL, Angelo Maria Cicolani, Questore del Senato: "Il presidente Schifani è totalmente estraneo alla vicenda Cammarata. Tirarlo in ballo è pertanto strumentale e fuori luogo. L'ex sindaco di Palermo fa parte esclusivamente della mia segreteria. Ho voluto utilizzare nell'ufficio di Questura le conoscenze giuridiche ed amministrative dell'avvocato Cammarata, che conosco ed apprezzo da moltissimi anni, disponendone il distacco dal ministero della Pubblica Amministrazione presso il Senato, senza aggravi di costo da parte dello Stato". "E' stata una mia decisione, dettata - spiega Cicolani - dalla legittima possibilità di disporre di questo tipo di collaborazione all'interno del servizio di Questura, come previsto dalla pianta organica. Preciso inoltre, al contrario di quello che dice il collega Giambrone, che il contributo dell'avvocato Cammarata è positivo e produttivo. E sarebbe disdicevole - conclude Cicolani - entrare nel merito della valutazione delle persone, soprattutto quando non si conoscono".
Come cittadina italiana, e ancor più abitante palermitana, dire che mi sento indignata, insultata e adirata è decisamente riduttivo. Sono molto di più! I due casi sono la più grave mortificazione degli Italiani e dei Siciliani. Da troppo tempo la Sicilia non ha rispettabili rappresentati della Regione. E ci chiediamo quando sarà in grado di partorire un politico degno di questo nome, per affrontare responsabilmente e con somma moralità l’incarico conferito. Nell’ultimo trentennio il meglio prodotto si chiama Cuffaro, Cammarata, Miccichè e Lombardo. E l’ambiguo Angelino Alfano? Tutto questo è gravissimo perché proviene da uomini che dovevano essere d’esempio per tutti i Siciliani. Voglio ancora sperare per Raffaele Lombardo, al di là del suo discutibile operato politico, che le accuse possano risolversi, visto che si tratta di dichiarazioni di pentiti. Quest’argomento meriterebbe valutazioni a parte, dedicate. Ancora Lombardo non è stato condannato ed è giusto essere prudenti e corretti nei giudizi.
Il secondo caso, invece, è clamorosamente vergognoso, e merita di essere denunciato. E senza se o ma. Ė vergognoso e basta. E poco importa la difesa del senatore del PdL, Angelo Maria Cicolani, Questore del Senato, per l’opinione pubblica contano i fatti di una città lasciata nel più totale abbandono dopo una vera e propria fuga. E come se non bastasse, ne è prova tangibile il gravissimo dissesto finanziario in cui versano le casse del comune di Palermo. E voglio ricordare le parole stupite dell’attuale Sindaco Leoluca Orlando che ha detto di avere lasciato un tesoretto alla Gesip e di avere trovato debiti inimmaginabili.
Ma come si fa ad incaricare chi non ha saputo fare letteralmente i conti in un bilancio comunale di progettare tagli di spesa negli enti locali? Con quale criterio si è compiuta una simile scelta? E per giunta rimproverare e richiamare con toni altisonanti chi giustamente denuncia questa gravissima "preferenza"? E solo per rispondere alla provocazione del Senatore, nessuno mette in dubbio le qualità professionali dell’avvocato Cammarata, che ha un curriculum di tutto rispetto e da fare invidia ai più. E proprio per questo motivo, sarebbe stato più utile un suo intervento presso le aule dei tribunali, che come esperto di politica e finanza, dove non ha invece dimostrato né caparbietà né capacità. E questo lo dice la storia. Ma secondo voi siamo tutti idioti? Ma ne siete davvero così convinti? Ma dobbiamo ancora restare inermi e silenziosi di fronte a tali sfrontatezze e a tali manipolazioni di potere? Andatevene a casa se questo è il vostro modus agendi, e cospargetevi il capo di cenere. E non fatevi più vedere in giro neanche per un banale gelato. Avete stufato con i vostri incarichi e i vostri nomi e i vostri cognomi che ci fanno ricordare i continui abusi e soprusi, sotto l’effige delle autorizzazioni legali. Per forza stanno venendo fuori serissimi e pericolosi sentimenti di ribellione e di rivolta, che nemmeno valutate con dovuta apprensione e attenzione. Ma come si può essere così arroganti e superficiali da proporre un simile incarico a Diego Cammarata? Ė questa l’espressione dei nostri senatori? Perché se è così abbiamo diritto di sapere e capire come scegliete i nostri commissari, i nostri esperti e i nostri tecnici. Ė chiaro che ci sentiamo autorizzati a dubitare di tutto e di tutti. E basta con queste lobby del privilegio! L’epoca delle vacche grasse è finita. E ribadisco ancora una volta il mio disgusto e il mio stupore. E penso che quando questa notizia sarà data in pasto all’opinione pubblica si scateneranno ancora più dissensi e polemiche. E già sono tanti, troppi, da fare impallidire, da farvi tremare. E dovreste tremare di mortificazione e dolore. Forse è la storia che ritorna, la storia studiata sui libri, quella che abbiamo letto e raccontato ai nostri insegnanti e infine giudicato da molto lontano, lontano nei secoli e nei costumi. Forse siamo alla vigilia di una rivolta, una rivoluzione o una guerra. E forse è la stessa vita che la pretende. La vita fatta di corsi e ricorsi. E così la stiamo attraversando, e sono momenti di grande incertezza. Un incredibile assedio su tanti fronti: dal dissesto geologico a quello politico a quello morale. L’umanità è improvvisamente schizzata, sembriamo essere stati colpiti da follia collettiva, naufraghi senza zattere di salvataggio. Ogni giorno analizziamo fiumi di parole e accesi dibattiti, spesso inconcludenti e di impossibile attuazione tra politici disinformati o in conflitto d'interessi. Ci hanno fatto credere che tutto andava bene. E noi, italiani inconsapevoli di questa triste sorte, per anni ci siamo fidati e affidati alle alternanze dei Governi, ai nostri rappresentanti deputati e senatori in nome della democrazia e dell’unione. E questo è l’edificante risultato. Abbiamo voluto vedere il bicchiere mezzo pieno, ecco la verità. Siamo stati perfino ciechi e buonisti di fronte alle varie vicende di escort e ragazze immagine candidate politiche in carriera (!). E oggi, possiamo dire con assoluta consapevolezza, che un futuro più incerto non esiste. E allora arrabbiamoci sul serio e diamoci da fare. Ci vuole anzitutto una nuova intelligenza collettiva. Se aspettiamo loro sarà troppo tardi, se ci arrangiamo da soli sarà troppo poco, ma se lavoriamo insieme possiamo davvero cambiare. E allora attenzione, somma attenzione. Svegliamo la coscienza collettiva, pretendiamo la verità, carte alla mano. Il primo vero cambiamento deve avvenire in noi, nelle nostre scelte. Valutiamo i personaggi che ci dovranno amministrare, senza pensare ai vantaggi personali. Si cambi la “Costituzione dei privilegi”, se è il caso. E allora forse siamo ancora in tempo per evitare la catastrofe, ma i margini si riducono ogni giorno, e tutte le risorse che dovremmo impiegare per prepararci ad un mondo più “sobrio” (sì, è un eufemismo) vengono allegramente sperperate nel tentativo di proteggere i benefici dei pochi, che sono già retaggio di un’epoca passata, morta, finita, sepolta! Non permetteremo mai più che con i nostri soldi pagate le lauree dei vostri figli nè i matrimoni nè le vostre lussuose vacanze... Lo abbiamo capito tutti, cercate di capirlo anche voi dell’ex casta. Avete infossato un intero Paese di debiti e mortificazioni. Ma i veri mortificati dovreste essere solo voi, con i vostri nomi alla ribalta nei Tg. E anche "se non ci state", la verità è che ogni giorno si aggiunge un nuovo nome nel panorama politico italiano. Siamo davvero arrivati allo sfascio morale più totale. E intanto ieri un altro imprenditore si è tolto la vita. Questa è infine la notizia tragica, quella che mi addolora e che merita tutto il mio, nostro e vostro rispetto. Si chiamava Massimo Giamblanco ed era titolare di un ristorante. Si è impiccato in un cortile adiacente al suo locale perché era in difficoltà economica, vittima della crisi di un Paese totalmente abbandonato a se stesso e non amato da chi lo governa. E ora più che mai pretendiamo fatti concreti e governi di politici di indiscussa moralità, che utilizzino un linguaggio chiaro, semplice e comprensibile. E, soprattutto, sinceramente innamorati della loro Patria, iniziando essi stessi il primo percorso risanatore. Solo così possiamo sperare di ricominciare a scrivere belle pagine di storia, la nostra storia. Perchè, altrimenti, non ci stiamo noi. E per favore, finitela con questi discorsi dell’inutile, fastidioso, insopportabile e falso politichese!
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