L‘oratoriosorse intorno al 1570 ad opera della compagnia di San Francesco sullespoglie di un’antica chiesetta dedicata a San Lorenzo.
Per questo motivo la dedicazione attuale ricorda entrambi i santi.
Giacomo Serpotta vi intervenne a partire dal 1699 e fino al 1707 circa,con la collaborazione dell’architetto Giacomo Amato, innanzitutto perrinnovare la decorazione del presbiterio che conteneva la famosaNatività con adorazione dei pastori dipinta da Michelangelo Merisi daCaravaggio intorno al 1609.
Il quadro, come è noto, fu trafugato nel 1969. Terminato l’interventointorno alla preziosa tela, con uno schema di derivazione prettamenteromana e con la realizzazione di due tra i più straordinari angeli cheavesse mai realizzato, il Serpotta si dedicò all’aula.
Essa nell’insieme è considerata forse il capolavoro assoluto delmaestro palermitano, per la giusta proporzione tra la freschezzainventiva dei primi anni e la sapiente maturità della tecnicaesecutiva.
E’ un’opera densa di immagini tra cui i “teatrini” con gli episodidella vita dei Santi Lorenzo (a sinistra) e Francesco (a destra), a cuisono accostate le statue allegoriche, tra le quali spiccano ai lati delpresbiterio, la matronale Ospitalità e la materna Carità.Tutto l’apparato è ornato da putti che più che in ogni altro oratoriosono scatenati in svariate attività.
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