O si è figli di politici o figli di nessuno!

Cari figli miei, vi chiedo scusa per non essere un titolato politico...

di Marina De Luca

| Pubblicata il: 07/07/2014 - 19:36:04

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Cari figli miei, vi chiedo scusa per non essere un titolato politico. Da giovane idealista ho sempre cercato di vivere e lavorare seguendo la ragione e, soprattutto, il buon cuore. Se avessi minimamente immaginato che mettervi al mondo vi sarebbe costato sacrifici e qualche volta perdita della serenità non lo avrei fatto. Ma sono felice di averlo fatto perché ho avuto il privilegio di amarvi e di scoprire - attraverso voi - la parte sana della gioventù. Scusatemi se non posso offrirvi che pane e studio e buoni esempi di vita e di moralità; perdonatemi se il nostro tenore di vita ci consente di utilizzare le auto facendo i turni; giustificatemi se abbiamo una casa normale e se viaggiamo risparmiando. Anche io e papà siamo nati senza particolari privilegi, se non quello di avere una bella e unita famiglia di persone colte e, soprattutto, non in vendita né svendita!
Assolveteci se per avere un posto di lavoro, pur misero che sia, dovete studiare tre volte tanto, se per ottenere un traguardo dovete lottare e farvi venire la gastrite, se non abbiamo mai pensato di farvi raccomandare a scuola o per superare gli esami all'università; e se ogni mattina vi alzate presto, con enormi sacrifici, per assolvere ai vostri doveri di figli e non solo, quasi tutti gratis et amore dei!
Ma voi, miei cari figli, non avete un cognome altisonante, perché i vostri genitori non si sono venduti a chicchessia e hanno resistito agli infami di questi tempi. Cos'altro posso aggiungere? Oggigiorno, purtroppo, è difficile scrivere e fare delle analisi sincere: la politica si è ben organizzata e ha messo il bavaglio ai giornalisti non affiliati ai partiti, per cui non posso gridare esattamente tutto quello che vorrei, che penso e che provo, ma sono certa di interpretare, seppur in sordina, i sentimenti e i pensieri di molti genitori, e che da loro sarò approvata. Anche per noi, quelli teoricamente già arrivati, sta diventando ogni giorno più difficile e complicato compiere il proprio dovere sia nel lavoro che nella vita. Abbiamo perso ogni credo, gli esempi istituzionali non ci aiutano a sperare: non sappiamo neanche se prenderemo uno straccio di pensione! E questi signori onorevoli, con stipendi da urlo e pensioni d'oro, tra un'apparizione e l'altra,  tra un cambio di panchina e l'altro, non hanno ancora compreso che il primo provvedimento, il più urgente, è quello di fare rinascere la fiducia nelle istituzioni (ancora in minuscolo). Un capitolo molto difficile da affrontare perché, a dire il vero, l'unica vera soluzione sarebbe quella di levarsi di torno tutti quanti: cioè sparire in un sol colpo la Roma del Parlamento e del Quirinale.
Analizzando tutta la settimana di politica e di cronaca non saprei da che parte iniziare: di sicuro dalla nausea. E sarebbe ora di farcela passare! E' arrivato il momento di parlare, di ribellarsi, quasi come un dovere civile e una sfida morale, un imperativo categorico al quale non possiamo sottrarci!
Cari ragazzi, figli miei e non, voi non vi chiamate Veronica Teodoro, soli 19 anni, da poco nominata assessore al Patrimonio del comune di Pescara, che guadagnerà oltre duemilaeuro al mese. Lei, come tanti altri illustri e privilegiati figli d'arte! A volere la sua carica é stato il Vice-Sindaco di Pescara, Gianni Teodoro, nonché padre di Veronica. E anche se tu, figlio mio, sei più colto di Veronica, perché laureato e di certo ne capiresti qualcosa di più, non fai Teodoro di cognome. Purtroppo questa, e solo questa, è l'amara verità di ogni tempo, con l'unica differenza che oggi è decisamente SFACCIATA… E se per caso osi chiedere lumi o ribellarti ti minacciano per zittirti, e fanno una legge (magari di notte) per demolirti. Vi dovrei consigliare di asservirvi alla politica, e di infischiarvene di tutto e di tutti. Egoisticamente dovrei farlo, ma non lo farò, non posso! Anche se il vostro fututo è incerto, non perdete mai l'onestà e quella purezza che incontro guardandovi ogni mattina negli occhi. E poi, non vi dovrete vergognare mai! E per me questo è molto, molto di più.

Marina De Luca
 

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