Un inizio all’insegna della comicità, ripercorrendo il delirante panorama della politica attuale. Ha chiesto a chi potrebbe andare in pensione di andarci: magari potessero farlo altri! E chi lo può fare non lo fa. Dopo il primo percorso, atteso e scontato, si è passati ad un Benigni elegante, poeta, maestoso, colto, intrigante, simpatico e giusto, che ha rivisitato e analizzato, enunciandoli, i primi dodici articoli della Costituzione, attraverso tutti i termini positivi che la caratterizzano. Un severo appello alla politica italiana, in grande stile, con richiami alla letteratura e a tratti poetico. La Costituzione letta come passi della Bibbia, con grande enfasi e positività. Gli articoli esaminati sono apparsi come la liberazione dell'uomo, e sono stati enunciati, ad uno ad uno, come una grazia divina. Queste le parole di Benigni: "La Costituzione è stata creata da uomini giusti e probi in un momento di assoluta sobrietà: non avevano bevuto nè fumato. Insomma quando entrerà in vigore, questa Costituzione, sarà una cosa meravigliosa! La Costituzione ricca di principi che restituiscono la sovranità all'uomo.". E ancora. "Siamo tutti re con l'avvento della Costituzione che ci ha regalato la libertà e l'uguaglianza". Su questo punto ha dibattuto discorrendo di pari dignità sociale. E quando i politici torneranno ad applicarla l'uomo avrà finalmente la felicità di vivere. Una bella lezione di vita, nello stile ironico e simpatico che non pesa, ma dice. Un Benigni che ci ha fatto riscoprire i nostri articoli, viaggiando tra la letteratura, la storia e la socialità. Ha ricordato i grandi della politica come De Gasperi, La Pira, Roosevelt, Pertini e tanti altri che l'hanno scritta per rendere gli uomini giusti e liberi. La Costituzione è la nostra libertà, la nostra indipendenza, la nostra vita! Parole dette con profonda enfasi e convincimento. Ha richiamato il diritto al lavoro per restituire agli uomini la dignità, perchè senza lavoro crolla tutto. Elogio della donna e contro ogni forma di violenza e femminicidio. La violenza è dei vigliacchi! Ha anche condannato fortemente ogni forma di razzismo e omofobia. Se due uomini si amano cosa fanno di male? Si stanno solo amando. E che sarà mai! La Costituzione era una cosa incantevole, incantevole! Insomma un vero inno alla Costituzione, la riscoperta di un grande amore, quasi dimenticato e fatto apparire come una cosa ingiusta, da chi, negli ultimi decenni, non ha saputo esaltarne la verità, la qualità, soffocata dall’ingordigia umana. Un richiamo alla Chiesa Cattolica che deve stare al suo posto, un richiamo alla pietà nei confronti dei carcerati. Dobbiamo essere tutti uguali, e rifacendosi alla Bibbia ha detto che devi fare agli uomini quello che vorresti fosse fatto a te. Un’instancabile elegante oratoria che solo un grande interprete come Benigni poteva rappresentarci. La Costituzione come la nostra mamma, che non dobbiamo smettere di amare. Orgoglioso di essere Italiano, di un’Italia che ripudia la guerra, una parola - ripudia - biblica di repulsione proprio nei confronti della guerra. Un articolo, dunque, ricco di sentimento e di condanna morale, approvato attraverso l’unanimità di uomini grandiosi che l’avevano vissuta e che volevano essere sicuri che mai più si potesse ripetere. Solo, ma solo per legittima difesa della Patria, sarebbe legittimata ad entrarci. E infine un richiamo al nostro amato Tricolore. Una bella lezione di diritto e di vita nell’ateneo più grande che possa esistere. La Costituzione è la nostra più importante eredità, che contiene tutte le regole per vivere felicemente e in pace. Andiamo dunque a testa alta orgogliosi di appartenere ad un popolo capace di avere scritto queste parole ricche di fiducia e speranza. Grazie, grande professore Benigni! Ci voleva!
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