A volte succedono delle cose che fanno riflettere. E non ti consentono più di continuare perfino a sognare. A volte basta una visione, una frase, una semplice parola per farti crollare un mondo di illusioni.
Il capo dei capi di Cosa Nostra Bernardo Provenzano ha tentato il suicidio nel carcere di Parma ma è stato salvato dal personale della polizia penitenziaria. Che sia vero o una messinscena, per altre più argute iniziative, sarà compito degli organi di polizia investigare e capirne le reali motivazioni. Ma la pietà umana in questi casi è difficile, la vera Pìetas va riservata a chi non regge l'angoscia della vita, a chi non riesce ad andare avanti senza più risorse materiali, né spirituali, a chi si trova nella disperazione più totale e decide, nonostante tutto, di farla finita. E non è così facile come potrebbe sembrare, ci sono in gioco anche i sentimenti di chi rimane. Tante volte la vita è crudele e bisogna perfino avere il coraggio di dire basta, di porre fine alla stessa. L'uomo è l'essere più insulso e più stupido che possa esistere; ama circondarsi di illusioni, di falsi sogni e di altrettanti fatui ideali. Abbiamo assistito a giorni intensi di politica attiva, o magari anche a scenari di antipolitica, di odio e aberrazione fra simili. E proprio in questi giorni, ho osservato moltissimo, e ho visto tanti voltagabbana, soggetti ai venti di cambiamento. Come si fa a credere ancora negli ideali? Come? Io non ci credo più. Ora non più! Una fase di pessimismo cosmico sembra aver preso la mia coscienza e forse anche quella di tanti altri idealisti. Altri ancora, invece, sembrano essersi assoggettati alle nuove regole. Subito, immediatamente, anzi, già da ieri, con le nuove e più aggiornate regole dei partiti e del vecchio clientelismo. Certo, magre figure, a fronte di mega concerti e investimenti da capogiro. Ha vinto il populismo? Sembrerebbe di sì. Come dire: ha chiuso un'azienda, eccone un'altra! Rimpianti? Macché, si va avanti nella produzione... Il problema è che non è un'azienda, non è una semplice o complessa produzione aziendale, o per meglio dire personale, c'è anche la produzione dell'altrui casse, la produzione e il destino di tante vite, in attesa dei risultati. Idealisti o concreti, poco importa. Sono sempre vite nelle mani di pochi destinatari. Cos'è diventata la politica oggi? Non lo so. Non saprei davvero definirla. Tante volte non la capisco nemmeno, troppi “giri di valzer!”. E così, rimango ancorata ai miei ideali, anche se essere idealisti non paga, crea soltanto fortissima sofferenza e talvolta profondo dolore. La crisi generazionale, di valori, di intenzioni, sembra aver capovolto il sistema. Dove arriveremo? Non lo so, ho perfino paura di questo vicino domani. Parole come Spread sembrano essersi impossessate di un intero universo, e la macchina amministrativa non sente le ragioni degli abitanti il pianeta terra.
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