Un episodio paradossale che riguarda la Regione Siciliana e di cui di certo sentiremo parlare a lungo. Eugenio Trafficante è stato scelto, dal presidente uscente della Regione Raffaele Lombardo, come presidente del collegio dei sindaci di Sicilia e Servizi, società di informatizzazione che fa capo alla Regione. Una carica che non potrà ricoprire, visto che da venerdì è in carcere con l'accusa di stalking.
Ma chi è Eugenio Trafficante? È un sessantunenne commercialista di Burgio, in provincia di Agrigento, che già negli anni ’80 aveva fatto parte della giunta comunale di Sciacca tra le fila repubblicane e, negli ultimi tempi, era stato assessore comunale proprio a Burgio. Trafficante, però, è stato arrestato dai carabinieri ed oggi è detenuto nel carcere di Sciacca nonostante i suoi legali abbiano già inoltrato istanza di scarcerazione, poiché malgrado fosse già da tempo destinatario di una misura interdittiva che gli proibiva di avvicinarsi ad una donna, avrebbe violato tale decisione.
A quanto pare anche nei quartieri alti della poltica si parla di stalking, è incredibile! Stamattina quando ho letto la notizia, sebbene sia abituata (anche per mestiere) a leggerne di cotte e di crude, sono rimasta attonita, stupita dagli effetti che produce questa società, o forse dal male profondo che l’affligge. Stalking, accusa pesantissima perché viola l’altrui libertà, la libertà di dire no, di non volere più un amore. Credevo che la persecuzione fosse affare da imputare a somma ignoranza e ai ceti più bassi, privati di pensieri superiori, che sanno e possono guardare oltre. In nome della libertà ho sempre ritenuto ciascuno libero di scegliere i propri sentimenti e anche di disfarsene se non li vuole più, qualunque ne sia la ragione, perché non si può, e non si deve obbligare nessuno all’amore, neanche la madre dei propri figli. Un atto persecutorio in generale, e ancor più di tipo stalking, è un atto malato, intollerabile e perfino criminale. Sempre più oggi si sente parlare di “femminicidio”, termine attualissimo, con il quale si intende la soppressione vera e propria della donna indesiderata: moglie, amante, fidanzata, compagna. Ma non sarebbe più semplice lasciarla e punto? Le storie d’amore sono come le storie della vita, hanno un inizio e una fine, talvolta dolorosa, è vero, ma non per questo si deve sfociare in crimini ancora peggiori. Bisogna farsene una ragione. Ma torniamo allo stalking e cerchiamo di capire cos’è. Stalking è un termine inglese che indica una serie di atteggiamenti tenuti da un individuo che affligge un'altra persona, perseguitandola e generandole stati di ansia e paura, che possono arrivare a comprometterne il normale svolgimento della quotidianità. Intende un insieme di comportamenti molesti e continui, costituiti da ininterrotti appostamenti nei pressi del domicilio o degli ambienti comunemente frequentati dalla vittima, ulteriormente reiterati da intrusioni nella sua vita privata alla ricerca di un contatto personale per mezzo di pedinamenti, telefonate indesiderate e anche oscene. Include anche l'invio di lettere, biglietti, posta elettronica, SMS e oggetti non richiesti. Ma anche producendo scritte sui muri o atti vandalici con il danneggiamento di beni, in modo persistente e ossessivo, in un crescendo culminante in minacce, scritte e verbali, degenerando talvolta in aggressioni fisiche con il ferimento, o addirittura l'uccisione della vittima. Si differenzia dalla semplice molestia per l'intensità, la frequenza e la durata della variegata congerie comportamentale. Questo tipo di condotta è penalmente rilevante in molti ordinamenti; in quello italiano la fattispecie è rubricata come atti persecutori (articolo 612 bis del Codice penale). Il fenomeno è anche chiamato sindrome del molestatore assillante. Ma riguarda anche il mondo femminile, anche se con minore frequenza. Mi viene in mente Attrazione fatale un film datato 1987 di Adrian Lyne con Anne Archer, Glenn Close, Michael Douglas, Barbara Harris, che racconta appunto un caso di stalking al femminile; quando la passione diventa ossessione: dunque vera e propria malattia da curare.
Non conosciamo le ragioni dell’arresto di Eugenio Trafficante, ma in Italia, com'è ben noto, non si arresta facilmente. Per cui immagino prove schiaccianti ed evidenti di azioni fortemente persecutorie, tanto da inficiare la vita e la salute psichica della vittima di stalking. E la cosa che mi stupisce è l’accusa nei confronti di un uomo con una certa reputazione e carica politica, di certo non ignorante, e si suppone dotato anche di responsabilità, dato che è stato deputato ad amministrare. Così non è! E dunque nell’epoca del Bunga Bunga vige anche lo stalking politico. Non si sa più che cosa aspettarsi. Vedremo domani.
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