Adriano Celentano, famoso cantante ed attore italiano è nato nella famosa "Via Gluck" a Milano il 6 gennaio 1938 da genitori pugliesi emigrati al nord. Adriano trascorre l'infanzia e l'adolescenza nella periferia Milanese, tutto ruota intorno a quella strada, dove le case non hanno ancora preso il posto degli alberi, e che sarà la misura del suo spazio. Alla fine della scuola, comincia a affrontare il mondo del lavoro svolgendo diversi lavori, di cui l'ultimo è quello di orologiaio che è poi diventato un suo amato hobby.
Ama anche lo spettacolo e comincia ad esibirsi come comico e imitatore nei cabaret milanesi. Con Tony Renis debutta al Teatro Smeraldo, con "Gli allegri menestrelli del ritmo" e perfeziona il suo stile nelle serate al Santa Tecla. Niente, però, sembra far presagire quello che accadrà in seguito, visto che sembra che segua il cumune iter di tanti giovani che per hobby e diletto si esibiscono nei locali per animare la movida milanese.
A farlo volare idealmente lontano dalla via Gluck è un disco che gli porta un amico, cantato da Bill Haley “Rock Around the Clock”. Infatti, uno dei meriti maggiori che viene riconosciuto a Celentano è quello di essere stato uno dei primi musicisti italiani a capire che, nel mondo della musica e del costume, qualcosa stava cambiando, per cui, influenzato dalle nuove stelle del rock and roll degli States, introduce in Italia un nuovo tipo di musica, sfrenata e di grande appeal soprattutto per i giovani di allora.
E a soli diciannove anni, Adriano Celentano, primo e unico cantante rock di quel tempo, arriva al Palazzo del Ghiaccio il 18 maggio 1957, per il primo Festival Italiano di Rock'n'Roll, ideato dal ballerino Bruno Dossena. Sul palco con lui la band che cambierà la storia della musica italiana, i Rock Boys composta da Giorgio Gaber, alla chitarra, Enzo Jannacci al piano e Luigi Tenco al sax. Il brano che esegue s’intitola “Ciao ti dirò”. Adriano ruota sul bacino come Elvis, si divincola e si scuote, mostra le spalle al pubblico e canta con una voce che fa risuonare erotismo, ironia e rabbia. La platea esulta. Da lì, la sua escalation artistica.
Per il suo particolare modo di muoversi sul palco viene soprannominato "il Molleggiato" e la casa discografica Saar gli fa incidere "Rip It Up", "Jaihouse Rock" e "Tutti Frutti". Anche il mondo cinematografico si occupa di Adriano Celentano e nel 1958 appare nel film "I frenetici". "Il tuo bacio è come un rock", che Adriano Celentano porta al Festival di Ancona, domina tutte le classifiche ed il giovane cantante firma un accordo con un discografico tedesco, titolare dell'etichetta Jolly. Al festival di Sanremo del 1961, Adriano Celentano che sta facendo il servizio militare, arriva il grande successo con "Ventiquattromila baci". A imitazione del "Clan Sinatra", Adriano fonda il "Clan Celentano", gruppo che riscuote subito grande successo e che sarà il trampolino di lancio di celebri interpreti. Nel 1962 il Clan debutta con "Stai lontana da me" che risulta un vero successo: il disco venderà più di un milione e 300 mila di copie. Celentano, continua a mietere successi con bellissime canzoni come "Pregherò". "Azzurro". "Il ragazzo della Via Gluck", "Siamo la coppia più bella del mondo". Con "Chi non lavora non fa l'amore", cantata in coppia con la moglie Claudia Mori, vince il Festival di Sanremo del 1970.
La singolare eccentricità di questo artista di casa nostra si evidenzia nel 1972, con “Prisencolinensinainciusol”, uno stranissimo brano in lingua "celentanesca", cantato con suoni sconclusionati pseudo-inglesi che conquista un primato mondiale: la canzone, infatti (considerata da Celentano il primo rap italiano, il seme del rap, come ha definito la canzone in un rifacimento del 1994), entra in classifica negli Stati Uniti (al settantesimo posto) prima che in Italia cosa più unica che rara per un cantante italiano. Il cantante motiva il testo della canzone sostenendo che «avendo appena inciso un album di canzoni che volevano dire qualcosa, avevo voglia di fare qualcosa che non volesse dire nulla». Un’asserzione un po’ azzardata, quasi una forzatura all’idea musicale che il sistema discografico porta avanti, tant’è che in Italia il successo non arriva subito, ci vorrà del tempo, e solo quando la canzone diventa sigla del programma radiofonico Gran Varietà riscontrerà un enorme successo anche in Italia. Negli anni '70 e '80 Adriano Celentano, produce, dirige e recita almeno un film all'anno e spesso nei tre ruoli contemporaneamente rivelando una notevole vena comica ed una naturale bravura d'attore. Da ricordare i successi più notevoli: "Serafino", "Rugantino", "Geppo il folle", "Mani di velluto", Il bisbetico domato", "Innamorato pazzo" e "Asso", "Bingo Bongo","Grand Hotel Excelsior", "Segni particolari: bellissimo", "Sing Sing", "Lui è peggio di me" e "Joan Lui". La Rai sceglie Adriano Celentano per la conduzione di "Fantastico 8"che verrà ricordata per le numerose provocazioni e i suoi lunghi silenzi "Svalutation" lo schow ella stagione 82/83 lo rendono ancora, se possibile, ancora più famoso. Dopo una lunga assenza dalla TV Celentano conduce, nel 1999, la trasmissione di RaiUno "Francamente me ne infischio", con il quale vince la prestigiosa Rosa d'oro al Festival internazionale della TV di Montreaux. La RAI TV Italiana lo vuole ancora per lo show "125 milioni di caz..te", di cui cura anche la regia e nel quale è affiancato dalla giovane Asia Argento. In quarant'anni di attività artistica, Adriano ha inciso bellissimi album che raccolgono le tante belle canzoni, cantate qualche volta in copia con alti cantanti della sua grandezza come Mina.
Le canzoni della sua maturità artistica sono graffianti, ironiche. Spesso anticipano e toccano temi scottanti come l'ecologia, la droga, il nucleare, la caccia e la corruzione. La discografia di Adriano è molto vasta e voglio solo fare riferimento a quanto da lui prodotto dopo il lungo periodo di assenza dalle classifiche. Infatti Adriano Celentano è tornato in hit parade prima con l’album MINACELENTANO (1998), poi con IO NON SO PARLAR D’AMORE (1999), con testi di Mogol e musiche di Gianni Bella. Nel novembre 2000 pubblica ESCO DI RADO (E PARLO ANCORA MENO) e nel 2004 C’È SEMPRE UN MOTIVO, che esce anche in versione DualDisc l’anno successivo con l'aggiunta di un singolo scritto da Paolo Conte, “L’indiano”. Dopo la nuova e straordinaria incursione in tv con lo show “Rockpolitick” nell’ottobre 2005, nel 2006 viene pubblicato un triplo cd che raccoglie quarantadue tracce dagli esordi alle canzoni contemporanee. Nella raccolta è presente anche l'inedito duetto con Paul Anka nel rifacimento della canzone "Diana" con testo in italiano di Mogol e dello stesso Celentano. Nel 2007 pubblica “DORMI AMORE, LA SITUAZIONE NON È BUONA”, un album che vede ancora la coppia Mogol-Gianni Bella come autori di cinque canzoni; a loro si affiancano altre importanti firme come Jovanotti, Neffa, Tricarico – autore del secondo singolo “Dormi amore” – mentre il singolo apripista è “Hai bucato la mia vita”. Tre giorni dopo l’uscita del suo ultimo lavoro, Celentano torna in tv in prima serata con lo show "La situazione di mia sorella non è buona”, altro evento importante di cui è protagonista.
Nel 2011, sollecitato su questioni socio-ambientali a lui molto a cuore, in occasione del referendum sull'abrogazione dell'energia nucleare e delle elezioni comunali, Celentano torna a farsi sentire sulla questione nucleare, lanciando appelli a favore del sì sul Corriere della Sera e intervenendo a più riprese, in collegamento telefonico e video, alla trasmissione "Annozero" di Michele Santoro. Nel mese di ottobre, a distanza di quattro anni da "DORMI AMORE, LA SITUAZIONE NON È BUONA", con la trasmissione in radio del singolo "Non ti accorgevi di me" viene anticipata l’uscita ufficiale del nuovo album di inediti del Molleggiato, “FACCIAMO FINTA CHE NON SIA VERO”. Mentre in questi primi giorni di dicembre è uscito il secondo singolo " Non so più cosa fare", brano cantato a quattro voci da Celentano, Franco Battiato, Jovanotti e il leader dei Negramaro Giuliano Sangiorgi.
Adriano Celentano, il prossimo 6 gennaio 2012 compie 74 anni, al suo attivo più di 50 anni di carriera (in cui ha venduto qualcosa come più di 100 milioni di dischi nel mondo), tre figli, due dei quali nel mondo artistico, non si è ancora ritirato a vita da pensionato, perché lui ha l’anima di eterno ragazzo e, anche se non fa più film e la sua ultima apparizione per cantare dal vivo risale al 2008, anno in cui, da interista storico, ha cantato per la celebrazione dello scudetto, resta sempre lui Adriano, un Mito!
Agata De Luca
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