La voglia di nuovo, spesso arriva da lontano, magari dal 1600 e non per questo voglio assurgere ad esperto di “vite precedenti”, ma semplicemente riconoscere le radici ed il DNA culturale che si è costruito, mantenuto e modificato nel tempo.
La voglia di nuova musica è stata ampliamente soddisfatta nell’ascoltare il concerto di cui vado a raccontare: la location? Uno stabilimento minerario! Lo trovate strano? La buona e bella musica non si è sempre “fatta” anche per strada? E nell’occasione che vado a descrivere grandi artisti hanno fatto una ambiziosa ricerca con un risultato straordinario: buon ascolto!
BAVENO FESTIVAL 2014 – 18 luglio -Cave di Granito Rosa – Stabilimento minerario
Musiche di Juan Cabanilles, Diego Ortiz, Johann Hieronymus Kapsberger, Claudio Monteverdi, Andrea Falconieri, Gianluigi Trovesi, Barbara Strozzi, Giovanni Felice Sances
Gemma Bertagnolli, soprano
Gianluigi Trovesi, clarinetti e saxofono
Alessandro Palmeri, violoncello
Claudio Astronio, organo e cembalo
Incontrarsi…in concerto ed ecco che su un immaginario tappeto volante si è compiuto un viaggio dal 1600 alla contemporaneità. Leggendo infatti i nomi della maggior parte dei compositori ci si era posizionati temporalmente nel ricco ‘600 musicale, ma all’ascolto immediatamente ci si è ritrovati immersi nel mondo del jazz e delle sue nuove armonie.
Le attente quanto esaustive note di sala di Gemma Bertagnolli, chiariscono che il “Seicento… è uno dei momenti più densi di ricerca di nuovi linguaggi…di un sentire profondo e passionale: la musica degli affetti”. Il soprano, con la ben nota caratterizzante passionalità, si esprime spaziando agilmente tra i registri con leggera naturalezza: acuti, colorature e variazioni si confondono con timbri profondi in un caleidoscopico rincorrersi di note, sorrisi e brillantezza vocale. Il suo stare sul palcoscenico con tranquilla spontaneità affascina lo spettatore che viene ipnotizzato dalle espressioni e dalla luce degli occhi e della voce.
I musicisti, quasi in jam session, entrano uno alla volta: per primo Claudio Astronio che inizia a suonare ancora a luci accese ammutolendo il pubblico, poi Alessandro Palmeri con il suo violoncello ed a chiudere il trio, Gianluigi Trovesi prima con il sax e poi con i clarinetti.
Questo “strano ensemble” è risultato ben gradevole ed “educativo”, portando l’ascoltatore ad apprezzare nuovi suoni per scritture antiche in un amalgama di storicità e contemporaneità, come a riguardare un quadro del Caravaggio con occhio nuovo e scoprire in quei volti ed in quegli sguardi, i volti e gli sguardi di oggi. L’ideale linea di continuità ha sottolineato quanto la bella musica possa essere ascoltata in stili diversi, con colori e suggestioni diverse, strumenti diversi e contaminazioni riflettenti il buon gusto interpretativo: meritevole ricerca!
Il grande clavicembalista Astronio, anche all’organo, ha tratto armoniche sensazioni dalle sue ispirazioni; il violoncello di Palmeri ha unito le diverse sonorità con la sua dolce e sicura voce; i clarinetti, ma ancor più il sax di Trovesi hanno improntato di contemporaneità musiche che vivono nel tempo.
Speriamo che la Musica vinca sempre.
Renzo Bellardone
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