La sera, il lago, le luci e le ombre. Una scalinata dal lago ammiccante con le installazioni luminose, porta alla scenografica piazza della chiesa, arricchita da un porticato affrescato. Il clima, certamente non estivo in questo strano luglio 2014, fa comunque gradire la passeggiata. Giunti sul sagrato il fermento dell’attesa si percepisce nell’aria, come i malumori per la manifestata intenzione dell’amministrazione di “sopprimere il festival”. Il folto pubblico si accalca al portone principale per accaparrarsi un posto di buona visibilità oltre che di ascolto: è noto che il celebre violoncellista Sollima coprotagonista con Bartoli della serata, farà delle interpretazioni movimentate e “da palcoscenico” . Questo avverrà e soddisferà l’esultante platea.
BAVENO FESTIVAL 2014 – 11 luglio ore 21,30
Chiesa dei Santi Gervaso e Protaso
L’Incontro…Distacco e nostalgia
Marina Bartoli soprano
Giovanni Sollima violoncello
“Memory” è stato il primo brano ascoltato dalla luminosa e dolce voce di Marina Bartoli con l’accompagnamento dell’eclatante violoncello di Giovanni Sollima.
Il viaggio si è snodato dal 1470 con musiche di Pierre Verdelot ed attraversando Monteverdi, Vivaldi e Barbara Strozzi, giunge agli anni di Dowland, Śostakovič e Sollima stesso..
Seppur comunemente associato alla musica classica, tra le mani di Sollima, il violoncello è assurto a strumento polifonico strettamente associato ad ogni tipo di musica e corrente musicale: l’ecletticità interpretativa ha portato lo strumento a elemento e voce in grado di interpretare e reinterpretare qualsiasi rigo. Parlare di improvvisazioni, rielaborazioni e variazioni, per il grande violoncellista, sembra addirittura riduttivo: tra pizzicati e armonici trascina l’entusiasmo del pubblico a vette da rockettari.
Marina Bartoli, naturalmente elegante, inizia il concerto con voce quasi trattenuta a simboleggiare la nostalgia del ricordo. Con i campanelli tra le mani a segnare il tempo e con intrusioni scenografiche tra il pubblico ha interpretato cadenzate ballate cinquecentesche per poi esplodere in acuti cristallini che hanno disegnato un equilibrio aereo con il violoncello; il soprano, senza soluzione di continuità, è subentrato con la voce al pianissimo delle corde raggiungendo un’armonia che ha saturato di piacevoli colori le navate della chiesa.
Gli assolo di Sollima hanno colto sensazioni dolcissime e struggenti per esplodere in virtuosismi evocanti treni in corsa e stridori di freni, con piccolo archetto lanciato alla fine del brano e lasciarsi poi andare in melodie narranti che ben si coniugano con la dolcezza romantica della voce di Bartoli.
Veramente un duo interessante che ci si augura di reincontrare nelle prossime stagioni ed ancor più di reincontrare nell’accogliente atmosfera del festival di Baveno che di anno in anno si va affermando come una delle perle del Lago Maggiore.
Speriamo che la Musica vinca sempre
Renzo Bellardone
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