Note dallo Stresa Festival: Per il violoncello Bach inventa dal nulla un intero universo espressivo. Sceglie la forma della suite di danze senza mai scostarsi dallo schema standard: allemanda, corrente, sarabanda, giga, precedute da un preludio e con una coppia di Galanterien (minuetti o bourrées o gavotte) intercalata tra la terza e la quarta danza. Divisa in due serate, l’esecuzione integrale delle Suite ritorna a essere un punto fermo dei concerti del Festival: proposta nella cornice suggestiva della Chiesa di Madonna di Campagna a Verbania, rinnova la consuetudine di offrire il capolavoro bachiano con interpreti ogni anno differenti. Giovanni Sollima è tra i violoncellisti più accreditati del panorama internazionale e la sua carriera solistica annovera collaborazioni di grande prestigio; ulteriore motivo di interesse è rappresentato dalla sua prima esecuzione dell’integrale delle Suite, che avrà luogo in esclusiva per Stresa Festival.
Giovanni Sollima -Madonna di Campagna Verbania 30/8 e 1/9/2021
Suite per violoncello solo (I)
J. S. BACH
n. 1 in sol magg. BWV 1007
n. 2 in re min. BWV 1008
n. 3 in do magg. BWV 1009
Suite per violoncello solo (II)
J. S. BACH
n. 4 in mi bem. magg. BWV 1010
n. 5 in do min. BWV 1011
n. 6 in re magg. BWV 1012
Recensione emozionale: Probabilmente Bach è numeri, matematica scienza compositiva, ma all’ascolto giunge solamente un’emozione fortissima e l’apprezzamento della bellezza allo stato puro; alcuni dicono che dopo Bach non esiste nulla...non la penso così, ma certamente Bach resta la pietra angolare di tutta la musica successiva e con le sue dissonanze e virtuosistiche variazioni resta autore contemporaneo sempre !
Giovanni Sollima, violoncellista e compositore raffinato si esibisce con violoncello senza puntale di appoggio, ma con lo strumento tenuto fermo dalle ginocchia e dalle gambe, quasi in un prolungamento del corpo per essere corpo unico con la musica che esce coinvolgente dallo strumento!
La lettura di Sollima è molto personale ed attinente alle sue composizioni, ma rimanda l’ascolto vibrante di una sofferenza liberatoria vissuta nota per nota. La prima sera concede due bis offrendo l’interpretazione di suoi brani il primo un Fandango ben filologico con Bach grazie alle dissonanze e l’ossessività virtuosistica e poi un omaggio a Dante più lirico e melodico.
La seconda serata, se possibile ancor più coinvolgente della prima si esibisce alternando l’utilizzo di due violoncelli ed ai bis modifica l’archetto alla ricerca di suoni particolari: La danza popolare Sancto Paulo e poi una danza scozzese del 600 in continuazione filologica con le danze di Bach.!
La Musica vince sempre!
Renzo Bellardone
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