di William Shakespeare
Adattamento Edoardo Erba
Con Mila Boeri, Annagaia Marchioro, Chiara Stoppa, Virginia Zini
Fisarmonica Giulia Bertasi
Scene Federica Pellati
Costumi Katarina Vukcevic
Consulente musicale Federica Falasconi
Regia Serena Sinigaglia
Coproduzione Fondazione Teatro di Napoli – Teatro Bellini | ATIR Teatro Ringhiera
Edoardo Erba riscrive il testo Shakaespiriano con l’ ironia tipica degli iper osservatori: il mondo ed i suoi abitanti vengono radiografati, anzi passati alla risonanza magnetica con lucidità e gran senso dello humor. La regista Serena Sinigaglia cavalca il testo riadattato e con altrettanta ironia, talvolta sarcastica, presenta un lavoro fatto di movimento, di atteggiamenti, di parole e grande gestualità. Sul palco insieme alle quattro donne che interpretano tutti i personaggi, anche quelli maschili, compare il suono di una fisarmonica che sotto le abili dita di Giulia Bertasi, anche nel ruolo di Fenton, suona dal vivo alcuni brani dal Falstaff di Verdi cantati dalle super interpreti. La consulenza musicale è di Federica Falasconi. In scena solamente la signora Page, Alice Ford, la giovane Anne Page e la riverente ed irriverente Quickly, che danno vita anche ai personaggi maschili che, pur assenti, brillano di presenza attraverso la parole delle comari.
Pur nella riscrittura, i personaggi e tutti gli elementi della storia ci sono; ecco infatti il mastello, il cesto, le corna, e le riverenze ed il celebre ‘dalle due alle tre’! Non mancano le lettere uguali inviate dal ‘vecchio porco’ di Falstaff ai suoi due oggetti del desiderio, Page e signora Ford. Un momento ‘molto inglese’ è un ritmato e sincronizzato sorseggiamento del tè in una sarabanda di immaginarie situazioni d’amore.
La scena di Federica Pellati è semplicemente efficace: sullo sfondo tre pannelli che formano una sorta di grande ventaglio di pizzo che inevitabilmente rimanda a ‘Arsenico e vecchi merletti’ capolavoro di Mortimer Brewster ripreso poi nel film del 1944 da Frank Capra. Nelle allegri comari però non ci sono perversioni delittuose, ma divertimento ed ironia esaltati anche dai costumi di Katarina Vukcevic che a Quickly affibbia un comico fondo schiena enorme con evidenti slippini striminziti, poi parrucche e divertenti cambi d’abito in scena.
Delle attrici si potrebbe parlare molto, ma per una sorta di par condicio, le ho ritenute tutte perfettamente in ruolo, agili, brillanti e caratteriste d’eccezione, quindi un plauso sincero a Mila Boeri, Annagaia Marchioro, Chiara Stoppa e Virginia Zini: rilevanti le intonazioni, le camminate e le andature, l’espressività vocale e gestuale.
Da qualche tempo frequento il Teatro Carcano ed una nota di merito per le proposte, va certamente fatta; recentemente ho assistito a ‘Il Misantropo’ con Valter Malosti, il toccante spettacolo ‘Queen Lear’ con le Nina’s Drag Queens con l’ideazione del bravo Francesco Micheli che con grande abilità ha trattato con disarmante ilarità un tema profondo ed attuale: la solitudine e l’abbandono degli anziani. In ognuno di questi casi sono uscito molto soddisfatto per il gusto realizzativo e le abilità interpretative, che si sono riconfermate in questa attualizzazione di Le allegre comari di Windsor.
Renzo Bellardone
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