Il Teatro Regio di Torino è notoriamente il teatro con il maggior numero di presenze per stagione, ma a tutto c’è un perché. In un periodo di crisi economica e soprattutto di calo di interesse e di entusiasmi il Regio propone delle opera di ‘repertorio’ che affascinano il grande pubblico, inserendo qualche ‘chicca’ per attirare il pubblico più sofisticato. Al Regio ormai i nuovi allestimenti sono ‘al risparmio’, ma non per questo non eleganti o non efficaci. L’opera di chiusura della stagione 2012/2013 è stata ‘l’Elisir d’Amore’ di Gaetano Donizzetti e nel primo cast il personaggio femminile più importante è stato affidato all’amica soprano palermitano, Desirèe Rancatore ….che per una serie di impegni non sono riuscito a sentire, ma a cui mando pubblicamente un grande ‘in bocca al lupo per tutto e soprattutto per il prossimo ruolo di Violetta in Traviata proprio nella sua Palermo’.
L’elisir d’amore –Teatro Regio di Torino – 29 giugno 2013
Melodramma giocoso in due atti
Libretto di Felice Romani
da Le Philtre di Eugène Scribe
Musica di Gaetano Donizetti
Personaggi |
Interpreti |
Adina, ricca e capricciosa |
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Nemorino, coltivatore, giovane semplice, |
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Belcore, sergente di guarnigione |
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Il dottor Dulcamara, |
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Giannetta, villanella soprano |
Annie Rosen |
Assistente di Dulcamara mimo |
Mario Brancaccio |
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Maestro al fortepiano |
Luca Brancaleon |
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Direttore d'orchestra |
Giampaolo Bisanti |
Regia |
Fabio Sparvoli |
Scene |
Saverio Santoliquido |
Costumi |
Alessandra Torella |
Luci |
Andrea Anfossi |
Assistente alla regia |
Anna Maria Bruzzese |
Maestro del coro |
Claudio Fenoglio |
Orchestra e Coro del Teatro Regio
Nuovo allestimento
L'elisir d'amore, opera in due atti di Gaetano Donizetti su libretto di Felice Romani, è a buon dirittto ritenuta una delle opere più buffe del repertorio italiano, anche se raggiunge punte di indicibile liricità ne ‘la furtiva lagrima’.
Andata in scena per la prima volta il 12 maggio del 1832 al Teatro della Cannobiana di Milano è sovente inclusa in cartellone, proprio per la giocosità dell’insieme, che nasconde peraltro profonde verità repetibili nel tempo: quanti imbonitori ad esempio ancora ai giorni nostri!?, quanti creduloni che dimenticano immediatemente la truffa subita e ridanno tempestivamente fiducia all’imbroglione di turno!? Ne l’Elisir –melodramma giocoso- attraverso Belcore viene data maggior saggezza al messaggio dell’opera che non quanta venga trasmessa da certi personaggi e certi media dei giorni nostri: “ciarlatano maledetto, che tu possa ribaltar”.
Venendo al nuovo allestimento del Teatro Regio di Torino non si può che parlarne con un sorriso sulle labbra e dolcezza nel cuore: le scene di Saverio Santoliquido sono ridotte al minimo indispensabile e realizzate in tutta economia, ma con la caleidoscopicità dei colori sgargianti e con i costumi da film ‘50 di Alessandra Torella conferiscono vivida brillantezza alla regia movimentatissima di Fabio Sparvoli (con la collaborazione di Anna Maria Bruzzese)che evita facili gags a favore di efficaci azioni da palcoscenico; Andre Anfossi disegna le luci con parsimonia prediligendo le ombre solo nei momenti di intima sensibilità.
Predominante nell’opera è il pregevole Coro del Teatro Regio diretto con la solita precisione da Claudio Fenoglio. La bacchetta, vero perno dell’insieme, è affidata a Gianpaolo Bisanti che consapevolmente attento, elegante e generoso conferisce molta poesia e vivacità all’insieme.
La capricciosa Adina è interpretata da una fresca Jessica Nuccio che man mano acquista solidità nell’emissione fino ai begl’acuti e sovracuti. Ivan Magri –Nemorino- pur in presenza di una denunciata indisposizione, cattura con la gradevolezza del timbro, gli acuti brillanti, fino all’accorata ‘Furtiva Lagrima’ . Belcore trova i panni in Vito Priante che solido e buffo attrae con bei colori e buona interpretazione. Annie Rosen interpreta Giannetta con convincimento e giovanile allegria così quanto è gradevole Mario Brancaccio nel ruolo dell’assistente del dottor Dulcamara, agevolmente interpretato dal gioviale e valido basso Simone Alberghini che qui sfoggia tutte le arti sceniche e vocali catturando i consensi del pubblico fin dall’arrivo in scena con la Topolino rossa ed all’ “udite..udite..” il clacson suona !!!!
Ottima chiusura di stagione per il Teatro Regio di Torino!
La Musica vince sempre
Renzo Bellardone
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