Se con il grido di “Viva Verdi” si voleva inneggiare ad una situazione politica di sostegno al re Vittorio Emanuele, un bel po’ di anni prima Sir Händel accettò la commissione dalla Regina Anna di comporre musica celebrativa per la pace di Utrecht. E’ da sempre che l’arte ha potuto emergere grazie a mecenati amanti del bello e finanziatori amanti dell’eccellenza. Anche ai giorni nostri molta produzione “artistica” avviene con il sostegno di privati, ma vorrei sognare che anche ai giorni nostri si tratti veramente di “amanti del bello” e non di amanti del denaro proveniente dall’audience!
MITO Settembre Musica
Torino Chiesa San Filippo - 20 settembre 2014
GEORG FRIEDRICH HÄNDEL
JUBILATE in re maggiore HWV 279 per la pace di Utrecht
TE DEUM in re maggiore HWV278 per la pace di Utrecht
Coro ed Orchestra dell’Accademia Stefano Tempia di Torino
Coro da Camera di Torino
Guido Maria Guida, direttore
Dario Tabbia, direttore del Coro
Alena Dantcheva, soprano
Rossella Giacchero, soprano
Elena Carzaniga, contralto
Giuseppe Maletto, tenore
Mauro Borgioni, basso
Con significato ben elevato, Sir Händel accettò di comporre queste musiche su commissione della Regina Anna in celebrazione della stipula della pace di Utrecht che segnava la fine della logorante guerra di Successione Spagnola.
Fuor di contenuto politico, ma osservando solo la scrittura musicale si evince anche in questo caso la grandezza del compositore.
L’Accademia Stefano Tempia con il proprio direttore Guido Maria Guida, unitamente una importante realtà del panorama musicale italiano, si sono accollati un non semplice impegno, trattandosi oltretutto di musica non “di repertorio”, che ha certamente richiesto studio approfondito.
Guido Maria Guida alla direzione della ‘propria’ orchestra è stato chiaro, intellegibile e fortemente armonizzante. Senza perdersi in facili effetti, ha mantenuto una lettura attenta e consapevole. I Cori, diretti da Dario Tabbia, sono stati espressivi ed incisivi.
Le voci soliste: Alena Dancheva è risaltata per brillantezza e raffinatezze acquisite certamente nella predilezione per il canto rinascimentale e barocco; il soprano Rossella Giacchero intima e coinvolgente ha spaziato agevolmente tra i registri, offrendo bei colori. Il contralto Elena Carzaniga ha rivelato un timbro molto particolare e strada facendo ha realizzato una interpretazione dai bei colori e profondità emotive. Giuseppe Maletto, ha scelto un’interpretazione intima, mentre il basso Mauro Borgioni è brillato per intensità, colore e timbricità possente.
La Musica vince sempre
Renzo Bellardone
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