La musica esiste da tempi molto antichi, sicuramente da prima ancora che ne rimanesse traccia storica. Presso la civiltà greca, la parola "musica", stava a significare "musa", cioè tutto ciò che è bello, e perfetto.
L’esigenza di riprodurre significati e sensazioni, più o meno complessi, organizzando suoni e silenzio, secondo me, nasce con l’uomo. Infatti da sempre, in un modo molto istintivo e naturale, non c'è mai stata popolazione o persona che non abbia iniziato a creare, a fare, del ritmo con qualunque oggetto trovato sottomano, forse perché il ritmo riproduce i primi suoni che ogni essere umano abbia avvertito, nella sua vita, quando si è ancora nel ventre materno, mi riferisco proprio al battito cardiaco ed il respiro. Un naturale alternarsi ritmico di suono e silenzio, che è la vita stessa.
Sulla musica sono stati scritti volumi, saggi, libri di ogni ordine e grado. Sono state create per essa istituzioni di vario genere e luoghi di diversa tipologia ed importanza, alcuni dei quali rimasti nel mito, altri quantomeno considerati simbolo della città di cui fanno parte. E’ naturale chiedersi il perché di tutto questo. A cosa serve dunque la musica? Cosa induce l’uomo ad ascoltare la musica, visto che comunque non è una cosa tangibile né misurabile e non serve neppure a soddisfare i bisogni strettamente primari? La risposta è solo una: la Musica è una disciplina delle arti che serve a nutrire la nostra parte interiore: la mente, il cuore e l’anima.
E proprio con l’idea del nutrimento per l’anima che mi sono accostata al mondo musicale rendendolo parte attiva del mio Essere.
Diceva Torquato Tasso che: “La Musica è una delle vie per le quali l’anima ritorna al cielo” e posso testimoniare che più volte ho avuto modo di sperimentare questa profonda verità nella mia vita.
Insegnando canto, cerco di trasmettere ai miei allievi le emozioni che la vibrazione sinergica del cuore e della voce sono capaci di scaturire. Da qui il simpatico appellativo di Emotional Coach con il quale i miei allievi mi definiscono. E proprio come “allenatore delle emozioni” che ho fondato due bellissime realtà musicali, qui a Palermo, che curo e dirigo personalmente.
The Nightingales Singers Ensemble e lo Zàhara Ensemble.
The Nightingales Singers Ensemble, è un Coro Gospel e non solo… composto complessivamente da circa 30 elementi fra vocalists, solisti e band strumentale rigorosamente live. Nel lavoro sui pezzi, la ricerca di precise armonizzazioni musicali sapientemente miscelate e l’innegabile bellezza vocale ed espressiva dei solisti hanno contribuito a rendere ogni brano “particolare”. Ma sopratutto il minuzioso lavoro sinergico fra tutti gli artisti, ha fatto sì, che con pazienza e amore, tutti i giovani del gruppo anche se provenienti da esperienze musicali diverse siano riusciti a fondersi in un’armonia di voci e sentimenti tangibile nella meravigliosa, viva atmosfera che si crea durante ogni concerto. Il Repertorio del Nightingales Singers Ensemble spazia tra vari generi musicali: dallo Spiritual al Gospel, dal Classico al Musical, il cui filo conduttore consente che Musica e Canto divengano messaggio di Amore, Speranza, Fede e soprattutto Pace, in un momento storico contemporaneo in cui tutti questi valori sembrano essere sporcati dal sangue di violenze, spesso gratuite, che devastano le nostre città. Il Nightingales Singers Ensemble non pensa di poter cambiare il mondo ma sicuramente spera e crede che vivere in Armonia e Pace anche solo il tempo della durata di un concerto meriti considerazione da parte di ogni persona che ritiene la Cultura un elemento aggregante fra tutti gli Uomini di buona volontà.
Lo Zàhara Ensemble è un gruppo vocale-strumentale che nasce nel 1997. L’attuale formazione dell’Ensemble è composta da: Rosanna Balistreri e Mariangela Cavarretta, soprani, Milco Gerardi e Davide Lo Presti, tenori, Luigi Maddalena, baritono, Toni Di Gregoli, chitarra, Claudio Barbera, chiatarra e flauto, nonché arrangiatore dei brani, Ivana Cascina, aiuto concertatore.
L’intento principale di questo gruppo è la ricerca, lo studio e la promozione per la rivalutazione del patrimonio musicale siciliano, spesso tramandato solo oralmente, a partire dal XVII secolo ai giorni nostri. I brani vengono scelti dopo attente ricerche storico-musicali e sono armonizzati secondo uno stile raffinatamente classico che sfugge ogni tentazione folkloristica.
La scelta di ricercare e rivalorizzare le antiche melodie del repertorio musicale popolare della nostra terra nasce da un atto d’amore, amore per le antiche tradizioni soffocate dalla musica contemporanea il più delle volte esterofila. Abbiamo dimenticato come il popolo siciliano sottolineava la forza dei suoi sentimenti di gioia, di dolore, d’amore, di rabbia o gelosia attraverso il canto, ed anche i ritmi del lavoro erano spesso segnati da melodie ritmiche. Non tocca a noi fare un’analisi dei motivi che hanno portato alla situazione attuale di estrema decadenza musicale, noi prendiamo atto del fatto che il mito delle “Mattinate e Serenate d’amore” o delle famose “Abbanniate” è finito. Il cuore dei siciliani non batte più. Si è spostato altrove o i siciliani non hanno più un cuore? Non abbiamo risposte, ma rimpianti, tanti. Nei nostri spettacoli diamo a questi antichi ricordi lo spazio per non vederli scomparire del tutto e lasciamo che ci emozionino ancora con i sentimenti evocati dai suoni. Attraverso la musica assistiamo ad un’azione in cui cronache e storia si mescolano in un percorso che va dal settecento al novecento con una straordinaria capacità di rievocazione di sentimenti e fatti vissuti e, ormai, dimenticati…, creiamo insomma una “memoria”. E proprio questo è il senso dei nostri concerti, mettere al posto del vuoto una rete di memorie, che crei collegamenti tra passato e presente e tra presente e futuro senza perdere il senso delle nostre radici. La memoria come testimonianza e come cultura per fare in modo che non tutto muoia. In fondo è la nostra speranza.
Palermomania.it ha intervistato Agata De Luca ed il groppo Zàhara Ensemble
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