Da Bologna a Liverpool. L'icona rock Paul McCartney ha scelto il nostro Paese per dare il via al suo “On The Run Tour” in Europa che gli permetterà di chiudere il 2011 in modo spettacolare.
Ex membro dei Beatles (1960-1970) e dei Wings (1971-1979), McCartney ha avuto una brillante carriera sia da solista sia partecipando a varie collaborazioni artistiche (ad esempio con Stevie Wonder, Michael Jackson, Elvis Costello e Youth per il duo "The Fireman") ed è considerato uno dei compositori di maggior successo nella storia della musica pop e rock.
McCartney compare nel Guinness dei primati come il musicista e compositore di maggior successo nella storia della musica pop, con 60 dischi d'oro e 100 milioni di singoli venduti. La canzone Yesterday è anch'essa nel Guinness come la canzone più eseguita della storia.
L'Italia adesso si prepara così a riabbracciare l’artista inglese che non veniva a trovarci dal concerto di 8 anni fa ai Fori Imperiali di Roma dove coinvolse 500.000 persone. Con On The Run Tour (iniziato con due serate allo Yankee Stadium di New York e proseguito con sei spettacoli tra Nord America e Canada) il sessantanovenne Sir Paul McCartney, ex Beatles, suona per la prima volta in tanti anni di carriera nel capoluogo emiliano, sabato 26 novembre all'Unipol Arena di Casalecchio di Reno.
Bologna quindi al centro della scena musicale mondiale visto che ospiterà uno dei musicisti che hanno lasciato un segno indelebile nella storia della musica pop e rock e che non nasconde la sua emozione quando dice:
“Suonare dal vivo è una delle parti più entusiasmanti del mio lavoro. Non vedo davvero l’ora di iniziare la prossima serie di spettacoli e di suonare in luoghi dove non ho mai suonato prima con la mia band. Sarò “on the run” attraverso l’Europa prima di tornare finalmente a Liverpool, la mia città, in tempo per il Natale.” I dettagli di questo "On the run" sono sul sito del musicista.
Il celebre baronetto, fresco del suo terzo matrimonio, inizia il Tour europeo con due date, la prima quella del 26 novembre a Bologna e la sera dopo, la seconda a Milano. In tutto 11 date, tra cui Parigi e Mosca, per poi chiudere il 20 dicembre nella sua Liverpool alla Echo Arena. Insomma, una grande occasione per gustarsi la performance dal vivo di una vera e propria “leggenda vivente del rock mondiale” e c'è da scommetterci che non deluderà gli spettatori, visto che questa estate si è aggiudicato il premio come 'Best Live Act' agli UK Nordoff Robbins Silver Clef Awards, sbaragliando nomi come Muse, Green Day e Black Eyed Peas.
Il repertorio di McCartney spazierà probabilmente dai classici ever green del periodo beatlesiano come Drive My Car e The Long And The Winding Road, ai brani portati al successo con i Wings quali Band On The Run e Live And Let Die, fino ad arrivare alle hits della carriera solista degli anni '80-'90 e 2000 quali Ebony And Ivory e No More Lonely Nights, in pratica un lungo excursus attraverso la storia della musica pop-rock degli ultimi 40 anni.
Mancano due settimane esatte del debutto del tour mondiale di Paul McCartney a Bologna. Così il baronetto si concede a curiosi e fan con qualche parola in più sul suo presente e futuro: non tanto come cantante solista, quanto su come protrarre la memoria storica di quei Beatles che quasi 50 anni fa (ottobre 1962) incisero il loro vero primo singolo, Love me do.
C’è anche da dire che, in vista di questo evento italiano, l'ex Beatles rilancia per un prossima collaborazione con Ringo Starr.
“Con Ringo e Barbara ci vediamo spesso. Sono molto amici anche di mia moglie: qualche volta parliamo di musica, qualche volta suoniamo qualcosa”, ha spiegato McCartney, “Per cui chissà, non è detto che in futuro non possa succedere che ci venga di incidere qualcosa in studio. E’ possibile. In fondo Ringo mi piace molto come batterista, mi è sempre piaciuto”.
L’apertura non del tutto inattesa all’ex batterista del quartetto di Liverpool, da parte di colui che risulta essere il vero boss delle royalties di Let it be, significa sicuramente un prossimo rilancio della premiata ditta Beatles senza più John e George. Curioso infatti che a riarrangiare le melodie del mitico gruppo dei Beatles, insieme a McCartney sia rimasto l’ultimo arrivato, Ringo Starr.
In Italia il quartetto inglese Lennon-McCartney-Harrison-Starr venne soltanto per un breve tour dal 24 al 28 giugno del 1965 con tre tappe (il velodromo Vigorelli a Milano, il Palasport di Genova e il Teatro Adriano di Roma) dove non registrarono nemmeno il tutto esaurito.
McCartney ebbe poi modo rifarsi da solista con le due tappe romane del Back in the world tour il 10 e l’11 maggio del 2003: come sfondo il Colosseo.
“Quando mi è stata proposta l’Italia per iniziare il nuovo tour ho detto che gradivo molto l’idea. Dell’Italia mi piace tutto. Generoso di complimenti per il nostro paese “E’ la formula perfetta”, ha spiegato McCartney. Poi, ancora una piccola anticipazione: “Non amo dirlo prima, altrimenti leverei alla gente il gusto della sorpresa, ma fin dal primo concerto a Bologna ci saranno molte canzoni Beatles, alcune degli Wings e alcuni pezzi nuovi. Diciamo che sarà un rock’n'roll party”.
Quello che comincia il 26 novembre a Bologna e che proseguirà il 27 a Milano, non dovrebbe essere l’ultimo tour del musicista: “Spero proprio di no. Gira spesso questa voce ogni volta che parto con un nuovo tour. Da una parte è naturale, vista l’età, ma credo capiti soprattutto perché gli organizzatori, non in Italia s’intende, mettono in giro la voce per essere sicuri che la gente venga allo show. Il mio pubblico sembra migliorare ogni anno e io e la mia band amiamo il calore e il gradimento che ci esprime. Non vedo l’ora di vedervi tutti per vivere notti selvagge di rock and roll e di festa".
Si vocifera che durante i due concerti italiani Paul eseguirà un brano particolare di John Lennon, Give Peace A Chance, che speriamo valga ancora come messaggio universale in tempi come questi di ritorno agli ideali pacifisti e volontà di cambiamento. Tutte queste aspettative ci fanno pensare dunque che forse, al contrario di quanto cantava John in “God”, the dream is not over.
Già, “il Sogno non è finito” e allora, attraverso la buona musica di un Artista ever green, mai dimenticato, prepariamoci a vivere ancora le grandi emozioni di chi sa ancora “sognare” un Mondo migliore.
Agata De Luca
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