Pubblicamente, in questo momento, sono un politico e privatamente sono diverse cose, tra cui un grande appassionato di teatro con prevalenza per il teatro d'opera con il quale mi cimento anche in recensioni emozionali.
Con non poca apprensione leggo del destino che si vuole assegnare al teatro Regio di Torino dopo che si era affermato tra le più brillanti sfere internazionali grazie al lavoro di impegno ed assoluta visione da parte di chi ha organizzato e programmato nell'ultimo periodo di successo e raggiungimento di qualità, ovvero Valter Vergnano e Gianadrea Noseda; per avvalorare questa indiscutibile realtà, basta pensare ai riconoscimenti internazionali attribuiti al Regio.
Il teatro era fiore all'occhiello per le numerose produzioni, anche con scelte a volte coraggiose, ma senza il coraggio non si vive neppure la propria vita; unico piccolo neo era la replica di alcune produzioni di opere di repertorio, che alla fine non interessavano troppo, ma erano compatibili con i limiti finanziari ed il contro altare dell'innovazione e le nuove produzioni.
Ora leggo che per rilanciare il teatro Regio (mi pare sia conosciuto in tutto il mondo e che non necessiti di alcun rilancio... mah!!) si vogliono RIDURRE le produzioni ed AUMENTARE le repliche.
Facendo una riflessione che si riferisce ad illustri e storici teatri di tradizioni, rilevo che ogni anno si propone una Prima assoluta (Coccia Novara), altri che ripescano opere non più rappresentate da oltre 100 anni (Donizetti Bergamo) altre che si impegnano per proposte anche inusuali e con cast eccellenti (Piacenza) e mi fermo qui.......
Dunque si vuole regredire il teatro Regio a sorella minore dei teatri di provincia?
Da questa pagina rivolgo un accorato appello al ministro Dario Franceschini che con illuminata visione ha fatto molto per la cultura in Italia, di mettere una mano alla coscienza e se gli è possibile, gli chiedo di intervenire per salvare tutto quello che si può ancora salvare, anche lavorando per recuperare le preziosità che stanno, o hanno abbandonato il teatro!
Grazie a nome mio e di tutte le persone di buon senso che sanno che non ci si può improvvisare in nulla e che senza cultura il mondo non ha futuro!
Grazie.
Renzo Bellardone
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