In questo ritardatario inverno, al Nord la pioggia sta battendo sui prati, sull’asfalto, sull’acqua e sulle nostre teste di ignari indigeni nordici. Il sole da un po’ l’abbiamo dimenticato ed allora ecco che andiamo alla ricerca di un bagliore di un lampeggiare spirituale, ecco che andiamo alla ricerca di bella musica.
Questo ho fatto l’altra sera : ho lasciato il computer, il grigio della sera e me ne sono andato al Teatro Civico di Vercelli ad immergermi in “Una Notte Americana”.
TEATRO CIVICO – Vercelli 8 febbraio 2014
VIOTTI FESTIVAL - “AN AMERICAN NIGHT”
Massimo Viazzo e Massimiliano Genot – pianoforti
il Viotti festival , alla sua sedicesima edizione, propone il duo Viazzo- Genot che, a due pianoforti, per l’evocazione musicale di una notte americana con musiche di George Gershwing, Leonard Bernestein e Astor Piazzolla rispettivamente trascritte da Paul Posnak, John Musto e Pablo Ziegler; superfluo sottolineare l’arditezza della proposta che invece ha trovato calorosa accoglienza e partecipati consensi .
Suoni argentei per Gershwing, caldi e sanguigni per Bernstein e ambrati ma vitali per Piazzolla.
L’affiatamento dei due artisti, i loro interventi parlati, le invenzioni Di un fischio, delle percussioni fatte con la mano sul pianoforte, il suonare direttamente le corde a pianoforte aperto, sono tutti plus che hanno contribuito ad esaltare la vitalità del concerto fino ai suoni più frenetici che si fanno sommessi per spegnersi come in un alito vitale(Gershwing); l’eclettica bravura degli interpreti trova campo fertile ad esaltare liricamente i brani più amorevolmente poetici (Bernstein) cosi come le note ripetute ed ossessive a tratteggiare l’incontro tra la cultura alta e quella più popolare (Piazzolla). Viazzo e Genot non hanno temuto di affrontare una partitura ardua e complessa e, se vogliamo, pressoché sconosciuta al grande pubblico che riconosce certo i celebri motivi che nella riscrittura hanno trovato nuova ispirazione ed habitat interpretativo ; con rapidi sguardi d’intesa colgono l’attimo ed offrono musica fortemente descrittiva che fa appunto visualizzare una notte convulsa americana con i suoi rumori, le sue luci che si perde poi in una carezza d’amore nel quartiere portoricano per ritrovarsi poi in un sogno di tango e di prorompente passione.
Gradevole l’intervento finale di un gruppo di bambini, allievi di musica, che urlando “Mambo” al gesto della coordinatrice Giulia Rimonda hanno certamente reso simpaticamente allegro il bis con Bernsetein.
L’efficace direzione artistica ha saggiamente collocato questo concerto all’interno del Viotti Festival tra il concerto della superba violinista Viktoria Mullova e quello del noto violoncellista Enrico Dindo, riuscendo a trasferire al pubblico il senso della bellezza della musica, espressa attraverso strumenti e partiture diverse.
La Musica vince sempre.
Renzo Bellardone
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