A MIO PADRE di Claudia Ferrara

di Palermomania.it

| Pubblicata il: 04/04/2011 - 14:47:34

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Sigaretta a luci spente.

Sigaretta il tempo di una canzone.

Sigaretta al freddo, sul balcone.

Tutto tace, la città sonnecchia

E non si accorge di te.

Notte fredda di marzo,

Notte di pensieri, di emozioni, di ricordi datati.

Da bambina correvi sui prati

Cercando il suo viso;

Convinta di sentire il suo passo,

Volgevi lo sguardo di scatto.

Non lui, altro uomo, altro padre.

Porge un palloncino laccato di blu

Al figlio capriccioso,

Per non sentire il suo pianto.

Il tuo non arriva.

Figlia buona di un padre assente.

Mai un lamento, mai un sibilo.

Mai un gesto da bimba scalmanata.

Perfetta tu, piccola creatura.

Non chiedi niente a gran voce,

Non batti i piedi.

Desiderio di uno sguardo presente.

Ma l’assenza dei gesti del padre

Accompagna il ricordo…

Né schiaffi, né urla hai mai ricevuto,

Né sentito da lui.

Distanza incolmabile c’era,

Oceani inesistenti vi accompagnano, oggi.

Estraneo nel pensiero di quando da bambina,

Divenivi donna.

Magrezze celate da maglioni come lenzuoli,

Non ha notato: sguardo assente.

Voce imprecante attenzioni,

Voce che con il silenzio grida dolori strazianti,

Le sue orecchie non hanno udito.

Donna malata d’amore paterno,

In affezione difficile, impossibile da curare, l’ha trasformata,

Con il suo dolce non fare.

Claudia Ferrara

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